Continental Mobility Study 2016 e le sfide delle aziende di trasporti: elevata competizione, pressione sui costi e scarsità di fondi

Elevata competizione con sempre nuovi attori, normative ambientali sempre più stringenti, digitalizzazione, scarsità di autisti qualificati: il settore dei trasporti non è a corto di sfide, come dimostra il quarto Studio sulla Mobilità condotto da Continental Automotive e intitolato “Il Camion Connesso”, che si focalizza sull’analisi delle esperienze di esperti di logistica, aziende di trasporto e autisti.

Emerge ad esempio da questa ricerca che più della metà degli esperti di logistica intervistati temono di rimanere indietro rispetto all’avanzare della digitalizzazione. Essi dichiarano che la pressione sui costi è enorme e che potrà subire solo incrementi, non diminuzioni. In Germania, ad esempio, gli investimenti devono necessariamente ripagarsi entro due soli anni.

Il trasporto merci sta crescendo in modo esponenziale: nel 2010, circa 265 miliardi di tonnellate per chilometro sono transitati su strada nella sola Germania e gli esperti prevedono che questa cifra salirà a più di 370 miliardi entro il 2050, in virtù dell’enorme crescita del commercio su Internet. Nel 2013 il fatturato generato dall’online in Europa era di circa 132 miliardi di Euro ma le previsioni indicano che quasi raddoppierà nel 2017, arrivando a toccare circa 250 miliardi.

La tendenza, negli acquisti su Internet, è quella di ordinare prodotti dal valore sempre più ridotto ma con una richiesta di tempi di consegna sempre più brevi. Inoltre, il trasporto merci è in crescita, così come le distanze tra fornitori e destinatari. Tuttavia le normative ambientali si fanno sempre più severe: le emissioni di CO2 generate dal traffico merci su strada sono state pari a circa 1,1 miliardi di tonnellate in tutto il mondo nel 2010 ma tenderanno a quadruplicarsi entro il 2050, arrivando a circa 4,5 miliardi di tonnellate. Tutto ciò dimostra che, con questi tassi di crescita, si renderà necessaria una vera e propria rivoluzione nel settore.

L’elevata competitività del settore spesso non permette alle aziende di trasporti di investire risorse in innovazioni, in grado ad esempio di favorire risparmi di carburante. La situazione appare particolarmente difficile per le piccole e medie imprese di trasporto, che, pur avvertendo esigenze di maggiore connessione e digitalizzazione, sono costrette a lavorare quotidianamente con tali pressioni, che finiscono per non avere né tempo né risorse da investire per lo sviluppo.

Solo il 16% degli autisti che effettuano trasporti internazionali a lunga distanza ricevono incentivi per uno stile di guida particolarmente efficiente nei consumi. Nel trasporto locale, nel raggio di 150 chilometri, il 28% dei conducenti tedeschi intervistati riferisce che le aziende per cui lavorano non considerano così importante risparmiare carburante. La pensa così anche il 19% degli autisti impiegati nel trasporto nazionale e internazionale su lunghe tratte. La percentuale sale a quasi la metà tra i conducenti di furgoni e camion con peso fino a 7,5 tonnellate. Ottimizzare i consumi grazie alle tecnologie, come ad esempio il controllo della pressione degli pneumatici, diventa invece molto importante per i proprietari o i gestori di flotte e manager. Nel trasporto locale, nel raggio di 150 chilometri, il 28% dei conducenti tedeschi intervistati riferisce che le aziende per cui lavorano non considerano così importante risparmiare carburante. La pensa così anche il 19% degli autisti impiegati nel trasporto nazionale e internazionale su lunghe tratte. La percentuale sale a quasi la metà tra i conducenti di furgoni e camion con peso fino a 7,5 tonnellate. Ottimizzare i consumi grazie alle tecnologie, come ad esempio il controllo della pressione degli pneumatici, diventa invece molto importante per i proprietari o i gestori di flotte e manager.

In generale, le aziende di trasporto paiono molto soddisfatte dei propri mezzi: soprattutto per quanto riguarda affidabilità (67%) e manutenzione e assistenza (64%). Due terzi degli autisti in Germania dà valore soprattutto all’affidabilità e alla facilità di utilizzo di sistemi avanzati di assistenza alla guida. Colpisce il fatto che il 72% dei conducenti con almeno 30 anni di esperienza vorrebbero maggiori sistemi di assistenza alla guida mentre c’è ancora poco interesse per la guida automatizzata. Nonostante l’enorme pressione sui costi e un tasso di competitività sempre più elevato, solo il 28% degli esperti di logistica intervistati vede la guida automatizzata come un’opportunità per il settore. Al contrario in Cina la cifra sale fino a quasi la metà (47%). È evidente che l’industria automotive ha ancora molto lavoro da fare per informare e convincere le persone sulle reali opportunità che i sistemi di guida automatizzata possono offrire.

“Siamo convinti, e lo conferma anche il mercato – afferma Lorenzo Ottolina, Responsabile Vendite TTS (Tachigrafi, Telematica e Servizi) di Continental Automotive Italia – che l’applicazione o l’integrazione delle tecnologie telematiche in un’azienda di autotrasporto potrà portare grandi benefici, come un miglior utilizzo dei mezzi, maggiore puntualità nelle consegne, notevole risparmio di carburante, nonché una riduzione dei tempi di viaggio e dei chilometri a vuoto grazie ad una programmazione più efficiente dei percorsi. Basti pensare, ad esempio, alle funzioni di scarico da remoto dei dati del tachigrafo (non è più necessario salire sul mezzo) e alla localizzazione dei veicoli in tempo reale”.

Qualche dato sul trasporto merci:

La Germania ha una delle reti autostradali più densamente utilizzate al mondo. Ad inizio del 1995 la lunghezza totale della rete era di circa 11.000 km; nel 2015 era salita a più di 12.900 km. In Europa, solo la Spagna ha una rete autostradale più estesa. Fonte: http://de.statista.com/statistik/daten/studie/2972/umfrage/entwicklung-der-gesamtlaenge-des-autobahnnetzes/

L’Italia conta una rete di autostrade a pedaggio in esercizio pari 5.988,8 km, a cui vanno aggiunti 40,3 km in costruzione e 478,5 km già pianificati; nel 2015 sono stati costruiti 82,3 km di nuove autostrade. Fonte: http://www.aiscat.it/pubblicazioni/downloads/aiscat%20in%20cifre%202015.pdf

Nella classifica mondiale dei Paesi con la più alta qualità della strada, la Cina occupa l’11° posto e la Germania il 13°. Gli Emirati Arabi sono al primo posto della classifica per la qualità delle infrastrutture stradali mentre al Guinea è all’ultimo. L’Italia si piazza al 46° posto. Fonte: http://de.statista.com/statistik/daten/studie/157788/umfrage/ranking-der-laender-mit-der-hoechsten-qualitaet-der-strassen/

In Italia le emissioni di CO2 generate dai carburanti nel 2013 sono stata pari a 338 milioni di tonnellate a fronte di un dato globale di 32.190 – in Germania sono state 760. Fonte: https://www.statista.com/statistics/264383/co2-emissions-from-fuel-combustion-in-selected-countries/

Nell’ambito della logistica, la Germania detiene il primato europeo. Nel 2014, il settore ha generato € 235 miliardi di Euro di fatturato: quasi il doppio della Francia, che si trova al secondo posto (circa 125 miliardi di €). L’Italia si piazza al 5° posto (circa 71 miliardi di €). Fonte: http://de.statista.com/statistik/daten/studie/72734/umfrage/volumen-vom-logistikmarkt-in-europa-nach-einzelnen-laendern/

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