Kumho Tyre vince il premio Good Design Award
Kumho Tyre ha vinto il Good Design Award 2019 con i suoi nuovi pneumatici Majesty 9 e Ecsta PA51.
Ospitato dalla Japan Industrial Design Promotion Organization (JIDPO), il Good Design Award è il più prestigioso concorso internazionale di design in Giappone. Con 62 anni di storia, il premio vanta una lunga tradizione e un riconoscimento mondiale.
La giuria valuta i partecipanti in termini di design, usabilità e caratteristiche innovative ed il premio viene assegnato in cinque categorie: prodotto, spazio, media, sistema e soluzione. Kumho è il vincitore della sottocategoria dedicata alle attrezzature per trasporto e impianti industriali.
I prodotti di Kumho che sono stati premiati sono nuovi: il Majesty 9 Solus TA91 (Majesty 9) e l’Ecsta PA51.
Majesty Solus, Majesty 9 è un pneumatico premium ad alte prestazioni, che promette comfort di guida e silenziosità, bassa resistenza al rotolamento, trazione su neve, chilometraggio e sicurezza.
Il fianco del pneumatico è decorato con una sorta di ologramma, per cui l’immagine cambia seconda dell’angolo della luce, mentre il battistrada presenta un design elegante a motivi geometrici ripetuti e motivi curvi dalla linea moderna.
Ecsta PA51 è un pneumatico all season progettato esclusivamente per il Nord America e promette prestazioni sportive associate a una guida confortevole.
Il fianco della gomma ricorda una bandiera per competizioni sportive, dando una sensazione di dinamicità. Il disegno del battistrada è asimmetrico ed assicura una dispersione dell’acqua efficace in quattro direzioni diverse. Tra le altre caratteristiche ci sono la bassa rolling resistance e conseguente risparmio di carburante, e la silenziosità.
“Ricevere il Good Design Award rappresenta la dimostrazione della nostra attenzione al design e le nostre capacità tecnologiche”, afferma Jeong Il-Taek, responsabile R&D di Kumho Tyre . “Continueremo a impegnarci per sviluppare prodotti, sfruttando le nostre capacità di ricerca, in modo da soddisfare sia le esigenze estetiche che quelle tecnologiche dei consumatori”.