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GiPA: gli scenari dell’independent aftermarket con il coronavirus

Il 9 aprile, in un Webinar, GiPA ha illustrato i possibili scenari del settore dell’aftermarket indipendente, mostrando al contempo i risultati di un studio condotto presso un campione di 500 automobilisti e 84 professionisti per valutare le conseguenze del CoViD-19 sull’utilizzo e sulla domanda di assistenza dell’auto.

Partendo dalle immatricolazioni auto, GiPA stima che il volume 2020 non supera quota 1,3 milioni di veicoli (UNRAE fissa quota minima 1 milione). Come si può vedere dal grafico qui sotto, secondo GiPA bisognerà aspettare il 2024-2025 per tornare ai livelli pre-crisi.

Cosa succederà all’aftermarket? Secondo GiPA il fatturato mensile si assesterà secondo i livelli del grafico sottostrante, per chiudere l’anno fortemente in perdita: -18,3% di fatturato.

Come possiamo vedere nel grafico, aprile 2020 praticamente è azzerato, mentre marzo, per fortuna, ha avuto la prima settimana positiva e quindi non è stato totalmente perso.

La ripresa non sarà immediata: in base al “sentiment” dei protagonisti della filiera, GiPA stima i seguenti dati:

  • maggio al 55% dell’attività;
  • giugno all’84%;
  • luglio al 91%.

Le officine che resteranno aperte ad agosto potrebbero realizzare un piccolo recupero, come mostrato in figura.

In ogni caso, secondo GiPA l’estate sarà una fase cruciale per le officine, che saranno prese d’assalto dalle richieste per batterie scariche, problemi ai servosterzi elettrici, oltre alla manutenzione ordinaria rinviata nei 3 mesi precedenti. Anche il cambio gomme, ovviamente, andrà per le lunghe quest’anno e verrà spalmato in un arco temporale ben più lungo del solito.

GiPA stima che, da settembre in poi, si tornerà ad un livello prossimo ai valori mensili del 2019. Volendo essere ottimista, GiPA ha formulato anche un’altra ipotesi di scenario. I fenomeni combinati della riduzione del potere di acquisto, del prezzo del carburante favorevole, del fermo auto forzato e della paura di prendere mezzi pubblici (treno, aereo, ecc) potrebbe far propendere le persone a spostarsi in vacanza in Italia, in auto. Questo scenario potrebbe provocare un picco di percorrenze e di conseguenza un forte innalzamento della domanda di assistenza e di manutenzione.
L’impatto di questo scenario dovrebbe concentrarsi a giungo e luglio e rappresenterebbe un’occasione da non perdere per recuperare parte del fatturato perso a marzo e aprile.


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