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Revisioni auto: con la proroga previsto uno tzunami a ottobre

Il decreto “Cura Italia” appena convertito in legge ha previsto la proroga della scadenza delle revisioni fino al 31 ottobre 2020, malgrado i centri di revisione e controllo siano autorizzati a rimanere aperti ed operativi.

Questa decisione, se non rimodulata a brevissimo – commenta Vincenzo Cilibertidi ANARA Confartigianatorappresentante nazionale della categoria – genererà ad ottobre ad un sovra-flusso di richieste di revisioni che è almeno cinque volte superiore alla capacità massima dei centri autorizzati”.

“Infatti – continua Vincenzo Ciliberti – in prossimità della scadenza del 31 ottobre si verificherà una concentrazione delle operazioni di revisione, per 5-6 milioni di veicoli circa, con una mole di lavoro che sarà assai difficile da gestire per i centri di controllo e per il sistema tutto. Ciò provocherà anche significativi disagi per i cittadini, considerato che la revisione è un adempimento obbligatorio ed essenziale per la sicurezza stradale e richiede i necessari tempi tecnici”.

“Questa situazione inoltre va a determinare un disallineamento nel meccanismo, che andrebbe a creare analoghi problemi anche negli anni successivi” – spiega il rappresentante di ANARA Confartigianato. – “Stimiamo che per regolarizzare il flusso ci potrebbero volere almeno 10 anni”.

E’ comprensibile che in questa eccezionale e inedita situazione di emergenza la decretazione in molti casi debba generalizzare – continua Vincenzo Ciliberti di ANARA Confartigianato –  con ciò non escludendo i correttivi successivi al fine di limitare da parte dell’Autorità situazioni di disagio ai cittadini e agli operatori. E in tal senso ci siamo appellati al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, confidenti in un suo intervento al fine di ridurre il periodo della proroga e scadenzare già da maggio le prime revisioni, in modo da favorire una graduale ripresa delle operazioni, ovviamente nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza, ma senza creare congestionamenti, riportando così a regime il sistema anche per il futuro”.

Il settore delle revisioni in Italia conta 9000 aziende autorizzate, che occupano 30.000 addetti ed altri 20.000 d’indotto, per complessivi 15-16  milioni di controlli obbligatori all’anno.

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