Gran Premio Giappone: Hamilton vince e ipoteca il titolo

Lewis Hamilton conquista il Gran Premio del Giappone con una strategia ad una sosta supersoft-soft. Il pilota Mercedes, che partiva dalla pole position, ha trionfato al termine di una gara disputata con temperature asfalto oltre i 40° e condizioni completamente diverse rispetto al resto del weekend.

La stessa strategia è stata utilizzata da quasi tutti i piloti: una delle eccezioni è quella di Valtteri Bottas (Mercedes), partito su pneumatici soft e autore di un primo stint più lungo dopo una penalità in griglia, così come Kimi Raikkonen con la Ferrari. I due piloti Renault sono stati gli ultimi a fermarsi per la sosta dopo essere partiti con pneumatici soft.

Il circuito di Suzuka è uno dei più impegnativi per i pneumatici, per via della sua ininterrotta serie di curve molto veloci. Nonostante ciò, i primi stint si sono allungati grazie all’ingresso della safety car e della prima virtual safety car, che hanno ulteriormente ridotto il degrado.

Mario Isola, responsabile Car Racing Pirelli, ha affermato: “Entrambe le due mescole hanno mostrato prestazioni in linea con le nostre previsioni, nonostante le temperature ambiente e asfalto fossero molto più elevate rispetto al resto del weekend. In vista della gara i Team avevano a disposizione poche informazioni per formulare la strategia, a causa dei pochi giri percorsi nelle prove libere per via del maltempo e delle bandiere rosse. Inoltre qui per la prima volta abbiamo portato una mescola più morbida rispetto agli anni precedenti. Nonostante ciò la maggior parte dei piloti ha completato la gara effettuando un solo pit stop, con alcuni che partivano più indietro e che hanno optato per una strategia alternativa soft-supersoft per cercare di recuperare posizioni”.

Lewis Hamilton ha vinto con un solo pit stop da supersoft a soft al giro 22. Hamilton si è fermato per la sosta subito dopo Verstappen: il pilota Red Bull, 2° al traguardo, si è fermato al giro 21 utilizzando la stessa strategia per tentare l’undercut sul leader della gara.

Avevamo previsto un solo pit stop con condizioni più fresche, ma questa strategia ha funzionato ugualmente con temperature più elevate, grazie alle prestazioni di entrambe le mescole e ai periodi in regime di safety car.

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