Gommisti

Abusivismo, PFU e web, i tre impegni del CNA – Intervista a Giuseppe Calì

Da quasi un anno, Giuseppe Calì è il portavoce dei gommisti all’interno della Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA), che si sta dimostrando sempre più attiva e rappresentativa di questo settore professionale.

Cosa sta facendo CNA per i gommisti italiani?

Sia nel gruppo nazionale, ma soprattutto nel territorio, ci stiamo muovendo per far conoscere non tanto la Confederazione stessa, quanto le attività che sta portando avanti a difesa dei gommisti. Nessuna realtà sindacale nazionale si era mai interessata al nostro settore come sta facendo CNA oggi. Il gruppo CNA ‘Gommisti’, che è una realtà relativamente nuova, sta lavorando, in particolare, su tre fronti: abusivismo, raccolta PFU e vendite online. L’obiettivo è anche essere presenti sul territorio e dare voce alle aziende.

Quanto pesa l’abusivismo?

Purtroppo succede spesso che degli improvvisati, solo per il fatto di avere acquistato un’equilibratrice e uno smontagomme, si spaccino per gommisti. Questo va a danno delle aziende serie, ma anche a danno dell’utente finale, perché compromette la sicurezza dell’auto.

La nostra funzione di gommisti incide infatti in maniera notevole sulla sicurezza stradale. Una macchina che non si ferma negli spazi di arresto giusti o che non è in grado di supportare la tecnologia e l’elettronica di cui sono dotate oggi le macchine diventa una bomba, per chi la guida e per chi si trova sulla strada. Va sottolineato infatti che le nuove tecnologie (ABS, ESP) fanno davvero molto affidamento sull’efficienza del pneumatico, che ne può compromettere totalmente la funzionalità.

Facciamo molto affidamento sulla possibile applicazione della Certificazione del lavoro eseguito, un documento che solo le aziende regolarmente iscritte e in possesso degli adeguati requisiti e la presenza del responsabile tecnico, potranno rilasciare all’utente per presentarlo in fase di revisione e durante i controlli da parte delle forze dell’ordine.

Cosa propone CNA per gestire la raccolta dei PFU?

Abbiamo tutti dei ritardi nel ritiro dei pneumatici fuori uso, dovuto soprattutto alle eccedenze che i consorzi si ritrovano rispetto ai quantitativi che sono obbligati a raccogliere ogni anno. Purtroppo bisogna ammettere che la responsabilità di queste eccedenze ricade spesso proprio sugli operatori della filiera: ci sono situazioni pesanti di pneumatici usati e nuovi che entrano in Italia in nero.

Dobbiamo quindi noi per primi creare delle forme di auto-controllo, in modo da poterci garantire un servizio adeguato da parte dei consorzi.

L’e-commerce è davvero un nemico per il gommista?

L’acquisto delle gomme online è un problema, con cui dovremo imparare a convivere. Gli utenti spesso sono portati a considerare il pneumatico come un telefonino o un elettrodomestico. Ma non è così: il pneumatico deve essere montato, deve essere acquistato con le giuste misure e codici di velocità, deve essere adatto alla vettura su cui verrà montato e all’utilizzo a cui verrà sottoposto. Non è un acquisto che può fare l’utente, deve esserci un professionista.

Per i gommisti vedere arrivare il cliente con le gomme nel bagagliaio è una sofferenza, ma ormai il mondo va così e anche noi dobbiamo imparare a conviverci.

Uno degli obiettivi principali a cui puntiamo, come CNA Gommisti, è creare delle regole e in particolare farci dare una garanzia di acquisto da parte del cliente, per poter sapere se l’acquisto è avvenuto regolarmente, pagando PFU e Iva. Il gommista ha infatti il diritto e il dovere di tutelarsi nel caso le forze dell’ordine gli dovessero contestare l’acquisto.

Quali sono i prossimi appuntamenti sul territorio?

A fine aprile abbiamo organizzato il primo incontro in Calabria, a Lamezia Terme, che ha visto la partecipazione di una trentina di aziende, che hanno dimostrato molto interesse per gli argomenti trattati. Prossimamente presenteremo degli eventi simili a Savona (data da definire) e a Padova il 16 giugno.

Pensiamo che sia molto importante seminare, mandare dei segnali e coinvolgere sempre di più gli operatori sul territorio, per essere più forti e rappresentativi nelle sedi istituzionali, con la speranza di portare a casa questi tre obiettivi principali che ci siamo posti.

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