Processo Dante Gomme, Sestito rinviato a giudizio, restano le aggravanti

Nessuno sconto per Dante Sestito, il 71enne titolare di Dante Gomme, accusato di aver ucciso l’ex dipendente Salvatore Silipo di 28 anni: il giudice ha infatti rigettato la richiesta della difesa di cancellare le aggravanti di premeditazione, crudeltà e futili motivi. Viene così negato il rito abbreviato e Sestito potrebbe anche ricevere la pena massima dell’ergastolo.

Oltre all’accusa di omicidio volontario, aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi, Sestito dovrà rispondere anche di ricettazione e porto illegale di arma, in quanto la pistola Smith & Wesson con cui il 23 ottobre 2021 a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano, è stato freddato Silipo, risulta essere stata rubata nel 2019.

Nel capo d’imputazione, il PM descrive anche il movente dell’omicidio: “Silipo era reo, a suo dire, di avergli sottratto pneumatici contenenti somme di denaro imprecisate e di origine ignota“.

Uno dei figli dell’imputato, Antonio Sestito, che secondo la Procura gestiva di fatto l’officina insieme al fratello Francesco, risulta tra i 184 imputati nella maxiudienza preliminare relativa all’operazione Billions, che nel 2020 ha portato ad un sequestro di beni per un valore di oltre 24 milioni di euro e tra gli arrestati anche un esponente di spicco della criminalità calabrese negli anni ’90. Su tutto il territorio nazionale, 51 misure cautelari, di cui 22 in carcere, nei confronti degli appartenenti ad un’organizzazione criminale specializzata in frode fiscale, bancarotta e riciclaggio, specializzata nell’offrire “servizi” di emissione di fatture per operazioni inesistenti, consentendo così alle imprese beneficiarie l’abbattimento dei propri redditi imponibili. Particolarmente articolata nei ruoli e nelle competenze, l’organizzazione criminale era specializzata anche nel riciclaggio di denaro, nell’autoriciclaggio e nella commissione di reati di bancarotta fraudolenta. I capi gestivano dieci cellule operative che potevano contare su società di comodo (delle vere e proprie cartiere) per la emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’ammontare del giro di fatture false emesse è stato calcolato in 80 milioni di euro con un’imposta evasa quantificata in circa 24 milioni di euro. Secondo quanto emerso dal processo, parte dei proventi dell’attività Dante Gomme di Cadelbosco sarebbe derivata da fatture per operazioni inesistenti.

Sestito, che è in custodia cautelare nel carcere di Reggio, non è comparso in Tribunale. Il processo con rito ordinario davanti alla Corte d’Assiste inizierà il 26 maggio 2023.

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