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Goodyear: qual è la situazione del produttore americano?

Goodyear ha appena annunciato i risultati finanziari del Q1 2023. Oltre ai risultati, l’azienda americana ha fornito anche un resoconto delle attività per migliorare la profittabilità, dedicando un ampio capitolo alle misure di contenimento dei costi per la regione EMEA, che nei prossimi mesi verranno accelerate.

A inizio 2023, infatti, l’azienda americana ha annunciato il taglio di 500 posti di lavoro in tutto il mondo. Per capire meglio cosa ha portato a questa decisione, andiamo ad analizzare la situazione del produttore americano e quali possibili risvolti possono esserci nell’impronta produttiva europea, in fase di revisione.

Il taglio dei posti di lavoro

Per prima cosa, Goodyear ha annunciato le cosiddette “misure di razionalizzazione e ristrutturazione” che anticipavano il taglio di 500 dipendenti in tutto il mondo, il che corrisponde al 5% dei circa 10.000 dipendenti diretti in tutto il mondo. Goodyear dà lavoro a un totale di 74.000 persone nel mondo, compresi i dipendenti dei 57 stabilimenti, che non dovrebbero essere interessati dalle “misure” comunicate.

La domanda seguente era relativa a come e dove sarebbero stati scelti i 500 posti da tagliare. L’Akron Beacon Journal è stato in grado di annunciare che “circa 90” posizioni nel quartier generale di Goodyear sarebbero state coinvolte.

Successivamente, è emerso che la region EMEA avrebbe svolto un ruolo chiave nei previsti tagli dei posti di lavoro. Come riporta Goodyear nella sua relazione trimestrale di fine 2022 in un riquadro informativo a pagina 11 di 37, sotto la voce “Revisione continua della struttura dei costi europea”, “in Europa saranno soppressi circa 200 posti di lavoro, sui quali si terranno le necessarie consultazioni.”

Inoltre, i media lussemburghesi hanno riferito all’inizio di febbraio che Goodyear non aveva “piani ufficiali” per tagliare posti di lavoro nel Granducato; ciò era stato confermato dalle organizzazioni sindacali locali competenti e dal Ministero del Lavoro. Tuttavia, il produttore ha in programma di “rallentare le attività di ricerca e sviluppo”, cosa che avverrà attraverso il “lavoro ridotto”, una procedura che il ministero ha già “in linea di principio” approvato. Il produttore statunitense gestisce il Goodyear Innovation Center (GICL) a Colmar-Berg, in Lussemburgo, oltre ai suoi due stabilimenti.

E queste misure si aggiungono alla già annunciata chiusura dello stabilimento di pneumatici (Avon) a Melksham, in Inghilterra, la cui chiusura è stata annunciata ad ottobre 2022. Il futuro dei circa 350 dipendenti di Melksham è quindi più che incerto.

I risultati finanziari EMEA del primo trimestre 2023

Goodyear ha da poco pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre 2023. Dopo un 2022 estremamente negativo, le vendite nette in EMEA, pari a 1,492 miliardi di dollari, sono aumentate di 66 milioni di dollari, o del 4,6%, rispetto al primo trimestre 2022. L’aumento delle vendite è stato guidato da una crescita del 24% dei ricavi per pneumatico (escludendo l’impatto del cambio valuta), in parte compensati dall’impatto della svalutazione della moneta del 9% e minori volumi unitari dell’8%.

L’utile operativo del segmento in EMEA è stato di 8 milioni di dollari, rispetto ai 59 milioni dell’anno scorso, in calo di 51 milioni o 86,4%. Questo risultato riflette l’impatto dei volumi inferiori, inclusi 26 milioni dovuti ai volumi di vendita inferiori e 17 milioni di spese generali non assorbite dovute alla minore produzione nel quarto trimestre. I vantaggi del prezzo/mix di 223 milioni di dollari hanno più che compensato gli aumenti dei costi delle materie prime di 163 milioni e la maggior parte dell’inflazione e altri aumenti dei costi, che hanno totalizzato 83 milioni di dollari.

Il volume complessivo in EMEA è sceso di 1,3 milioni di unità, o del 9,1% rispetto al primo livelli del trimestre 2022. Il volume di sostituzione è stato inferiore del 16,1% (1,9 milioni unità), mentre il volume OE è aumentato del 18,9%, o 0,6 milioni di unità.

Goodyear afferma di aspettarsi che il reddito operativo del segmento EMEA migliori e che torni verso i livelli recenti del reddito operativo del segmento entro la metà dell’anno.

Tuttavia, annunciando i risultati finanziari, Goodyear ha affermato che “cambiamenti nelle prospettive macroeconomiche e settoriali in Europa stanno portando l’azienda ad accelerare le azioni per ridurre la struttura dei costi, al fine di migliorare i margini a lungo termine.

Goodyear aggiunge che “abbiamo continuato a progredire nel programma di trasformazione aziendale. Il nostro obiettivo è ottenere una significativa riduzione dei costi SAG, lavorando su semplificazione e standardizzazione e sfruttando l’organizzazione dei nostri servizi aziendali globali, a partire dalla metà del 2024.”

L’azienda si aspetta che questa iniziativa porti un risparmio di circa 75- $ 100 milioni su base annua. Allo stesso tempo, Goodyear afferma di condurre una revisione dell’impronta manifatturiera in EMEA, data la minore domanda dell’industria, la diminuzione dei profitti nei segmenti di livello inferiore e l’obiettivo di migliorare la posizione di costo complessiva.

Questo pianificazione include un approccio globale alla riduzione della capacità ad alto costo e alla modernizzazione dell’impronta EMEA, con l’obiettivo di ridurre i costi di produzione per pneumatico vettura di circa 3 dollari nella regione nei prossimi cinque anni (prendendo come paragone il 2022).

Infine, come parte degli sforzi per focalizzare l’attività europea e autofinanziare la prevista ristrutturazione, Goodyear sta “rivedendo il portafoglio di marchi, le risorse di produzione e alcuni immobili relativi ad operazioni chiuse di recente per potenziali opportunità di riallocazione del capitale in aree con maggiore opportunità di rendimento.”

La portata di questa revisione è significativa e queste azioni sono in aggiunta alla ristrutturazione precedentemente annunciata. Eventuali piani che verranno proposti saranno soggetti di consultazioni con le parti interessate pertinenti. Goodyear annuncerà queste azioni più avanti nel corso dell’anno, ma conclude affermando che “rimane impegnata nel business redditizio e che genera valore nell’EMEA”.

Solo nel quarto trimestre 2022, Goodyear ha venduto un milione di pneumatici in meno in EMEA rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nel primo trimestre del 2023, il calo è stato di 1,2 milioni di pneumatici.

Nei mercati del ricambio EMEA, in particolare, si sono persi grandi volumi di vendita, pari a un totale di 1,9 milioni di unità, mentre allo stesso tempo sono stati venduti 600.000 pneumatici in più in primo equipaggiamento, che non è noto per i suoi alti margini, ma che possono giocare un ruolo importante per assicurarsi quote di business “replacement” in futuro.

L’integrazione con Cooper

Alla luce di tali numeri, viene inevitabilmente posta la domanda: quale sarebbe la posizione di Goodyear se non avesse acquistato Cooper?

Quando l’acquisizione di Cooper è stata completata nell’estate del 2021, Richard J. Kramer, Presidente e CEO di Goodyear Tire & Rubber Co., ha sottolineato che entro due anni sarebbero state realizzate sinergie per 165 milioni di dollari; l’anno successivo, Kramer parlò addirittura di poter realizzare sinergie fino a 250 milioni di dollari. In ogni caso, il fatto che Goodyear abbia risparmiato molto sull’integrazione di Cooper nell’anno fiscale passato non è immediatamente evidente dall’attuale relazione annuale, come illustrano le cifre sopra menzionate.

Anche la domanda su cosa intendesse il capo di Goodyear Kramer quando due anni fa promise di “creare valore aggiunto per i nostri azionisti” sembra doverosa.

L’acquisizione di Cooper è costata un totale di 2,8 miliardi di dollari, mentre Goodyear ora – inclusa Cooper – ha una capitalizzazione di mercato di 2,98 miliardi di dollari, ma registra debiti pari a 9 miliardi di dollari (in crescita di 640 milioni di dollari nel Q1 2023).

Parallelamente alla pubblicazione dei risultati finanziari del primo trimestre 2023 Goodyear, l’azienda ha pubblicato anche un “Aggiornamento sull’integrazione di Cooper Tire” il 4 maggio 2023.

L’aggiornamento afferma che “la combinazione ha rafforzato in modo significativo la posizione di leadership [di Goodyear] nel settore globale dei pneumatici” e che “i risultati dell’integrazione sono stati migliori del previsto, quando l’accordo è stato concluso nel giugno 2021.”

Goodyear ha affermato che la società ha “completato con successo i passaggi necessari per raggiungere le sinergie precedentemente annunciate”. In effetti, secondo quanto riferito, Goodyear è sulla buona strada per raggiungere circa 250 milioni di dollari di sinergie entro il secondo trimestre del 2023, una cifra superiore del 50% rispetto a quanto originariamente previsto. Allo stesso tempo, la società riferisce di aver ottenuto risparmi sul capitale circolante di circa 250 milioni, che stanno “generando benefici fiscali”.

Sinergie superiori del 50% rispetto alle attese sono chiaramente una buona notizia, ma bisogna considerare il contesto, composto dalle ultime due perdite trimestrali rispettivamente di 104 milioni e 101 milioni, oltre a livelli record di indebitamento.

Quindi, diamo un’occhiata ai dettagli. Come abbiamo visto, Goodyear sta segnalando 250 milioni di risparmi una tantum sul capitale circolante e 250 milioni di risparmi grazie alle sinergie.

Si dice che il primo sia stato generato dal “miglioramento del ciclo di conversione in contanti nel quarto trimestre del 2022”. Altre iniziative di raccolta fondi includono: la vendita di “beni duplicati”, il consolidamento di centri logistici e “piani pensionistici Cooper Tire congelati e sovrafinanziati”.

L’aggiornamento dell’integrazione dei pneumatici Cooper di Goodyear offre più dettagli di quelli precedentemente spiegati. “Eliminare asset duplicati” significa nello specifico:

  • Giugno 2022: Pearsall, TX (proiving group ); Ufficio Cooper Shanghai;
  • Luglio 2022: Findlay Innovation and Testing Center;
  • ottobre 2022: Centro tecnico europeo;
  • Novembre 2022: Melksham, Regno Unito (produzione moto).

Il consolidamento di “centri di distribuzione in tutto il mondo” è molto probabilmente un riferimento alla notizia che Goodyear sta chiudendo la sua operazione logistica a Phillipsburg, in Germania. Per essere più vicini ai clienti, e aumentare il livello di efficienza distributivo, Goodyear ha infatti annunciato l’apertura di due nuovi centri operativi ad Amiens, in Francia, e Cheb, in Repubblica Ceca. Questi due nuovi centri di distribuzione sostituiranno il centro operazionale di Phillippsburg, in Germania – che verrà dismesso entro il 2024. Goodyear ha confermato di avere 37 persone coinvolte nelle operazioni di Philippsburg. Di queste, 15 posizioni saranno tagliate. L’intero sito, non gestito dalla società americana ma dal Gruppo Geis, ha attualmente quasi 300 dipendenti – il cui futuro è incerto.  

Ma una precedente diapositiva di presentazione faceva anche riferimento alla semplificazione della rete di distribuzione da parte di Goodyear, “eliminando i magazzini sovrapposti, razionalizzando l’offerta ai clienti”. “Spagna, Q2 2022; Grand Prairie, Texas, Q3 2022; Svizzera Q4 2022; Guadalajara, Messico Q1 2023 e Albany, Georgia Q2 2023” sono tutti menzionati in associazione con questo punto.

Cooper in Europa

Tutti sanno che Goodyear non ha certamente concluso l’accordo con Cooper pensando come primi benefici all’Europa. Ciò si riflette anche nelle dichiarazioni che i responsabili di Akron hanno rilasciato ripetutamente durante il processo di acquisizione.

L’accordo riguardava inizialmente il mercato statunitense, dove l’azienda è di nuovo la numero uno davanti a Bridgestone, poi il mercato nordamericano nel suo insieme e infine il mercato cinese.

Né quando l’acquisizione è stata annunciata né quando è stata completata pochi mesi dopo, nel giugno 2021, c’è stato un accenno all’Europa, dove l’attività di Cooper e Avon era ed è considerata ridotta in confronto ai mercati del Nord America e dell’Asia.

Per fare un confronto, mentre il Gruppo Cooper ha registrato un fatturato globale di 2,5 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro) nel 2020, anno precedente l’acquisizione, Cooper Tire & Rubber Co. Europe Ltd., con sede nel Regno Unito, ha registrato un fatturato di 141 milioni di sterline (157 milioni di euro) o il 7,5% delle vendite del gruppo. Cooper Tire & Rubber Co. Deutschland GmbH, con sede a Dreieich vicino a Francoforte, solo 20,2 milioni di euro (1%).

Nel nostro continente Cooper è sempre stata conosciuta per i pneumatici fuoristrada, segmento in cui è seconda solo a BF Goodrich, mentre Avon per i prodotti motorsport e il due ruote. La gamma di pneumatici per autovetture di Cooper in Europa, soprattutto per quanto riguarda i pneumatici all season, era appena stata allestita quando l’azienda è stata rilevata, quindi il ruolo futuro all’interno del gruppo Goodyear è tutto da sviluppare.

Cooper è descritta anche nelle presentazioni ufficiali Goodyear come “pneumatico di alta qualità con un buon rapporto qualità-prezzo” ed è quindi posizionata nel segmento di valore del produttore.

Anche Avon si trova nella stessa categoria di alta qualità e con un buon rapporto qualità-prezzo, ma ha una specializzazione completamente diversa da Cooper, cosa che potrebbe aiutare a completare la gamma del gruppo Goodyear. Avon, infatti, ha una grande tradizione sportiva e nella produzione di pneumatici moto, la cui commercializzazione in Italia è passata a Goodyear proprio a gennaio 2023.

Nell’aggiornamento sull’integrazione con Cooper, Goodyear ha parlato del portafoglio di marchi dell’azienda combinata affermando che “consente un’offerta di prodotti senza pari in tutto lo spettro di valore.” Con l’aggiunta dei brand Cooper e Avon al portafoglio prodotti, Goodyear ha in atto una revisione della sua ricca offerta di marchi.

Infatti, nel novembre 2022, la società “ha ampliato la disponibilità dei prodotti Goodyear e Cooper attraverso i distributori allineati Goodyear”. E nel gennaio 2023, “ha ampliato la disponibilità dei prodotti Goodyear e Cooper attraverso i distributori allineati Goodyear”. Questo è il caso, ad esempio, della gamma Avon moto in Italia, distribuita da Goodyear a partire da gennaio 2023.

Fabbriche tedesche sotto pressione

Goodyear ha annunciato nel report finanziario che sta procedendo alla “revisione dell’impronta produttiva in EMEA”.

Di recente Goodyear ha annunciato la fine dei lavori presso lo stabilimento di Kranj, che permetteranno all’azienda americana di aumentare la propria capacità produttiva del 25% nella fabbrica – traducibile in un milione di pneumatici. Lo stabilimento di Kruševac, in Serbia – che Cooper ha acquistato nel 2012, e poi ampliato e costantemente modernizzato – gode invece di “ottima reputazione” ed è considerata come un importante tassello futuro nella rete di fabbriche europee di Goodyear.

Con la chiusura di Melksham è stato anche annunciato il piano per far diventare Montluçon un centro di eccellenza per la produzione di pneumatici moto di fascia alta.

Per quello che riguarda Amiens, a marzo 2022 Chris Delaney, Presidente per la regione EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) di Goodyear Tire & Rubber Company, ha annunciato che non meno di 150 milioni di euro saranno investiti nell’ammodernamento dello stabilimento nei prossimi cinque anni, supportati da fondi del governo francese.

Goodyear ha recentemente modernizzato gli stabilimenti di Riesa e Fürstenwalde con ingenti investimenti e automatizzando i processi produttivi, il che riduce la pressione su questi due stabilimenti. Wittlich ha una posizione speciale nel gruppo come fabbrica di pneumatici per autocarri e per la ricostruzione. 

Detto del Lussemburgo che ha escluso la chiusura di fabbriche, rimangono la fabbrica di Debica in Polonia e le due tedesche di Hanau e Fulda. Considerando che nell’ultimo report finanziario Goodyear afferma che ha “l’obiettivo di ridurre i costi di produzione per pneumatico vettura di circa 3 dollari nella regione nei prossimi cinque anni” è facile escludere anche la Polonia.

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