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Pirelli: i risultati finanziari del terzo trimestre 2019

Pirelli ha presentato i risultati finanziari al 30 settembre 2019. I primi nove mesi del 2019 sono stati caratterizzati a livello globale dalla debolezza del mercato auto, che si è protratta nel corso del terzo trimestre anche al di là delle attese: la produzione auto ha infatti accusato una flessione del 5,9% nei primi nove mesi del 2019, con un calo del 3,2% nel terzo trimestre rispetto alla prevista stabilizzazione. Il rallentamento del mercato auto ha impattato sulla domanda Tyre, con un calo del 6,3% sul Primo Equipaggiamento nei primi nove mesi del 2019 (-3,9% nel terzo trimestre). Tale dinamica ha avuto un impatto negativo sui prezzi, poiché molti operatori hanno indirizzato al canale Ricambi la produzione originariamente prevista per il Primo Equipaggiamento al fine di garantire un adeguato livello di saturazione delle fabbriche e contenere le scorte. Le riduzioni di prezzo hanno interessato principalmente il segmento Standard e i prodotti High Value a minor contenuto tecnologico.

In tale scenario, Pirelli ha proseguito la strategia di focalizzazione sull’High Value (meno esposto alla pressione competitiva), di rafforzamento sulle specialties con calettamento uguale e superiore ai 18 pollici (≥18’’) e di implementazione del piano di riduzione dei costi.

Sul segmento Standard, dove la domanda rimane debole (-2,6% nei primi nove mesi del 2019, -1,8% nel terzo trimestre), la società ha proseguito con la riduzione dell’esposizione sui prodotti meno profittevoli intensificando, allo stesso tempo, le azioni per normalizzare il livello delle scorte, incrementatosi a fine 2018 a causa della crisi dell’economia brasiliana. A fine settembre 2019, Pirelli ha raggiunto un livello delle scorte in linea con l’obiettivo di fine anno di un peso sui ricavi del 20,5%/21% rispetto al 21,7% di fine 2018.

I risultati Pirelli nei primi nove mesi 2019 sono contraddistinti da:

  • la crescita complessiva dei ricavi, pari a +2,8% (+2,3% la variazione organica), grazie al rafforzamento registrato sul segmento High Value, che oggi rappresenta il 67,4% dei ricavi complessivi (+2,9 punti percentuali rispetto al 64,5% dei primi nove mesi del 2018). I volumi High Value hanno registrato una crescita del +6% sostenuta nel terzo trimestre (+10,2%) sia sul canale Primo Equipaggiamento, anche grazie all’ampliamento del portafoglio clienti, sia sul canale Ricambi;
  • un’ulteriore riduzione dell’esposizione al segmento Standard, con una flessione dei volumi del 12,2% (-8,8% nel terzo trimestre) per la progressiva uscita dai prodotti a minore calettamento e meno profittevoli, in un contesto di generale rallentamento del mercato Standard. L’effetto combinato del trend sull’High Value e sullo Standard ha portato a un calo dei volumi complessivi del 3,1% nei nove mesi (+0,6% nel terzo trimestre);
  • il miglioramento del price/mix, pari a +5,4% per effetto del crescente peso dell’alto di gamma, del progressivo miglioramento del mix di prodotto e canale. Nel terzo trimestre la crescita del price/mix si è attestata a +3,5% per effetto del ribilanciamento delle vendite fra Primo Equipaggiamento e Ricambi, della minore riduzione dello Standard e di una crescente pressione sui prezzi su tale segmento e sui prodotti High Value a minor contenuto tecnologico (“non specialty”);
  • la progressiva implementazione del programma di efficienze (56,1 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019, pari all’1,4% dei ricavi) che ha compensato l’inflazione dei costi produttivi (-54,9 milioni di euro);
  • il proseguimento delle azioni di recupero sui costi (40 milioni di euro nei primi nove mesi, 10 milioni nel terzo trimestre 2019) in risposta al rallentamento della domanda sul Car Primo equipaggiamento e alla citata pressione sui prezzi. Alcune delle iniziative di riduzione dei costi inizialmente previste per il 2019 saranno sostituite da azioni a medio termine che contribuiranno alla riduzione del break-even point e consentiranno una maggiore flessibilità in uno scenario di mercato e macro-economico volatile;
  • l’efficace calo delle scorte (-22% in volume sullo Standard) attraverso la riduzione della produzione sul segmento Standard. Grazie a tali azioni, le scorte hanno raggiunto a fine settembre 2019 un peso sui ricavi degli ultimi dodici mesi del 20,8% (22,3% al 30 giugno 2019), in linea con l’obiettivo di fine anno di un peso del 20,5%/21% (21,7% a fine 2018). Tale dinamica ha avuto un effetto favorevole sulla generazione di cassa nel trimestre;
  • un flusso di cassa netto gestione operativa in miglioramento di 382,0 milioni rispetto ai primi nove mesi 2018, grazie anche alle azioni di recupero sul capitale circolante. Nel terzo trimestre flusso di cassa della gestione operativa positivo per 122,6 milioni (-45,1 milioni nel terzo trimestre 2018). Flusso di cassa netto ante dividendi e operazioni straordinarie/partecipazioni in miglioramento di 349,6 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2018. Nel terzo trimestre 2019 flusso di cassa netto ante dividendi e operazioni straordinarie/partecipazioni positivo per 11,6 milioni (-131,4 milioni nel terzo trimestre 2018).

I ricavi sono stati pari a 4.036,4 milioni di euro, con una crescita complessiva del 2,8% rispetto ai primi nove mesi 2018 grazie al positivo andamento del segmento High Value. Escludendo l’effetto dei cambi e l’adozione del principio contabile IAS 29 per tener conto dell’alta inflazione in Argentina (per un impatto complessivo pari a +0,5%), la crescita organica dei ricavi è stata pari a +2,3%. In netta crescita i ricavi del terzo trimestre: +6,7% la crescita complessiva, +4,1% a livello organico.

I ricavi High Value, pari a 2.719,9 milioni di euro, hanno registrato una crescita del 7,5% rispetto al corrispondente periodo 2018 (+5,7% la crescita organica escludendo l’effetto positivo dei cambi pari a +1,8 punti percentuali), con un’incidenza sui ricavi complessivi in aumento al 67,4% rispetto al 64,5% dei primi nove mesi 2018.

I volumi del segmento High Value hanno registrato una crescita del 6,0% (+10,2% nel solo terzo trimestre) mentre i volumi dei pneumatici Car New Premium (≥18”) sono cresciuti del 7,8% (+5,7% l’andamento del mercato) e del 12,7% nel terzo trimestre (+7,7% il mercato), con un miglioramento della quota di mercato nelle principali aree geografiche. In particolare nel terzo trimestre Pirelli ha registrato una crescita dei volumi Car New Premium del 12,1% sul canale Ricambi (grazie all’effetto pull-through e al successo delle specialties ≥18’’). Nel Primo Equipaggiamento i volumi Car New Premium sono cresciuti del 13,6% per effetto di nuove forniture in Europa di prodotti High Value ad alto contenuto tecnologico e in linea con la nuova normativa sulla riduzione di emissioni di CO2, oltre che di nuovi contratti in Nord America e Apac.

La differenza di crescita dei volumi High Value rispetto a quella del Car ≥18” è riconducibile al rallentamento della domanda di specialties ≤17” principalmente sul Primo Equipaggiamento in linea con il calo della produzione Car.

I volumi complessivi hanno registrato una flessione del 3,1% quale risultante da un lato dell’incremento dei volumi High Value (+6,0%) e dall’altro della flessione dei volumi Standard (-12,2%) nei primi nove mesi. Nel terzo trimestre i volumi complessivi sono cresciuti dello 0,6% per effetto di una crescita del 10,2% del segmento High Value e di un calo dell’8,8% dello Standard. L’andamento complessivo del segmento Standard riflette il calo della domanda in tutti i mercati (-2,6% l’andamento globale car tyre Standard) e la continua riduzione da parte di Pirelli dei volumi su prodotti a minore redditività.

Positivo il price/mix (+5,4% nei primi nove mesi 2019), supportato dal crescente peso dell’High Value e dal miglioramento del mix di prodotto e di canale. Più contenuto il miglioramento del price/mix nel terzo trimestre (+3,5%) per effetto del ribilanciamento delle vendite fra Primo Equipaggiamento e Ricambi, di una minore riduzione dello Standard e della pressione competitiva sui prezzi, più contenuta sull’High Value grazie anche all’elevata esposizione sul segmento specialties.

Positivo l’andamento dei cambi (+0,5% nei primi nove mesi, +2,6% nel terzo trimestre) per effetto del rafforzamento del dollaro e di una minore volatilità delle valute dei paesi emergenti rispetto all’euro.

L’Ebitda Adjusted ante costi di start-up al 30 settembre 2019 è stato pari a 1.007,6 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto ai 936,3 milioni di euro del corrispondente periodo 2018. L’Ebitda include un beneficio di 77,8 milioni di euro derivante dall’applicazione – a partire dal primo gennaio 2019 – del nuovo principio contabile IFRS 16 che stabilisce una nuova modalità di contabilizzazione dei contratti di leasing.

L’Ebit Adjusted ante costi di start-up è stato pari a 714,4 milioni di euro (732,1 milioni nei primi nove mesi 2018), con un Ebit margin Adjusted ante costi di start-up pari al 17,7% (18,7% nello stesso periodo 2018) anche a seguito di maggiori costi di insaturazione della capacità Standard connessi a una minore produzione per normalizzarne il livello delle scorte.

L’Ebit Adjusted è stato pari a 685,0 milioni di euro (700,1 milioni di euro nei primi nove mesi 2018) con un margine pari al 17,0% (17,8% nel corrispondente periodo 2018). Le leve interne (price/mix, efficienze e il programma di riduzione dei costi) hanno contribuito a contenere gli impatti legati allo scenario esterno (inflazione dei costi produttivi, debolezza della domanda e pressione sui prezzi).

Più in particolare:

  • il miglioramento del price/mix (+120,6 milioni di euro) ha compensato l’incremento del prezzo delle materie prime (-67,6 milioni di euro) e la flessione dei volumi (-53,9 milioni di euro);
  • le efficienze industriali (+56,1 milioni di euro, 1,4% dei ricavi) hanno compensato l’inflazione dei costi (-54,9 milioni di euro);
  • il piano di riduzione costi (pari a 40 milioni di euro nei primi nove mesi) ha contribuito a contrastare la pressione sui prezzi, a coprire maggiori spese legate allo sviluppo dell’High Value e i costi di insaturazione della capacità Standard (circa 10 milioni di euro);
  • in leggero miglioramento i costi di start-up (da -32 a -29 milioni di euro, con un beneficio sull’Ebit di 3 milioni), che si riferiscono principalmente alla trasformazione digitale del Gruppo. L’Ebit è stato pari a 597,9 milioni di euro (591,4 milioni nei primi nove mesi 2018) e include:
  • ammortamenti di intangible asset identificati in sede di PPA per 86 milioni di euro (in linea con i primi nove mesi 2018),
  • oneri non ricorrenti e di ristrutturazione per 67,8 milioni di euro (11,7 milioni di euro nei primi nove mesi 2018), di cui circa 61,3 milioni di euro relativi a svalutazioni di immobilizzazioni materiali e altri costi per azioni di ristrutturazione principalmente in Brasile e in Italia;
  • oneri relativi al piano di retention per 5,1 milioni di euro (11 milioni nei primi nove mesi 2018);
  • proventi relativi al riconoscimento di crediti di imposta in Brasile per 71,8 milioni di euro.

Il risultato da partecipazioni è stato positivo per 1,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -7,8 milioni di euro nei primi nove mesi 2018.

Gli oneri finanziari netti sono stati pari a 75,2 milioni di euro (138,8 milioni di euro nei primi nove mesi 2018) e riflettono principalmente:

  • oneri finanziari netti per 157,8 milioni di euro, in aumento di 19 milioni rispetto ai primi nove mesi 2018, principalmente per effetto dell’applicazione della contabilità per l’alta inflazione in Argentina,
  • l’effetto positivo per 100,6 milioni derivante dal riconoscimento dei crediti di imposta in Brasile
  • l’impatto negativo di 18 milioni relativi a oneri per leasing derivanti dall’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 – Leases.

Il risultato netto delle attività in funzionamento è pari a 385,7 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto ai 378,1 milioni del corrispondente periodo 2018. Al risultato dei primi nove mesi 2019 ha contribuito anche il beneficio derivante dai crediti di imposta in Brasile per circa 102 milioni di euro mentre il dato dei primi nove mesi 2018 includeva il beneficio derivante dall’applicazione del regime di tassazione agevolato Patent Box.

A livello geografico, l’area EMEA ha registrato nei primi nove mesi 2019 una variazione organica dei ricavi pari a -2% (-2,4% includendo l’impatto cambi pari a -0,4 punti percentuali) per effetto del forte calo delle vendite sul Segmento Standard (-12,3% il dato organico), in linea con la strategia della società di ridurre l’esposizione a tale segmento. Sul segmento High Value la crescita dei ricavi è stata pari al +2,3% (il dato organico) in miglioramento rispetto al primo semestre (+0,6% la crescita organica) grazie al recupero delle vendite sul canale Primo Equipaggiamento e alla solida performance sul canale Ricambi. La profittabilità si è posizionata a livelli Mid-teens, in flessione rispetto ai primi nove mesi 2018 per la flessione sui volumi Standard e la maggiore competizione sui prezzi sullo Standard e sui prodotti High Value a minore contenuto tecnologico.

Il Nord America ha registrato una crescita organica dei ricavi del 5,7% (+11,9% includendo l’effetto positivo dei cambi per 6,2 punti percentuali) trainata dall’High Value (+8,7% la crescita organica) dove Pirelli registra un incremento della quota di mercato grazie al successo delle specialties ≥18’’ e dei prodotti All Season. Redditività (Ebit margin adjusted) in miglioramento a livelli Twenties grazie al crescente peso dell’alto di gamma, alle azioni di efficienza sui costi e al progressivo rafforzamento del dollaro.

L’Apac ha registrato una crescita organica dei ricavi del 5,2% (+6,8% includendo i cambi, positivi per 1,6 punti percentuali) e si conferma l’area geografica con la più elevata profittabilità (Ebit margin adjusted Twenties, in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente). L’andamento dei ricavi High Value (+5,5% la crescita organica) riflette il rallentamento del Primo Equipaggiamento per il calo della produzione di auto Premium (-4,5% in Cina) e il miglioramento sul canale Ricambi, con un aumento delle quote di mercato sul Car ≥18’’ grazie all’effetto pull-through e a una sempre più ampia presenza commerciale che conta oltre 4.500 punti vendita. In crescita le vendite nello Standard, +4,3% la variazione organica (+6,0% includendo i cambi, positivi per 1,7 punti percentuali), grazie alla ripresa del mercato Ricambi sui calettamenti ≤17 pollici.

Il Sud America ha registrato una variazione organica dei ricavi del 7,2% (+1,7% la variazione complessiva includendo l’effetto cambi e l’applicazione della contabilità per l’alta inflazione in Argentina complessivamente negativi per 5,5 punti percentuali) condizionata soprattutto da un calo dei volumi del 9,8%. Tale trend riflette la debolezza del mercato (-4,7% il mercato car totale nei primi nove mesi 2019), il proseguimento del focus sul mix, con la riduzione delle vendite sui prodotti Standard a minore profittabilità e calettamento, e la destinazione di parte della produzione all’export verso il Nord America.

In deciso aumento i ricavi High Value (+37,0% la crescita organica), con un conseguente rafforzamento della leadership di mercato (+5 punti percentuali). Il price/mix è risultato in deciso miglioramento (+17% nei primi nove mesi) grazie all’aumento dei prezzi in Brasile (avvenuto nel quarto trimestre 2018) e al forte miglioramento del mix di prodotto. Profittabilità (Ebit margin adjusted) High-single digit, in crescita rispetto ai primi nove mesi 2018, per effetto delle azioni di efficienza sui costi e di miglioramento e riconversione del mix.

L’area Russia e Nordics ha registrato una crescita organica dei ricavi del 5,4% (+4,6% includendo l’effetto cambi negativo per 0,8 punti percentuali) grazie alla strategia di focalizzazione sui segmenti più profittevoli e alla ripresa del mercato. Tali dinamiche hanno impattato favorevolmente sui risultati dei nove mesi con una crescita organica dei ricavi High Value del 33,9% (+33,0% la crescita includendo l’impatto cambi negativo per -0,9 punti percentuali) e una riduzione organica dei ricavi Standard del 2,9% (-3,7% includendo i cambi). Profittabilità a livello Mid-Teens in leggera flessione rispetto ai primi nove mesi 2018.

Posizione finanziaria netta e flusso di cassa

La Posizione Finanziaria Netta, escludendo l’impatto del nuovo principio contabile IFRS 16, è negativa per 4.002,3 milioni di euro (-4.480,2 milioni di euro includendo l’impatto IFRS 16 pari a 477,9 milioni dieuro) rispetto ai 3.180,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018, per effetto della consueta stagionalità del capitale circolante e del pagamento di dividendi per 177 milioni di euro.

Il flusso di cassa netto ante dividendi e operazioni straordinarie/partecipazioni è negativo per 611,5 milioni di euro e risulta in miglioramento di 349,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018 (-961,1 milioni di euro), grazie principalmente al miglioramento della gestione della cassa operativa.

Più in dettaglio, il flusso di cassa netto della gestione operativa nei primi nove mesi 2019 è stato negativo per 252,1 milioni di euro, in miglioramento di 382,0 milioni di euro rispetto al dato dello stesso periodo del 2018 (-634,1 milioni di euro) e riflette:

  • investimenti ante IFRS 16 per 242,3 milioni di euro rispetto ai 296,7 milioni di euro nei primi nove mesi 2018 (268,0 milioni di euro gli investimenti includendo 25,7 milioni derivanti dagli effetti dell’IFRS 16). Gli investimenti sono destinati principalmente all’incremento della capacità High Value in Europa e in Nord America, alla riconversione strategica della capacità Standard in High Value in Brasile e al costante miglioramento del mix e della qualità di tutte le fabbriche;
  • un minore assorbimento di cassa per 282,4 milioni di euro (a -962,7 milioni di euro da -1.245,1 milioni di euro) grazie anche alle azioni di recupero sul capitale circolante annunciate in occasione dei risultati di bilancio 2018 e proseguite anche nel terzo trimestre (110,6 milioni di euro il miglioramento del capitale circolante).

Nel terzo trimestre il flusso di cassa netto della gestione operativa è stato positivo per 122,6 milioni di euro, in miglioramento di 167,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo 2018 (-45,1 milioni di euro). L’andamento del capitale circolante e altro nei primi nove mesi 2019 beneficia infatti:

  • del prosieguo del miglioramento delle condizioni di pagamento verso i fornitori;
  • delle azioni di recupero sui crediti commerciali, attraverso il riallineamento dei termini di pagamento dei principali dealer in Brasile, temporaneamente estesi a fine 2018 per le difficili condizioni di mercato;
  • del piano di normalizzazione del livello delle scorte, cresciute a fine 2018 per effetto della crisi dell’economia brasiliana.

In particolare, le scorte hanno registrato una riduzione a volume del 9% rispetto alla fine dell’anno precedente (4% la riduzione avvenuta nel primo semestre) per effetto di:

  • una flessione del 22% sui prodotti Standard, in linea con il piano di recupero annunciato a inizio anno;
  • un incremento dell’1,5% sui prodotti High Value, per assicurare un migliore livello di servizio al cliente finale.

Grazie alle azioni effettuate, il livello delle scorte a valore al 30 settembre 2019 ha raggiunto un’incidenza percentuale sulle vendite (ultimi dodici mesi) pari al 20,8% in linea con l’obiettivo di fine 2019 di un peso sui ricavi compreso tra 20,5%-21% (21,7% il dato a fine 2018).

Il flusso di cassa ante dividendi erogati dalla Capogruppo è negativo per 628,9 milioni di euro (-819,8 milioni di euro nei primi nove mesi 2018) e include l’impatto di operazioni straordinarie e su partecipazioni avvenute nei nove mesi per -17,4 milioni di euro. Nei primi nove mesi 2018 l’impatto di operazioni su partecipazioni e operazioni straordinarie era risultato positivo per 141,3 milioni di euro (principalmente per effetto della cessione della quota in Mediobanca). Nel terzo trimestre 2019 il flusso di cassa netto ante dividendi erogati dalla Capogruppo è positivo per 11,6 milioni (-121,8 nel terzo trimestre 2018).

Il flusso di cassa totale, che include la distribuzione di dividendi da parte della Capogruppo per 177 milioni di euro, è risultato negativo per 805,8 milioni di euro (-819,8 milioni nel corrispondente periodo 2018).

Il PDF con i risultati completi

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