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EcoTyre, il Consorzio che si occupa della gestione delle attività di raccolta e riciclo dei PFU derivanti dal mercato nazionale del ricambio, partecipa quest’anno per la prima volta a Ecomondo-Key Energy, la più importante Fiera internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile. Presente presso il Padiglione B3, dove si trovano tutti gli altri grandi player delle filiere del riciclo, lo stand EcoTyre, numero 107, è il punto di incontro con stakeholder, istituzioni e stampa specializzata e generalista oltre che per tutti gli addetti ai lavori che si occupano di PFU: produttori, importatori, riciclatori e aziende che utilizzano e valorizzano i materiali risultanti dal trattamento.

Il tema della contabilizzazione del contributo per i pneumatici destinati all’esportazione ha finalmente trovato una soluzione che salvaguarda gli aspetti economici, concorrenziali e legati alla privacy per tutti i soci di EcoTyre. Si è infatti finalmente superata la fase di incertezza che esisteva attorno a tutti quei pneumatici che, dopo essere immessi sul mercato italiano e quindi soggetti al contributo, prendono la via dell’export, scaricando quindi i produttori italiani dagli oneri della raccolta e del trattamento.

Il 150° socio entra a far parte di EcoTyre e segna un traguardo importante, raggiunto in meno di un anno, che fa di EcoTyre il consorzio italiano con il maggior numero di soci, sia italiani che internazionali. Il consorzio di Vinovo (TO) sottolinea che i 150 soci possono contare su un servizio capillare su tutto il territorio nazionale.

Nell’ultimo mese altre dieci aziende hanno aderito al consorzio Ecotyre, portando a 130 l’elenco dei soci che gli affidano la gestione della quota di PFU da loro immessi nel mercato. La 130° azienda che è entrata nella compagine sociale di Ecotyre è Mahindra Europe S.

Le tappe di un progetto o di un percorso vengono spesso scandite dal raggiungimento delle cifre tonde. E così è successo anche ad Ecotyre, che, in questi giorni, ha posato una pietra miliare che rappresenta un successo per il consorzio, ma anche per l’ambiente in cui viviamo: la raccolta di un PFU al secondo.

Lo ha confermato il Ministero dell’Ambiente: nel caso le gomme ricostruite siano d’importazione e non siano pertanto mai state soggette in Italia al contributo per la gestione della carcassa a fine vita, deve essere applicato in fattura l’eco-contributo. Ce lo riferisce lo staff di EcoTyre, che ne ha avuta conferma dal Ministero stesso.

Sale a 120 la lista dei produttori e importatori che hanno deciso di associarsi a EcoTyre per affidargli la gestione della quota di PFU sotto la propria responsabilità. E’ lieto di annunciarlo il presidente Enrico Ambrogio, che sottolinea che questo risultato è frutto del grande impegno e lavoro profuso in questi mesi da tutta la squadra del consorzio.

Dopo sei mesi di rodaggio del sistema di gestione dei Pneumatici Fuori Uso, il Ministero dell’Ambiente ha finalmente istituito il Tavolo di Consultazione previsto dal decreto 82/2011 e che si è riunito ieri per la prima volta. Secondo il decreto PFU infatti, deve essere nominato un gruppo di lavoro permanente con il compito di esaminare l’andamento del sistema.

Ad oggi sono 100 le aziende che hanno deciso di aderire al consorzio EcoTyre per affidargli la gestione dei Pneumatici Fuori Uso di propria competenza. Una gran parte dei soci ha partecipato, il 31 gennaio scorso, al primo incontro operativo organizzato da EcoTyre nella suggestiva cornice del Museo Nazionale dell’Auto di Torino.

L'anno inizia con una buona notizia, perché i nuovi contributi ambientali approvati dal Ministero dell’Ambiente per il 2012 sono più bassi rispetto all’anno scorso. Lo comunicano i due principali consorzi che si occupano della gestione dei pneumatici fuori uso per conto dei loro soci: Ecopneus ed Ecotyre.