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Appello CNA: escludere la responsabilità dell’imprenditore se un dipendente contrae il virus

Fase 2, riaperture, disinfezione dei locali, distanze da rispettare… insomma per un imprenditore riaprire la propria officina o azienda non è per niente facile. Ma ciò che è peggio è che non lo può fare serenamente, nemmeno aggiornando il documento di valutazione dei rischi e adottando tutte cautele e precauzioni sanitarie necessarie a garantire il diritto alla salute dei lavoratori. Il contagio da Covid-19 determina infatti un potenziale profilo di responsabilità penale per il datore di lavoro per delitti di lesioni personali gravi/gravissime (art. 590 c.p.) o di omicidio colposo (art. 589 c.p.). Il contagio da Covid-19 deve naturalmente essere avvenuto all’interno dei luoghi di lavoro, ma non sarebbe facile dimostrare, con ragionevole certezza, il contrario. Se poi il datore di lavoro dovesse far rientrare i dipendenti, pur nella consapevolezza di non avere applicato u livello di sicurezza adeguato, si potrebbe configurare anche una responsabilità a titolo di dolo.

Per aiutare i propri associati a una ripartenza serena ed efficace, CNA ha lanciato un appello, sostenendo che è assolutamente indispensabile introdurre una misura legislativa che escluda la responsabilità degli imprenditori nel caso un dipendente contragga il Coronavirus. Lo prevede infatti la direttiva europea datata 12 giugno 1989 che consente agli Stati di escludere la responsabilità dei datori di lavoro per atti dovuti a circostanze estranee, anormali, imprevedibili, eccezionali, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante tutta la diligenza possibile. 

“Le attività economiche non possono riprendere serenamente, lasciando artigiani e imprenditori nello stato di incertezza giuridica creato dal riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro anche per ambienti di lavoro non sanitari in base all’articolo 42 del Dl 18/20 Cura Italia”, dichiara CNA.

Nessuno, infatti, può essere chiamato a rispondere di un rischio generico di salute del quale non può controllare la fonte – continua CNA. Gli imprenditori già fanno tutto il possibile per limitare il contagio, ma il quadro giuridico è inadatto, purtroppo, alla pandemia. E la nostra organizzazione sta sostenendo gli imprenditori nelle iniziative mirate a garantire la salute, in particolare applicando e rispettando i Protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19. Ma solo un intervento legislativo potrebbe consentire alle imprese di lavorare nel rispetto delle regole e senza temere un’attribuzione di responsabilità non dovuta.

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