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Se nel 2010 il costo della gomma è raddoppiato, nelle prime settimane di gennaio è già aumentato del 15%, toccando il nuovo massimo storico di 5,7 dollari al chilo. L’accelerazione della domanda di pneumatici nei paesi in rapido sviluppo, come la Cina e l’India, è stato un fattore determinante e le condizioni climatiche nelle principali nazioni che producono gomma naturale, Tailandia e Indonesia, potrebbero adesso causare, secondo le analisi effettuate dall’Association of Natural Rubber Producing Countries, una diminuzione della produzione, con conseguente carenza di materia prima e ulteriore aumento dei prezzi.

Non c’è due senza tre. Il mese scorso Hankook Tire aveva annunciato un importante investimento di quasi un migliaio di dollari per la costruzione di una fabbrica in Cina e il progetto di ampliamento della capacità produttiva in Ungheria.

Il motivo è sempre quello, l’esorbitante aumento del prezzo della gomma naturale, che ha già da un po’ superato i 4 dollari al chilo e che nell’industria del pneumatico incide in maniera sensibile. I mercati sono invece questa volta Asia e Pacifico, che a partire dal 1° dicembre vedranno i listini di Continental aumentare in media del 5%.

GT Tire presenta Champiro HPY, l’ultimo modello della gamma di pneumatici di nuova generazione “made for Europe”, che sono stati completamente rinnovati negli ultimi 18 mesi per soddisfare le esigenze specifiche del mercato comunitario e i più attuali standard di qualità. “Il nuovo modello Ultra High Performance – afferma Corrado Moglia, Direttore Vendite  Sud Europa di Giti Tire Europe - viene prodotto in Indonesia da Gaja Tunggal, una delle aziende che appartengono al gruppo, ed è stato ottimizzato e testato in Inghilterra presso lo European Technical Centre”.

Per garantirsi per il futuro la sicurezza della materia prima l’azienda indiana Apollo Tyres sta programmando l’avvio di proprie piantagioni. Negli ultimi sei mesi, afferma il Presidente Onkar S.

I governi asiatici investono sempre di più sulle tecnologie pulite e sostenibili nell’industria automobilistica, facendo diventare l’Asia uno dei più interessanti mercati di destinazione per le auto “verdi”. Oltre a Cina, Tailandia e Indonesia, anche la Malesia sta pianificando politiche per rendere più competitiva l’industria automobilistica ed in particolare il settore eco-sostenibile.

Si fanno sempre più insistenti e circostanziate le voci della prossima costruzione in Indonesia di uno stabilimento Hankook. Si parla di un investimento di 1,2 miliardi di dollari pari a 932,5 milioni di euro per iniziare alla fine dell’anno la costruzione di una fabbrica in grado di produrre 15 milioni di pneumatici all’anno (nel 2009 Hankook ne ha prodotti complessivamente 78 milioni).

Non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali, ma le voci dell’intenzione di Hankook di investire nel sudest asiatico si fanno sempre più ricorrenti. Diffonde  oggi la notizia l’agenzia di stampa Reuters che, nel portale indiano, comunica che il produttore sudcoreano e il gigante dell’acciaio Arcelor Mittal stanno considerando degli investimenti in Indonesia, paese che, si dice, è nella shortlist di Hankook per realizzare una fabbrica di pneumatici con un investimento di 1 miliardo di dollari (circa 757 milioni di euro).