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Ispezioni antitrust nel settore dei pneumatici: sospetto cartello sui prezzi

La Commissione Europea sta effettuando ispezioni senza preavviso presso le sedi di aziende del settore pneumatici in diversi Stati membri. Il sospetto è che le società oggetto di ispezione possano aver violato le norme antitrust dell’UE, che vietano cartelli e pratiche commerciali restrittive (articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione).

In particolare, potrebbe essersi verificato un coordinamento dei prezzi tra le imprese ispezionate, anche attraverso comunicazioni pubbliche, relativamente a pneumatici sostitutivi per autovetture, furgoni, camion e autobus, venduti nello Spazio Economico Europeo.

I funzionari della Commissione erano accompagnati dai loro omologhi delle competenti autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri in cui sono state effettuate le ispezioni.

Abbiamo chiesto alla Commissione quali siano le aziende interessate o almeno in quali paesi siano state condotte le ispezioni, ma al momento da Bruxelles non sono disponibili a rilasciare ulteriori informazioni o commenti.

Una delle aziende coinvolte è Nokian Tyres, che ha emesso un comunicato nel quale afferma che le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno avviato un’ispezione senza preavviso presso la sede centrale di Nokia, in Finlandia. Nokian Tyres, che sostiene di collaborare pienamente con le autorità, ha dichiarato di “non disporre di informazioni sull’esito dell’ispezione” e di “non poter commentare l’indagine in corso.

Anche Continental ha confermato di far parte delle aziende sotto verifica.

Un altro produttore coinvolto è Goodyear, che ha affermato: “Confermiamo che oggi i nostri uffici europei sono stati oggetto di ispezioni senza preavviso da parte delle autorità europee. È troppo presto per fare ipotesi su cosa possa essere successo esattamente, ma stiamo collaborando pienamente con le autorità. Poiché si tratta di un’indagine in corso, non possiamo fornire ulteriori informazioni.”

Pirelli, tramite un portavoce, ha confermato di essere anch’essa coinvolta: “Pirelli informa, nel confermare la correttezza del proprio operato e di aver sempre agito nel totale rispetto di tutte le norme e i regolamenti, che sta garantendo pieno supporto all’Autorità nell’ambito degli accertamenti in corso.”

Michelin ha negato “categoricamente l’esistenza di pratiche anticoncorrenziali come quelle evocate oggi dalla Commissione europea nella sua dichiarazione, e quindi qualsiasi attività di collusione sui prezzi”, ha detto in un comunicato all’agenzia stampa AFP un portavoce della casa francese.

Bridgestone ha confermato di essere coinvolta nelle ispezioni senza preavviso della Commissione Europea, con un rappresentante dell’azienda che ha affermato: “Bridgestone può confermare che la Commissione Europea sta conducendo un’ispezione presso la sua sede europea. In quanto azienda responsabile e impegnata in pratiche corrette e trasparenza, Bridgestone collabora pienamente.”

Tutte e sei le società sopra menzionate sono membri dell’Associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma (ETRMA). L’organizzazione rappresentativa dell’industria, tuttavia, non è stata coinvolta nelle attuali attività della Commissione.

La responsabile delle comunicazioni Veronica Sarno ha confermato che l’associazione è venuta a conoscenza delle ispezioni della Commissione Europea “attraverso fonti pubbliche”. Sarno ha inoltre affermato che “la stessa Associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma (ETRMA) non è stata perquisita, né è in questa fase soggetta a qualsiasi altra misura investigativa della Commissione europea”.

Le ispezioni senza preavviso costituiscono una fase investigativa preliminare in caso di sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione svolga tali controlli non significa che le imprese si rendono colpevoli di comportamenti anticoncorrenziali, né ciò pregiudica l’esito dell’indagine stessa.

Non esiste un termine legale per completare le indagini sulla condotta anticoncorrenziale. La loro durata dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, la misura in cui le imprese interessate collaborano con la Commissione e l’esercizio dei diritti di difesa.

Nell’ambito del programma di clemenza della Commissione, le società coinvolte in un cartello segreto possono ottenere l’immunità dalle ammende o riduzioni significative delle ammende in cambio della segnalazione della condotta e della collaborazione con la Commissione durante tutta l’indagine. Gli individui e le imprese possono segnalare cartelli o altri comportamenti anticoncorrenziali, anche in forma anonima, attraverso i canali whistle-blower della Commissione.

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