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Europa: il 94% di tutti gli pneumatici usati raccolti e trattati nel 2016

L’ETRMA, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma, ha presentato un report sulla gestione dei pneumatici usati per il 2016 relativi a 32 paesi (UE28 più Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia). L’analisi dettagliata dei dati (vedi la tabella in fondo) mostra che, rispetto all’anno precedente, i pneumatici fuori uso nel 2016 ammontavano a 3,9 milioni di tonnellate, in crescita del 2% o 66.000 tonnellate, mentre il riutilizzo di pneumatici parzialmente usurati (comprese le carcasse per la ricostruzione sul mercato interno e i mercati export e nazionali per i pneumatici di seconda mano), è diminuito del 5%. Ciò significa che, dopo la cernita, i PFU rimasti sono 3,29 milioni di tonnellate, vale a dire 100.000 tonnellate in più rispetto al 2015.

Gli aspetti principali evidenziati dalle pratiche di gestione PFU possono essere riassunti come segue:

  • La granulazione continua a essere in forte crescita (+9,3% rispetto al 2015)
  • I PFU inviati al recupero energetico sono leggermente aumentati (+2%)
  • Gli utilizzi dell’ingegneria civile dei PFU interi o triturati si sono ridotti del 3%. Cala anche il riutilizzo come materiale per pavimentazione e parabordi per pontili (-15% rispetto al 2015)
  • Il contenuto inorganico degli ELT1 elaborati nei forni per cemento è fisicamente incorporato nel clinker, quindi efficacemente riciclato. Questa realtà si riflette nei dati riportati dal 2014 (vedi grafici sottostanti).

Espansione del modello EPR

Come osservato per altri flussi di rifiuti, il modello EPR per i pneumatici si è ulteriormente espanso in Europa con 3 nuovi paesi (Repubblica Ceca e Slovacchia nel 2016 e Irlanda nel 2017), portando alla creazione di ELTma CZ, ELTma SK e Repak ELT come schemi collettivi approvati dalle autorità nazionali. Nel 2018, 23 paesi operano sotto un regime EPR per i pneumatici, rappresentando circa il 65% della produzione dell’UE.

“L’industria dei pneumatici supporta chiaramente il modello EPR”, ha affermato Fazilet Cinaralp, segretario generale dell’ETRMA, “quando è supportato da chiari requisiti di legge e fornisce una riga separata sulla fattura, che mostra il contributo ambientale per la gestione del PFU, garantendo la piena trasparenza sia per le autorità nazionali che al consumatore finale.”

Ha tuttavia aggiunto che “le ultime tendenze del mercato sembrano indicare una saturazione del mercato per il granulato da PFU in Europa.” È quindi di fondamentale importanza che vengano sviluppati nuovi sbocchi di mercato per i granulati PFU. I piani nazionali di economia circolare e i programmi quadro sui rifiuti dovrebbero incentivare questo, come esemplificato dallo programma spagnolo PEMAR 2016-2022 (State Framework Waste Management Plan), che promuove l’uso dei PFU nell’asfalto, un mercato molto promettente e ancora sottoutilizzato.

“Criteri UE armonizzati per la gestione dei granulati e polveri da PFU sono inoltre necessari per garantire parità di condizioni tra le materie prime vergini e quelle secondarie”, ha concluso la signora Cinaralp.

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