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La fabbrica Linglong in Serbia sotto esame della Commissione UE: è davvero di interesse nazionale?

Il 19 gennaio 2021, 26 membri del Parlamento europeo hanno scritto a Oliver Várhelyi, il commissario europeo per i negoziati di vicinato e allargamento, esprimendo delle preoccupazioni relative alla “crescente influenza cinese in Serbia e all’imminente danno ambientale derivante da diversi significativi progetti industriali avviati in Serbia da aziende di proprietà cinese”. Il gruppo di parlamentari vorrebbe, in particolare, esaminare i sussidi apparentemente “generosi” della Serbia e i protocolli di conformità ambientale.

Miriam Lexmann

La lettera è stata inviata da Miriam Lexmann europarlamentare (Partito Popolare Europeo PPE / Slovacchia) e Reinhard Bütikofer europarlamentare (Verdi / Alleanza Libera Europea ALE, Germania), entrambi copresidenti dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC). La maggior parte dei firmatari della lettera sono di sinistra o politicamente vicini alla sinistra. Tuttavia, tra i 26 firmatari ci sono anche dei rappresentanti del centrodestra. La lettera richiama l’attenzione su una serie di investimenti industriali cinesi in Serbia e cita specificamente anche lo stabilimento di pneumatici Shandong Linglong di Zrenjanin, chiedendo al Commissario di ricordare al Governo serbo di “attenersi alla legislazione e alle regole dell’UE per quanto riguarda il processo di adesione“.

Il “progetto di interesse nazionale” di Linglong Serbia è stato ammesso “gratuitamente”?

Facendo riferimento nello specifico allo stabilimento di pneumatici Shandong Linglong di Zrenjanin, Lexmann ha scritto della tendenza a considerare gli investimenti cinesi come ‘progetti di interesse nazionale’: “Questo privilegio colloca questo investitore cinese al di sopra delle leggi che la maggior parte degli altri investitori deve rispettare”. Tra le domande a cui i 26 eurodeputati vogliono risposta, ci sono i sussidi offerti a Linglong e la conformità ambientale: “La costruzione dell’impianto stesso solleva vari interrogativi, dato che il terreno sarebbe stato affittato a Shandong Linglong gratuitamente e con condizioni altrettanto generose per quanto riguarda utenze, tasse o dazi di importazione”, ha scritto Lexmann.

Durante l’estate del 2020, Linglong ha già dovuto affrontare proteste e azioni legali in Serbia. Secondo la lettera di Lexmann, si è trattato di “più di due dozzine di azioni legali e richieste amministrative, che sono state presentate per contestare le irregolarità di questo progetto”.

Le preoccupazioni ambientali dei firmatari si concentrano sulla qualità dell’aria e sui rischi per l’acqua poiché il “progetto, secondo i piani attuali, è previsto che sia direttamente collegato al sistema idrico pubblico di Zrenjanin, senza alcuna garanzia di filtrazione o salvaguardia per mantenere la qualità dell’acqua e presentando un altro possibile rischio per la salute e il benessere della popolazione”.

“Questi investimenti e il loro impatto sono emblematici della crescente influenza della Cina in Serbia e non solo”, ha affermato Miriam Lexmann.I progetti di investimento cinesi mancano di trasparenza e sostenibilità e, oltre ai danni ambientali, hanno anche un effetto corrosivo sulla governance. Questo è il motivo per cui è importante che l’Unione Europea chieda al governo serbo di affrontare l’impatto di questi investimenti, oltre a onorare e seguire sia la propria legislazione nazionale che i regolamenti emanati per il processo di adesione all’UE”, ha affermato Miriam Lexmann.

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