Sostenibilità

Audi Hungaria utilizza la tecnologia della pirolisi per creare un futuro più sostenibile

Grazie alla collaborazione con New Energy Kft., d’ora in poi, i rifiuti di pneumatici generati nel sito di Audi Hungaria a Győr saranno recuperati chimicamente, evitando il rilascio di microplastiche e sostanze nocive rilasciate in natura durante il recupero. Il processo utilizzato è la pirolisi, che converte chimicamente in olio i PFU. L’olio prodotto viene poi utilizzato dalle aziende petrolchimiche per produrre nuove materie plastiche, mentre il nerofumo risultante viene nuovamente utilizzato per la produzione di pneumatici. I gas, che si sono formati durante la pirolisi, vengono utilizzati per produrre l’alta temperatura richiesta per il processo stesso.

“L’uso di tecnologie rispettose dell’ambiente è estremamente importante per la nostra azienda, non solo nella produzione, ma anche durante tutto il ciclo di vita dei nostri prodotti, incluso il recupero dei rifiuti generati presso la nostra azienda dai partner di gestione dei rifiuti”, ha dichiarato Alfons Dintner, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Audi Hungaria. “Abbiamo implementato numerose misure di sostenibilità durante i tre decenni della nostra esistenza, grazie al programma ambientale Mission Zero. L’utilizzo di soluzioni efficienti sotto il profilo delle risorse è un pilastro decisivo di questi sforzi, che si concretizza, ad esempio, con il progetto Aluminium Closed Loop, lanciato tre anni fa, con il quale abbiamo introdotto parte dei rifiuti di alluminio generati durante la produzione in un ciclo chiuso. I nostri esperti e partner sono costantemente alla ricerca di modi per ridurre il consumo di risorse e quindi la nostra impronta ecologica”.

Come risultato della collaborazione tra Audi Hungaria e New Energy, i prodotti di pirolisi possono sostituire le fonti di materie prime fossili, contribuendo all’implementazione di processi di produzione sostenibili ed efficienti sotto il profilo delle risorse. Audi Hungaria sta attualmente esplorando ulteriori possibilità per il riciclaggio chimico dei flussi di rifiuti di plastica dalla produzione.

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Viktor Váradi, CEO di New Energy ha aggiunto: “Abbiamo trascorso più di 15 anni a sviluppare il riciclaggio chimico in un sistema su scala industriale, al fine di fornire valore aggiunto ai nostri partner nella transizione verso l’economia circolare. Il nostro obiettivo era quello di rendere questa attività economica vantaggiosa per i nostri clienti, la società e l’ambiente. La nostra collaborazione con Audi Hungaria dimostra che siamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità e che possiamo anche contribuire alla strategia di sostenibilità dell’industria automobilistica. Lavorando insieme ai nostri partner, possiamo ottenere risultati misurabili per sostituire le materie prime a base fossile e raggiungere gli obiettivi climatici”.

La cooperazione tra Audi Hungaria e New Energy e la ricerca sono state coordinate e gestite da DBH Investment. La parte del programma relativa alla gestione dei rifiuti è stata sostenuta da Büchl Hungaria.

László Ürge, membro del Consiglio di amministrazione di DBH Investment ha aggiunto: “La cooperazione tra multinazionali e piccole e medie imprese innovative è essenziale per tradurre le innovazioni in pratica economica, soprattutto quando si introduce l’economia circolare su scala industriale. Grazie alla tecnologia New Energy, i rifiuti dei pneumatici stanno diventando una fonte rinnovabile di materie prime per l’industria automobilistica e altre industrie intermedie. Tali collaborazioni convalidano anche nuove piattaforme tecnologiche e innovazioni. Siamo onorati di aver accelerato la cooperazione tra due aziende di livello mondiale in questo settore”.

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Audi Hungaria utilizza il calore geotermico dal 2015, risparmiando circa 21.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica all’anno. Inoltre, una parte del suo approvvigionamento energetico è fornita dal più grande parco solare sul tetto d’Europa, con una superficie totale di 160.000 metri quadrati situati nei locali dell’azienda. L’azienda recupera quasi il 100% dei rifiuti prodotti.

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