Categoria: Notizie

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Cento First Stop in apertura tra Africa e Medio Oriente
Nei prossimi cinque anni, Bridgestone ha in programma l’apertura di un centinaio di negozi First Stop in Africa e Medio Oriente. Lo riporta il Khaleej Times, giornale di Dubai, che annuncia la recente apertura del primo centro specializzato nei pneumatici nella città di Jebel Ali. Secondo il quotidiano, sono già previsti altri dieci punti vendita First Stop negli Emirati Arabi nei prossimi tre anni.
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Pirelli festeggia i 50 anni del Calendario con un inedito Helmut Newton del 1986
E’ firmato Helmut Newton il calendario Pirelli 2014. Una sorpresa che Pirelli teneva nei propri archivi dal 1986, anno in cui vennero realizzati due calendari, uno dalla sede inglese e uno dalla casamadre italiana. Ebbe la meglio Pirelli UK, grazie agli scatti di Bert Stern, fotografo noto per il ritratto di Marylin Monroe vestita di veli, ma probabilmente anche grazie al merito storico della sede inglese di avere inventato nel 1964 questo calendario, che negli anni si è trasformato in un vero e proprio oggetto di culto.
L’anno 2014 magicamente coincide con i 50 anni del Calendario Pirelli e con i 10 anni dalla morte del fotografo tedesco e presenta un datario identico al 1986, anno per cui Newton realizzò 8 scatti, lasciando poi -per motivi di salute della moglie- terminare l’opera a Manuela Pavesi, stylist di moda e sceneggiatrice di costume, che lo affiancava in questo progetto. “Newton era un vero visionario, – dice la Pavesi – lucidità mista ad assoluto istinto. Quando mi chiese di terminare l’opera, mi lasciò delle istruzioni molto dettagliate, che ancora conservo nei diari dell’epoca, e alla fine fu molto contento del calendario.”
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Pirelli ha festeggiato i 50 anni di “The Cal” e svelato l’edizione 2014 a Milano, con una conferenza stampa e una serata di gala, a cui hanno partecipato 800 invitati. Il pensiero di Marco Tronchetti Provera, in apertura della presentazione, è andato alle vittime del maltempo in Sardegna, per cui l’azienda ha organizzato internamente una raccolta di fondi, che verranno raddoppiati da Pirelli.
Sono diversi gli eventi organizzati per celebrare l’occasione dei 50 anni. Lo scorso giugno a New York è stato allestito un set con due protagonisti dell'immagine come Peter Lindbergh e Patrick Demarchelier (già autori delle edizioni 1996 e 2002 il primo e 2005 e 2008 il secondo) per fotografare un cast di modelle rappresentative dell'identità visiva della storia più recente del Calendario: Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova e Alek Wek.
Nei giorni 23 e 24 novembre, in coincidenza con la serata di gala, è stata allestita una rassegna storica, empre presso HangarBicocca di Pirelli, a Milano, che presentava un percorso nei 50 anni di The Cal attraverso gli oltre 160 scatti degli oltre 30 fotografi che nel corso del tempo sono stati chiamati a interpretare il Calendario.
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Per celebrare “The Cal”, Pirelli ha scelto di non produrre un “Calendario 2014”, ma di svelare, per la prima volta, il Calendario Pirelli del 1986 realizzato da Helmut Newton e finora conservato nell’Archivio Storico della società. L’operazione è stata possibile anche grazie al lungo lavoro di ricostruzione svolto dalla Fondazione Pirelli. Dopo quasi 30 anni, Pirelli ha deciso di pubblicarlo, cogliendo sia l’occasione celebrativa sia la fortunata coincidenza del datario 1986 con quello del 2014.
“The Cal” nasce come progetto esclusivo di Pirelli UK Ltd, la consociata inglese del gruppo della Bicocca, che vi lavorava con ampi margini di autonomia. Sono infatti gli inglesi che, alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica di altre case britanniche di pneumatici, nel 1964 incaricano un fotografo, l’inglese Robert Freeman, ritrattista dei Beatles, di dare vita, sotto la direzione di Derek Forsyth, a un progetto all’epoca del tutto innovativo. Vede così la luce un prodotto editoriale raffinato ed esclusivo, con valenze artistiche e culturali che andarono da subito ben oltre il campo della moda e del glamour. Da allora e per 50 anni, “The Cal” continua a scandire il passare dei mesi offrendo –attraverso le immagini dei più acclamati fotografi del momento – una lettura e un’interpretazione del costume, spesso anticipatorie di nuove tendenze.
Fin dalla sua nascita, grazie all’intuizione di Pirelli UK, il Calendario si rivolge a un ristretto gruppo di appassionati che lo riceve in omaggio. È un oggetto, ricco di simbolismo, portatore di un'idea. L'esclusività ne accresce il valore mediatico e lo consacra in breve come cult. Nel 1971 “The Cal” viene spedito ai ministri del governo inglese, alla Famiglia Reale e a una ristretta lista di vip. E’ un fenomeno di tendenza e un potente strumento di comunicazione. A metà degli anni Ottanta, Pirelli Italia, che ne aveva ben compreso le potenzialità globali, lo vorrebbe fare suo. L'unica via è cimentarsi nell'impresa. Così parte una sfida. Una “rivalità” tutta aziendale. Due progetti corrono parallelamente. Ignorandosi. Gli inglesi, che dal 1984 lavorano sotto la guida del direttore artistico Martin Walsh, hanno già infranto molti tabù, inserendo eleganti immagini di nudo esplicito. E scelgono di affidare il progetto al fotografo americano Bert Stern, l'uomo che ha ritratto Marylin Monroe di un velo vestita, fotografo che ha iniziato la carriera nella pubblicità e poi ha immortalato star come Elizabeth Taylor e Audrey Hepburn. È una scelta che ha il senso di marcare una nuova tappa nell'evoluzione del progetto: l'avvicinamento al mondo del cinema e dello spettacolo. Pirelli Italia, invece, incarica Helmut Newton. Il fotografo tedesco è già una celebrità. Nel 1981 il suo libro Big Nudes lo ha consacrato come un protagonista della cultura visiva del Novecento. Ha trasformato la fotografia di moda in status. Ha rotto gli schemi, uscendo dallo studio di posa e portando le sue modelle in strada. I suoi scatti sono sequenze che diventano servizi glamour. La sua idea di femminilità nuda, in bianco e nero, è classicamente statuaria, ma trasmette una potente carica erotica.
Alla fine, per rappresentare il 1986, viene scelto il lavoro di Stern. Newton dovette abbandonare il set per problemi familiari. Il Calendario da lui concepito e realizzato venne archiviato come un prezioso “gioiello di famiglia”, in attesa dell'occasione giusta per farlo brillare di luce propria.
Le tavole di Stern, in cui modelle giocavano in immaginari atelier di artisti moderni e contemporanei, enfatizzando il ruolo di sensuali muse, mostravano un messaggio coerente e funzionale con l'allora spirito del Calendario. Ne nacque un “The Cal” che interpretò il caleidoscopio di colori e grafismi, peculiari dei favolosi anni Ottanta. Con l'inserimento di una nudità marcata e aggressiva.
Il Calendario Pirelli 1986 di Helmut Newton
Quando, nella primavera del 1985, Pirelli Italia chiede a Helmut Newton di immaginare il suo Calendario, non pone vincoli interpretativi, ma il prodotto Pirelli doveva comparire in modo evidente nelle sue fotografie. È una svolta inedita. Non solo per il maestro, ma anche per il Calendario che fino a quel momento si era limitato a immagini evocative, lontane dal coinvolgimento diretto del core business Pirelli. Sul set del progetto italiano compare così il pneumatico, a marchio Pirelli, in tutte le sue declinazioni commerciali. Fino a quel momento il richiamo pubblicitario era sfumato, al massimo era arrivato, come descritto sopra, all'impronta di un battistrada sulla sabbia (Uwe Ommer, The Cal 1984), oppure alla sagoma grafica del cinturato sugli abiti di scena (Norman Parkinson, The Cal 1985). Newton, che conosce la forza del Calendario, accetta la sfida.
I primi scatti vengono realizzati a maggio, in occasione del Gran Premio di Montecarlo, dove il maestro peraltro abitava. Poi il set si trasferisce in Toscana, nel Chianti, al Podere Terreno. È tra le vigne e la campagna senese che Newton trova la luce giusta per il suo “The Cal” italiano. Poggi, cipressi, case coloniche, tabernacoli, macchinari agricoli, una piccola stazione di servizio e insediamenti medioevali sono lo sfondo di immagini che ripercorrono l'atmosfera neorealista.
La strada diventa la via di fuga prospettica per donne intense e giunoniche, che ricordano quelle che il neorealismo cinematografico rese celebri attraverso attrici come Silvana Mangano, Lucia Bosé, Sophia Loren, osservate da uomini che sono pura presenza spettatrice.
Costantemente al fianco di Newton, c'è Manuela Pavesi. Molto più che una stylist di moda incaricata di interpretare lo spirito di quella femminilità beffarda e inquieta. Il suo ruolo è quello di una sceneggiatrice del costume. Il maestro fruga nel proprio immaginario, nel suo desiderio di vitalità, che diventa eros, alla ricerca di uno stile sensuale, per trasmettere la sua visione dell'italianità. Manuela Pavesi lo accompagna nel percorso creativo e realizzativo condividendo il suo punto di vista profondamente trasgressivo e istintivo unito a un’insolita capacità di trasformare contenuti provocatori in un’immagine glossy.
E quando Helmut Newton deve abbandonare il set e rientrare a Montecarlo per un'inderogabile questione di famiglia, è alla Pavesi che consegna la sua macchina fotografica, affinché possa posizionarla seguendo scrupolosamente le sue indicazioni. A scattare è materialmente il suo assistente, Xavier Alloncle, ma il lavoro, ormai quasi finito, viene ultimato con la paternità artistica di Newton.
Quello svelato a Milano è un calendario che, nel rispetto del progetto originario anche dal punto di vista dell’impaginazione grafica, propone 12 foto d’autore in bianco e nero corredate da 29 immagini di backstage che restituiscono agli appassionati quella storica produzione in bianco e nero realizzata tra il Chianti e Montecarlo nel 1985.
L'edizione proposta, fino ad oggi mai distribuita nella sua integrità, si basa sul rispetto più assoluto dell'idea progettuale di Newton. Le fotografie seguono il suo concetto creativo. E il prodotto finale è stato editato rispecchiando fedelmente la visione artistica del maestro.
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Bridgestone svela il prototipo “Air Free” di seconda generazione
Bridgestone Corporation ha svelato al 43° Motor Show di Tokyo 2013 la seconda generazione dei pneumatici Air Free. Le caratteristiche rivoluzionarie del nuovo design hanno migliorato la capacità di sostegno dei carichi, il design e le performance di guida. I miglioramenti apportati al prototipo hanno avvicinato Bridgestone alla realizzazione e al futuro lancio sul mercato di questi pneumatici innovativi.
La struttura a raggi, unica e che si distende lungo tutto il lato interno del pneumatico, supportando il peso del veicolo, elimina la necessità di controllare periodicamente la pressione delle gomme, diminuendone la manutenzione e il rischio di foratura. La struttura dei raggi è realizzata in resina termoplastica e, come per la gomma realizzata per la porzione di battistrada, i materiali usati sono completamente riciclabili, per contribuire ad un uso più efficiente delle risorse.
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Il nuovo volto online di Felsinea Gomme
La bolognese Felsinea Gomme ha sentito l’esigenza di rinnovare la propria immagine aziendale sul web, per riflettere quello che è diventata l’azienda oggi, dopo una fase di forte sviluppo geografico e dei segmenti di mercato. La proprietà ha deciso di investire su internet, con l’inserimento di nuove figure professionali dedicate allo sviluppo di questo progetto e con l’obiettivo di affacciarsi a nuovi target di clientela e cogliere nuove opportunità di crescita, ferma restando la convinzione che Felsinea Gomme opera esclusivamente con gli specialisti del settore. Silvia Fei, responsabile del progetto, ci spiega infatti che il prossimo anno, in un periodo di lavoro più tranquillo per i gommisti, verrà lanciata la nuova piattaforma B2B, ma che l’azienda non ha nessuna intenzione di raggiungere l’utenza finale con siti di vendita al consumatore.
“Il nuovo sito istituzionale www.felsineagomme.it punta molto sull’immagine e ha un impatto più d’effetto rispetto alla versione precedente. Il design moderno si coniuga anche con una tecnologia di ultima generazione che permette di aggiornare costantemente i contenuti.”
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Boom di vendite Platin winter per Farnese e Global Tyres
Farnese Pneumatici e Global Tyres annunciano un successo di vendite per i pneumatici invernali Platin. Si tratta di un marchio di cui le due aziende hanno l’esclusiva nazionale, isole comprese, e su cui stanno investendo da tre anni per presentarlo al mercato e fugare lo scetticismo. L’incremento importante delle vendite di questa stagione sembra dimostrare che il lavoro ha finalmente iniziato a dare i suoi frutti.
“Questa notizia – fanno sapere i dirigenti di Farnese Pneumatici e Global Tyres– ci inorgoglisce ma non ci coglie di sorpresa. Siamo consapevoli da tempo del valore di questo prodotto: si tratta di un made in Europe basato sul know how tecnologico tedesco di uno dei principali produttori di pneumatici mondiali, che offre alte prestazioni sia sul comparto summer che su quello winter.”
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GT Radial approda in Islanda con un nuovo accordo di distribuzione
Giti Tire ha chiuso il suo primo accordo di distribuzione esclusiva in Islanda con Solning che, nell’ordine di avvio, già riporta un’elevata richiesta dei prodotti Champiro IcePro e IcePro SUV. L’accordo, che ha avuto inizio ai primi di Novembre, si è focalizzato inizialmente su pneumatici studiati per condizioni climatiche estreme mentre è in fase di trattativa la fornitura della gamma estiva, che include i pneumatici Adventuro A/T e Adventuro M/T.
Solning opera attraverso una rete distributiva nazionale, che include pneumatici vettura, 4X4, trasporto leggero, autocarro e agricoltura; inoltre gestisce sei officine di proprietà in tutta l’Islanda direttamente dagli uffici centrali siti in Reykjavik.
Brian McDermott, Country Manager UK per Giti Tire, produttore dei pneumatici GT Radial, ha dichiarato: “Questo è un accordo che ha catalizzato l’interesse in azienda poiché potremo verificare ulteriormente le prestazioni dei nostri pneumatici per condizioni climatiche estreme in uno dei climi più rigidi d’Europa.”
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Il Contidrom di Continental premiato come “Circuito di prova dell’anno 2013”
La giuria internazionale dell’Automotive Testing Technology International Award 2013 ha nominato il Contidrom di Continental, a nord di Hannover nella brughiera di Luneburgo, “Circuito di prova dell’anno 2013”. Tra le principali motivazioni alla base della scelta della giuria ci sono le strutture di prova offerte dall’Automated Indoor Braking Analyzer (AIBA), dove durante tutto l’anno è possibile testare le proprietà di frenata di oltre 100.000 pneumatici in tutte le condizioni meteo, su superfici bagnate o asciutte, in maniera completamente automatica senza la necessità di coinvolgere alcun test driver. Continental ha inaugurato l’AIBA nell’autunno del 2012 e da allora questa struttura ha contribuito notevolmente allo sviluppo dei pneumatici estivi ed invernali per auto, van e 4x4 prodotti dal Gruppo. Il nuovo impianto si trova all’interno di uno spazio lungo 300 metri e largo oltre 30 metri, dove un sistema di guida lineare può accelerare veicoli di prova senza pilota sino ad una velocità di120 km/h in una manciata di secondi. Le manovre di frenata si svolgono su diversi tipi di superfici fornite da sezioni di 75 metri di pista che, nonostante pesino circa 120 tonnellate ciascuna, possono essere interscambiate tra loro in pochissimi minuti da sollevatori idraulici.
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Fiat premia Brembo come fornitore dell’anno per la sostenibilità
In occasione della prima edizione del “Sustainability Supplier of the Year Award” di Fiat-Chrysler, Brembo è stata riconosciuta come miglior fornitore per la sostenibilità, per l’anno, 2012, in EMEA. Dal 2009 la casa automobilistica torinese ha avviato delle specifiche procedure di certificazione della filiera dei fornitori per l’area EMEA, ampliando e consolidando ulteriormente l’impegno verso i temi della sostenibilità.
Grazie all’integrazione di Fiat e Chrysler, il Gruppo può far leva sui punti di forza e sulle migliori pratiche tra le varie sedi nel mondo, sostenendo la promozione di una mobilità sempre più sostenibile e la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali attraverso processi produttivi a basso impatto ambientale.
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A Crotone protagonisti i «pneumatici sotto controllo»: un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato.
Pneumatici Sotto Controllo è un brand che contraddistingue le attività riguardanti i pneumatici e la sicurezza stradale, creato nel 2000 su iniziativa del Gruppo Produttori di Pneumatici di Assogomma (l’Associazione di Confindustria che rappresenta il settore gomma) e da Federpneus (l’Associazione dei Rivenditori specialisti di pneumatici).
“Pneumatici Sotto Controllo ha sempre coinvolto i media, le Autorità, le Istituzioni e le Associazioni, affinché tutti possano comprendere l’importanza del pneumatico ai fini sociali; inoltre dal 2003 ad oggi, grazie alla collaborazione con le Forze dell’Ordine, sono stati effettuati in tutta Italia oltre 100.000 controlli sui mezzi in circolazione e sono stati coinvolti oltre 10.000 agenti in corsi di formazione” dice Fabio Bertolotti Direttore Assogomma. “ In Europa, l’Italia è considerata unanimemente la best practice assoluta per quanto riguarda la collaborazione tra pubblico e privato per le campagne e le iniziative volte a migliorare la conoscenza e il corretto utilizzo del pneumatico come strumento di sicurezza stradale”.
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Arexons presenta le catene Easy Chain Plus
Le catene da neve Arexons Easy Chains Plus vengono proposte dall’azienda di Cernusco sul Naviglio (MI) come soluzione pratica per transitare nelle strade in cui vigono le ordinanze, consentendo altresì una guida confortevole e in sicurezza in presenza di fondi stradali innevati o ghiacciati.
Le Arexons Easy Chains Plus sono catene da neve da 9 mm. con maglia a rombo, che grazie alla forma asimmetrica evita che la catena entri nelle scanalature del pneumatico. Altre caratteristiche sono l’elevata resistenza data dall’utilizzo di uno speciale acciaio “legato”, la maglia a sezione quadrata da 3 mm, anche per auto con ABS, ESP e pneumatici larghi, che riducono l’ingombro interno mentre il basso spessore assicura una guida confortevole. Il montaggio è pratico e veloce.
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