Mercato

Ecopower e Pneulife, un protocollo per la legalità nel riciclo dei PFU

Il tema della necessità di attivare degli efficaci sistemi di protezione dalle interferenze illecite nel riciclo dei rifiuti è stato al centro di un incontro promosso il 2 ottobre a Verona dal Consorzio Ecopower, di cui fa parte, per quanto riguarda i pneumatici a fine vita, Pneulife.

Media partner del convegno era Quattroruote e relatore d’eccezione il Generale di Brigata Maurizio Ferla, numero uno del nucleo dei Carabinieri per la Tutela Ambientale.

Il consorzio Ecopower, che si occupa di riciclo batterie esauste, piombo e litio, ha presentato il tema della “circolarità virtuosa delle risorse”, un sistema che consente di riutilizzare in nuovi cicli produttivi dei rifiuti, come le batterie e i pneumatici, per ridurre l’impatto ambientale e generare, allo stesso tempo, un beneficio socio-economico, grazie alla ridistribuzione del valore creato dai rifiuti stessi.

“Come nelle auto, in ognuno di questi prodotti, elettrodomestici, smartphone e molti altri ancora, sono contenute risorse naturali in via di esaurimento”, ha spiegato Filippo Girardi, presidente di Ecopower. “Proteggerle dalle interferenze illecite, tracciando e certificando le filiere dei rifiuti fino alla disponibilità di materie prime seconde da riutilizzare, crea benefici evidenti per l’ambiente, per le aziende e per la comunità, riducendo i costi di produzione e creando nuovi posti di lavoro (alcune centinaia di migliaia, secondo le stime dell’Unione Europea).”

Ma lavorano tutti bene i consorzi, aziende ed enti che si occupano del recupero delle risorse? O alcuni sono più attenti di altri nella corretta gestione dei prodotti a fine vita?

La risposta di Ecopower è che, senza un sistema di protezione della legalità della filiera, si rischia di invalidare tutta l’attività del riciclo. “Ciò che conta non è quanto si raccoglie, ma quanto del raccolto viene trattato da filiere tracciate, certificate e protette dalle molte azioni illecite, testimoniate anche dal Generale Ferla”, ha affermato Girardi.

Da qui nasce, nel 2009, il progetto etico EcoGuard, promosso su base volontaria dai consorzi del Sistema Ecoped – Ridomus, di cui fanno parte anche Ecopower (batterie) e Pneulife (PFU) e di cui Giuliano Maddalena è direttore, oltre che amministratore delegato di Pneulife.  

“Abbiamo trovato in ECOGuard – dice Maddalenauna macchina perfetta, ancora oggi unica a livello europeo, capace di tracciare, certificare e portare a valorizzazione le risorse contenute nei prodotti a fine vita affidati ai consorzi del nostro Sistema. Ci sono voluti più di 10 anni di importanti investimenti per garantire l’evoluzione del disciplinare ECOGuard, che rappresenta oggi uno straordinario protocollo di legalità e di protezione della filiera.”

Girardi, presidente del consorzio Ecopower, ha così sintetizzato il funzionamento e le risorse del progetto: “Il sistema, di cui facciamo parte, applica questo esclusivo protocollo di legalità, destinando regolarmente ben 1.300 giornate uomo all’anno al controllo delle attività di recupero e riciclo, esaminando ogni fase e applicando dei precisi indicatori di performance. Vengono verificate la provenienza dei prodotti, la qualità e la sicurezza degli stoccaggi, che devono essere limitati al necessario, e la destinazione dei rifiuti, che deve essere sempre e solo verso impianti che rispettano le rigidissime regole del disciplinare ECOGuard e del Protocollo di legalità ECOPower. La selezione è durissima ma la sicurezza è garantita.”

Nell’ambito del progetto, sono incluse anche delle attività e degli strumenti di comunicazione e informazione, come la Guida Litex, che descrive la corretta gestione delle batterie al litio, e i Road Show formativi e informativi, che raggiungono gli operatori del settore Automotive in ogni parte d’Italia.

Ecopower e, per quanto riguarda i pneumatici, Pneulife si propongono dunque alle aziende come dei partner efficienti, vicini alle istituzioni, rapidi nell’adeguarsi alle nuove normative e, soprattutto, capaci di prevenire e risolvere le vulnerabilità dei frequenti illeciti ambientali.

“Passare dall’economia lineare a una nuova economia circolare è ormai necessario”, ha concluso Girardi. “Creare sistemi aperti che rendano condivisibili le esperienze e le competenze maturate, rappresenta l’impegno che il nostro Sistema ha volontariamente messo in campo, per proteggere l’ambiente e la reputazione dei brand dei nostri soci e clienti.”

© riproduzione riservata
made by nodopiano