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Il lockdown totale in Cina ferma le navi portacontainer

400 milioni di cinesi sono attualmente in lockdown totale in 45 grandi città, a causa della crescita di casi di covid delle ultime settimane. Queste, tutte insieme, rappresentano il 40% del prodotto interno lordo nazionale. Solamente a Shanghai, principale polo manifatturiero del Paese, le persone in isolamento sono 25 milioni e le navi portacontaier in attesa, secondo i calcoli di Bloomberg, sarebbero quasi 500.

Tutto ciò rischia di creare un nuovo shock sul commercio mondiale via mare, con contraccolpi su praticamente tutte le catene mondiali della fornitura: nel porto di Shanghai, il più grande del mondo a livello commerciale, passa il 20% di merci della Cina.

Il problema principale è la carenza di lavoratori al porto, che causa un rallentamento delle operazioni di carico e scarico, passaggi burocratici più lunghi e complicati e assenza di camionisti che trasportino i container dentro e fuori il porto.

foto: Bloomberg

Bloomberg ha calcolato una punta massima di 477 portacontainer ferme fuori dalle banchine di Shanghai e degli altri porti dell’area l’11 aprile scorso (per confronto, durante il lockdown del 2021 sono state al massimo 200). La coda ora sembra essere calata, ma di poco. Queste navi come detto trasportano di tutto, dai metalli ai cereali.

Il blocco non riguarda solo Shanghai, ma tutta l’area circostante, anche perchè gli armatori una volta resisi conto del problema nella megalopoli hanno cercato di dirottare le navi verso altri scali del paese, come Ningbo-Zhoushan, e i tre porti di Rizhao, Dongjiakou e Qingdao. Questo senza considerare le navi ferme nel porto, che aspettavano di essere caricate.

Non è difficile immaginare cosa accadrà ai prezzi di spedizione dei container nelle prossime settimane/mesi.

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