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Chiude Gianetti Ruote, 152 dipendenti licenziati via mail

Sbloccati i licenziamenti, partita la mail per i 152 dipendenti di Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, in provincia di Monza e Brianza. Il breve messaggio via mail che comunicava la chiusura della storica fabbrica e il licenziamento di tutti i dipendenti è arrivata inaspettatamente, sabato a fine turno, dal fondo americano Quantum Capital Partner, che detiene la proprietà. La motivazione è la crisi perdurante dello stabilimento che, con la pandemia, si è aggravata.

I 152 lavoratori sono stati messi in ferie e permesso retribuito fino alla chiusura definitiva della fabbrica, Immediata è stata la reazione dei lavoratori e dei sindacati, che oggi, ma già sabato 3 luglio si sono radunati per protestare davanti ai cancelli della fabbrica, proclamando una mobilitazione permanente.

Il sindaco del comune di Ceriano Laghetto, Roberto Crippa ha pubblicato una foto dei dipendenti davanti alla sede di Gianetti fad Wheels con questo commento: “Una procedura non accettabile, recapitare una lettera di licenziamento a 152 persone, uomini e donne in questo modo, senza preavviso e senza rispetto delle normative sindacali non può essere accettata. Oggi mi sono precipitato all’ingresso dell’azienda per ascoltare i lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali e nei prossimi giorni sarò a loro disposizione per sostenere in tutte le sedi le loro istanze per salvare i posti di lavoro del nostro territorio.”

Non è una sorpresa il comportamento anti-sindacale dei dirigenti dell’azienda, che era già stato confermato con sentenza del Tribunale di Monza nell’agosto 2020 sulla causa promossa da fim-fiom-uilm di Monza Brianza.

“Il primo effetto dello sblocco dei licenziamenti è la comunicazione della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto di chiusura dello stabilimento ed avvio di una procedura di licenziamento collettivo di 158 persone. Da oggi si presidia l’azienda”, dichiara a 3 ore dalla notizia Pietro Occhiuto, segretario Fiom Cgil Brianza. “La barbarie è essere licenziati via mail. È quello che è accaduto ai lavoratori della Gianetti di Ceriano Laghetto che si vedono, da un giorno all’altro, i cancelli della propria azienda sbarrati. Mi chiedo una cosa: Confindustria, a cui Gianetti è associata, è in grado di garantire che le aziende a lei associate rispettino i patti siglati con il sindacato? Noi ci batteremo per difendere i posti di lavoro, lo faremo ad ogni costo. Lo faremo per difendere la dignità di chi fino al 30 giugno era indispensabile e che invece dal primo luglio è diventato un orpello di cui liberarsi con una fredda mail.”

“Non sappiamo quale sia la motivazione reale di questa scelta scellerata”, scrivono Fim, Fiom e Uilm, “ma metteremo in campo ogni iniziativa possibile affinché finisca quest’incubo che ha fatto cadere nell’angoscia e nell’incertezza 152 famiglie”.

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