Mercato

Apollo Vredestein: i fondi UE per l’Ungheria dietro alla perdita di 750 posti di lavoro in Olanda?

Dopo la notizia della ristrutturazione della produzione nello stabilimento di Enschede, nei Paesi Bassi, di Apollo Vredestein e la conseguente perdita di circa 750 posti di lavoro, i politici olandesi si sono mossi per capire cosa stia succedendo. .

I deputati del partito politico olandese CDA (Christian Democratic Appeal) hanno chiesto alla Commissione europea di chiarire alcuni punti, per capire se l’Unione europea ha contribuito in qualche modo alla catena di eventi che porterà allo spostamento di una parte della produzione di pneumatici da Enschede allo stabilimento dell’azienda in Ungheria.

Le domande sono state poste da Tom Berendsen, membro della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo e Annie Schreijer-Pierik, membro della commissione per il commercio internazionale.

In primo luogo, hanno chiesto alla Commissione europea di confermare se i sussidi europei hanno aiutato o meno lo sviluppo dell’impianto Apollo Tyres (Hungary) Kft situazo a Gyöngyöshalász, Ungheria.

Anche se i fondi europei non avessero sostenuto direttamente il progetto, la Commissione europea ha comunque dato la sua benedizione ai 95,7 milioni di euro di sostegno finanziario che Apollo Tyres ha ricevuto dal governo ungherese tra finanziamenti diretti e sgravi fiscali (qui il link all’articolo). La Commissione ha approvato questo aiuto economico agli investimenti regionali nel settembre 2014, sostenendo che era “in linea” con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Secondo una dichiarazione rilasciata all’epoca, la Commissione “ha riscontrato che gli aiuti concessi dall’Ungheria favoriscono lo sviluppo regionale, mentre eventuali distorsioni della concorrenza rimarranno limitate”.

Berendsen e Schreijer-Pierik vogliono sapere perché la Commissione abbia esaminato potenziali distorsioni della concorrenza quando ha preso la sua decisione, ma non ha preso in considerazione la questione del movimento di posti di lavoro all’interno dell’Unione europea stessa.

“Vogliamo sapere dalla Commissione Europea come stanno andando le cose”, afferma il CDA. “A nostro avviso, il trasferimento di posti di lavoro regionali all’interno dell’UE non dovrebbe essere incoraggiato dagli aiuti di Stato. Vogliamo anche assicurarci che non siano stati utilizzati fondi UE.

I due deputati hanno anche chiesto chiarimenti su come la Commissione Europea intenda utilizzare il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e altre risorse per sostenere i lavoratori dello stabilimento di Enschede interessati e per quanto tempo verrà fornito questo sostegno.

Intenzione di conservare la capacità

L’annuncio di Apollo Tyres Ltd. sullo stabilimento di Enschede della scorsa settimana non è stato del tutto una sorpresa. Quasi un anno e mezzo fa, il direttore finanziario dell’azienda aveva dichiarato che la produzione di pneumatici per auto sarebbe stata ridotta, a favore di quella in Ungheria. Gaurav Kumar aveva sottolineato, tuttavia, che questa misura non avrebbe dovuto essere stata vista come un trasferimento di capacità, ma che la capacità di produzione dello stabilimento di Enschede sarebbe semplicemente stata utilizzata per altri segmenti.

Kumar aveva poi affermato, durante una conferenza stampa sui risultati economici, che la capacità di Enschede era destinata a diminuire nel periodo fino al 31 marzo 2020. Aveva aggiunto anche che “non ci sarebbe stato un ulteriore rallentamento” della capacità nei Paesi Bassi, anticipando che la capacità di produzione di pneumatici per autovetture sarebbe rimasta a poco meno di 4 milioni di unità all’anno per almeno i prossimi tre anni.

Secondo Apollo Vredestein, circa 1.500 persone sono attualmente impiegate nel sito di Enschede, il che significa che metà della forza lavoro perderà l’occupazione. Degli attuali 1.500, circa 1.100 lavorano in produzione e 400 in altri dipartimenti. Il produttore di pneumatici non ha specificato quante delle circa 750 perdite di lavoro arriveranno dal lato della produzione, ma prevediamo che la maggior parte dei licenziamenti si verificherà in quest’area.

© riproduzione riservata
made by nodopiano