Mercato

Marangoni sceglie Austone e diventa partner di Prinx Chengshan per la ricostruzione

Tra fine febbraio e inizio marzo, la cinese Prinx Chengshan ha invitato i suoi principali clienti europei TBR a visitare la fabbrica in Thailandia costruita in 360 giorni e in funzione dal 2020. Tra gli ospiti c’era anche Vittorio Marangoni, presidente dell’omonimo Gruppo, che in Italia distribuisce il marchio di pneumatici Austone, ma che con Prinx Chengshan sta mettendo a punto un vero e proprio progetto di collaborazione sulla ricostruzione.

“Noi siamo ricostruttori e quello per noi rimane il focus dell’attività, ha affermato Vittorio Marangoni. “Purtroppo, però, in Europa abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere una fase di deindustrializzazione, per cui i pneumatici nuovi prodotti in Europa sono sempre meno e diventa necessario trovarli all’estero. Fino a qualche anno fa, stavamo lavorando con un produttore di pneumatici russo, Kama, ma con lo scoppio del conflitto non è più stato possibile.”

“Per trovare un’altra fonte di fornitura – continua Marangoni – abbiamo cominciato a guardare all’Asia, anche se con un po’ di scetticismo. Dopo un paio di anni di analisi di diversi brand e prodotti, abbiamo identificato Austone come marca di pneumatici autocarro con una qualità interessante, grazie alla quale si poteva anche pensare ad un percorso di ricostruzione.”

La ricostruzione deve sempre partire da una carcassa e, a parte di brand premium noti, che sono ricostruibili, è difficile trovare prodotti affidabili. “Proprio per questo, – dice Marangoni – quando si trovano, ha un grande valore, perché consente di aumentare la quota della ricostruzione in Europa, che è una tra le più basse al mondo, tra il 20 e il 25%, in base al Paese“.

E’ vero che in Europa la quota della ricostruzione è diminuita moltissimo negli ultimi anni, ma la speranza di Marangoni è che, con i movimenti ambientalisti, il modello di business riprenda piede, anche perché rappresenta la vera economica circolare: “con il polverino riciclato nelle mescole si può arrivare a un 5-6%, ma con la ricostruzione si recupera un 70-80% del materiale, una percentuale altissima a cui si aggiunge il vantaggio che non è nemmeno necessario trasformare la materia prima, per cui si risparmia anche l’energia”. “C’è bisogno di alimentare il mercato della ricostruzione – continua – , e il fatto di avere trovato una marca come Austone, che arriva dalla Thailandia e che ha queste caratteristiche qualitative, è veramente interessante, perché dimostra che c’è una crescita qualitativa anche da parte dei paesi asiatici.”

Alla nostra domanda se tra Prinx Chengshan e Gruppo Marangoni ci sia una vera e propria collaborazione, oltre al contratto di distribuzione del marchio Austone, Vittorio Marangoni non si sbilancia, ma lascia intuire che il confronto è aperto e costruttivo. “Naturalmente, – dice – stiamo costruendo una collaborazione più simile ad una partnership che ad un mero rapporto commerciale. Evidentemente anche loro hanno grande interesse nel dimostrare che il loro prodotto è ricostruibile, perché questo rappresenta un valore aggiunto. Stiamo andando in questa direzione: siamo partiti come distributori dei loro prodotti, ma oggi stiamo costruendo anche un programma di ricostruzione ad hoc. In senso strategico più ampio, stiamo anche cercando di unificare le forze tra le nostre due divisioni: quella del materiale prestampato, che lavora a livello internazionale, e quella del ricostruito finito, con cui siamo presenti in Italia. Oggi vogliamo unire le forze di queste due divisioni, cercando anche delle soluzioni alternative, che consentano, dove possibile, di espandere in qualche maniera la distribuzione in altri Paesi e di trovare accordi con ricostruttori italiani. L’obiettivo è evitare il conflitto aperto sul mercato, ma trovare soluzioni commerciali che possano essere di vantaggio per tutti”.

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