Mercato

La vite deve essere controllata, non ci sono più scuse – Intervista ad Alberto Rullo, Bimecc

Bimecc è l’autorità riconosciuta in fatto di viti e in questi anni si sta facendo promotrice di un cambio culturale nel settore dei pneumatici: il gommista ha il dovere di controllare e, se necessario, sostituire le viti che fissano la ruota al veicolo. Ne abbiamo parlato con Alberto Rullo, direttore commerciale dell’azienda padovana, che vende 60 milioni di pezzi all’anno e che in Europa raggiungerà quest’anno una quota di mercato pari all’80%.

La forza e l’impegno con cui state portando avanti una campagna di informazione sull’importanza della viteria, fa pensare che la vite sia un’emerita sconosciuta, sia per l’automobilista, che per il consumatore. È davvero così?

Purtroppo è ancora così. La vite, che è l’unico elemento di collegamento del sistema ruota con la vettura, un elemento quindi determinante per la sicurezza stradale, quasi sempre viene trascurata. Sembra quasi che sia un prodotto che non riguarda il gommista e che una vite valga l’altra. Ma non è assolutamente così.

Come si spiega questo comportamento da parte dei gommisti specialisti?

Il fatto che i gommisti siano tendenzialmente refrattari a questo prodotto ha a che fare con la realtà del loro business. Oggi infatti la stagionalità ha concentrato tutto il lavoro in 6-7 settimane, durante le quali il gommista lavora giorno e notte, non riuscendo inevitabilmente a servire al meglio tutti, e trascurando quei controlli che apparentemente sembrano secondari.

Quanto è impegnativo controllare le viti?

È un prodotto che deve esser confrontato con una serie di elementi e parametri e, in stagione, diventa difficile trovare il tempo per farlo. Ma il problema non è solo italiano; anche nei negozi più grandi in Germania, ad esempio, c’è la figura del Maister, che è sempre aggiornato e garantisce che i lavori vengono eseguiti a regola d’arte, ma in realtà il grosso del lavoro viene affidato a manovalanza spesso straniera e stagionale. Insomma, nella corretta manutenzione delle viti, il gommista è senz’altro il collo di bottiglia.

Come è cambiato il vostro approccio al mercato per far comprendere l’importanza di una corretta manutenzione delle viti?

Sono ormai alcuni anni che stiamo spostando il focus della comunicazione dal prodotto alla sicurezza. Adesso stiamo cominciando a raccogliere i primi risultati, soprattutto in termini di attenzione da parte di associazioni, enti di certificazione, case produttrici di ruote, pneumatici e vetture, reti di gommisti e anche consumatori finali. L’informazione è la prima molla che può portare alla comprensione di questo concetto che di fatto è nuovo per il settore, perchè fino a ieri veniva completamente trascurato.

È un’operazione che abbiamo avviato solo negli ultimi tempi perché ci siamo resi conto di avere raggiunto una dimensione e una credibilità tali in Europa, ma forse anche in tutto il mondo, da essere considerati il punto di riferimento autorevole per questa nicchia di mercato. (v. articolo Bimecc, un punto di riferimento per la sicurezza in ambito istituzionale)

Quali sono le regole, secondo Bimecc, per la verifica delle viti?

Il punto fondamentale è che la vite, per Bimecc, deve essere controllata ogni volta che si cambiano o controllano le gomme. Lo dicono anche Mercedes, Audi e altre Case auto. È un concetto fondamentale, che deve diventare un’abitudine per ogni gommista.

In secondo luogo, una volta controllate, il gommista deve esser in grado di riconoscere quali sono le problematiche (ossidazione, non omogeneità tra le viti, usura,…) e di suggerire al cliente finale la viteria giusta da montare in sostituzione.

Per guidare i gommisti in questa attività abbiamo anche creato un video tutorial che dura solo cinque minuti. E’ un po’ impegnativo, è vero, ma comprensibile per ogni gommista che abbia voglia di capire l’importanza di questa attività.

Se poi il gommista inizia a interagire con la nostra azienda, tramite iBolts, gli diamo tutto il supporto necessario nella risoluzione dei problemi.

Il mercato italiano non viene seguito da voi direttamente, ma da iBolts. Che tipo di azienda è?

Per servire con efficienza i gommisti italiani, cercando davvero di risolvere i loro problemi quotidiani, è nata un paio di anni fa iBolts. Si tratta di una società che ha la sede accanto alla nostra e che è stata creata da un gommista, nostro cliente, che quindi comprende a fondo tutte le problematiche di questa professione.

Per noi, come Bimecc, era complesso servire al dettaglio il mercato italiano, per cui siamo stati contenti quando il progetto iBolts è partito. Oggi l’azienda è in forte crescita, grazie soprattutto alla piattaforma di vendita online che è molto funzionale e chiara. Per un gommista è davvero molto semplice loggarsi, consultare il catalogo elettronico suddiviso per prodotti, verificare i prezzi e ordinare.

iBolts è una società completamente indipendente da noi, ma abbiamo stretto un accordo per cui trattano solo ed esclusivamente il nostro prodotto. È una situazione vantaggiosa per tutti: per noi, per loro e soprattutto per i rivenditori, che hanno un referente competente, rapido, flessibile, in grado di supportarli con la fornitura anche di una sola vite e di assisterli per la risoluzione di qualsiasi problema.

Le viti quindi possono anche essere considerate un’opportunità di business per il gommista?

Senz’altro. Oltre a garantire la sicurezza e l’efficienza della macchina, che è l’obiettivo primario, le viti e i margini che consentono, soprattutto sui pezzi originali, possono a fine anno pesare significativamente sul bilancio di ogni gommista.

Oltre a questo, potersi approvvigionare da iBolt risolve parecchi problemi pratici, come ad esempio poter acquistare, se serve, un solo anello e non esser costretti invece ad acquistare un intero kit dal produttore della ruota.

Intendete stringere accordi anche con le reti?

Abbiamo già iniziato a lavorare con Driver, a cui accordiamo delle condizioni speciali sulla piattaforma iBolts, e siamo aperti ad altre collaborazioni simili. Spesso infatti le reti promuovono concetti legati alla sicurezza e alla riduzione degli incidenti stradali e con noi potrebbero dare un segnale forte al mercato in questo senso, oltre naturalmente ad offrire agli affiliati un ulteriore opportunità di business.

Pensate che un giorno il controllo e la sostituzione delle viti potrebbe diventare norma?

Sarebbe davvero auspicabile. Una cosa molto simile è accaduta una ventina di anni fa per le valvole in gomma. Quando ETRTO e altre associazioni si sono rese conto che le valvole non venivano mai sostituite, ma che, con gli sbalzi continui di temperatura, si sfaldavano e fessuravano fino a perdere aria e provocare incidenti, hanno reso obbligatoria la sostituzione della valvola ad ogni cambio gomma.

Noi continueremo a portare avanti, anche da soli, la nostra battaglia, cercando di far capire a tutti che qualsiasi cerchio, anche il più bello del mondo, resta attaccato alla vettura solo grazie alle viti e che quindi la vite è un prodotto che merita attenzione. È un concetto filosofico che cerchiamo di trasmettere con poster, cartoon e tutorial in varie lingue.

Naturalmente la speranza è che anche le associazioni di categoria italiane ed europee facciano la loro parte, informando, discutendo, organizzando meeting e corsi di formazione su questo importante argomento.

Siamo profondamente convinti di quello che facciamo e stiamo investendo molto perché sappiamo di essere gli unici oggi ad avere la capacità, ma soprattutto il dovere, di affermare qualcosa di importante su questo tema.

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