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Cina: crescono i casi di Covid, si fermano fabbriche e porti

L’eliminazione delle misure anti-covid in Cina ha provocato una grande crescita dei contagi, come era da aspettarsi. Il problema è che questo sta avendo effetti anche sulla produzione nelle fabbriche e nelle attività dei porti.

I responsabili della logistica stanno avvertendo i clienti che, a causa del picco di infezioni, le fabbriche non sono in grado di completare gli ordini, e anche se lo fossero un altro problema è far partire le merci.

Partendo dalla attività nelle fabbriche, molti porti cinesi stanno subendo cancellazioni di prenotazioni di container a causa della scarsità della produzione. Per il porto di Shanghai, numero uno al mondo per container, “le cancellazioni stanno aumentando poiché molte fabbriche non possono funzionare correttamente a causa del fatto che molti lavoratori sono stati infettati da Covid” ha scritto l’azienda di spedizioni di Hong Kong HLS in una nota.

Lo stesso problema è stato riscontrato anche per il porto di Shenzhen, quarto al mondo per movimentazione dei container. Sembra anche che a Qingdao, il sesto porto più grande del mondo, le fabbriche stiano lavorando con un quarto della forza lavoro.

E anche all’interno dei porti la situazione non sembra essere migliore. ″La sosta dei container a Shanghai ha iniziato ad aumentare a causa dell’aumento dei tassi di Covid-19″, ha affermato Adam Compain, vicepresidente senior del Global Product Marketing presso l’azienda di logistica Project44, “Si prevede che questi tempi continueranno ad aumentare con l’incremento dei casi e i cronici ritardi indotti dal capodanno cinese.”

A Compain fa eco Alex Charvalias, Supply Chain In-Transit Visibility Lead di MarineTraffic. “Mentre la Cina ha recentemente rimosso le sue restrizioni zero-Covid, la congestione a Shanghai sembra essere aumentata poiché i dati di MarineTraffic mostrano che durante la prima settimana del 2023 la capacità media in attesa fuori dal porto era 321.989 TEU, che è il numero più alto registrato da aprile 2022″, ha dichiarato . “Inoltre, anche la congestione a Ningbo e Qingdao sta aumentando, rispettivamente con 273.471 teu e 277.467 teu.”

Con le fabbriche che non producono e i porti che non spediscono il poco prodotto, il rischio è quello di ritrovarsi nella stessa situazione, se non peggiore, della primavera 2022, quando per diverse settimane i porti sono stati pesantemente congestionati e in occidente si è assistito a una grande scarsità di merce.

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