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A Roma il convegno Ecopneus-Unirigom sull’economia circolare dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, tra opportunità e sfide future

A Roma l’incontro promosso da Ecopneus e Unirigom per stimolare una discussione condivisa sul futuro della filiera PFU, dopo il recente pronunciamento europeo sulle superfici sportive in erba sintetica, in relazione all’evoluzione dello scenario internazionale e delle opportunità aperte con il riciclo chimico. Diffusione degli asfalti con polverino di gomma, emissione dei CAM Strade, promozione del riciclo chimico dei PFU (pirolisi) e un tavolo ministeriale che accompagni questo percorso: richieste forti e concrete per il futuro della filiera.

Il settore del riciclo dei PFU lancia le proprie proposte per sostenere il futuro dell’economia circolare in Italia e di una filiera industriale di aziende specializzate presenti su tutto il territorio nazionale.

A fronte di un mercato nazionale che non riesce ad assorbire e valorizzare i quantitativi di gomma riciclata da PFU prodotta ogni anno, da tempo si lavora per aprire nuovi fronti alternativi. Ogni anno, verso questo obiettivo, Ecopneus investe circa 2 milioni di euro in ricerca e sviluppo, accanto ad attività di comunicazione e sensibilizzazione, oltre 20 milioni dall’avvio delle proprie attività nel 2011. A questo si affianca il lavoro delle aziende della filiera, chiamate ad interpretare lo scenario in evoluzione e il mercato di riferimento.

Il recente pronunciamento in sede di Commissione Europea ha impresso un’ulteriore accelerazione al processo di cambiamento che il settore ha comunque all’orizzonte da tempo.

La proposta di restrizione approvata il 26 aprile scorso a Bruxelles (che sarà esaminata e votata definitivamente in Consiglio e in Parlamento Europeo entro i prossimi due mesi) farà sì, dopo un periodo transitorio di 8 anni, che venga meno l’impiego del granulo di gomma riciclata da 0,5 mm come intaso nelle pavimentazioni sportive in erba sintetica.

Si tratta di un mercato che oggi assorbe in Europa circa il 40% del granulo di gomma riciclata prodotto e una tecnologia impiegata in circa 5.000 impianti sportivi in tutta Italia, di cui oltre 1.600 omologati da parte della Lega Nazionale Dilettanti e quindi realizzati secondo i più avanzati requisiti tecnici e di sostenibilità, anche per quanto attiene l’abbattimento del rischio di dispersione del materiale di intaso prestazionale, solitamente costituito da granuli di gomma riciclata.

A fronte di questo scenario, con un mercato che già prima di 8 anni smetterà di assorbire gomma riciclata, Ecopneus rilancia con forza l’attenzione sulle leve strategiche che possono e devono essere messe in atto per sostenere la filiera del riciclo dei PFU e la valorizzazione in Italia della gomma riciclata, sostenendo l’apertura di nuovi flussi di mercato.

Oggi a Roma, Ecopneus ed Unirigom hanno organizzato un convegno dal titolo “Il futuro dell’economia del Paese: circolare come uno pneumatico fuori uso – Nuove prospettive per la filiera dei PFU, strategica per gli obiettivi nazionali e globali di sostenibilità” per presentare proposte e richieste concrete per il futuro di una filiera che riveste da sempre un ruolo strategico per gli obiettivi di sostenibilità nazionali e globali.

Revisione dell’attuale decreto “end of waste” per la gomma granulare vulcanizzata

Che possa accogliere e sostenere innovazione e sviluppo tecnologico nel riciclo dei PFU, a partire delle nuove opportunità aperte per il riciclo dalla tecnologia della pirolisi. Oggi, infatti, il provvedimento definisce una ristretta rosa di possibili impieghi per la gomma riciclata, di fatto tagliando fuori le nuove opportunità aperte grazie a ricerca e sviluppo nel settore, già concrete in altri mercati esteri, come la pirolisi.

Apertura e sostegno al riciclo chimico dei pfu

Attraverso la pirolisi dalla gomma riciclata è possibile ottenere oli e carbon black che possono essere riutilizzati nella produzione di pneumatici nuovi, per la chiusura del cerchio del riciclo dei PFU.
Fondamentale, quindi, avere la GVG classificata come prodotto utilizzabile nei processi di pirolisi (eliminando quindi per questo processo la definizione di “recupero di rifiuti”) e soprattutto la definizione di uno schema chiaro e unico a livello nazionale per l’iter di autorizzazione degli impianti di pirolisi dei PFU, per garantire tempi chiari e certi per tutti i soggetti coinvolti.

Diffusione degli asfalti con polverino di gomma

Quanto mai urgente e strategica per il Paese un concreto sostegno a questa applicazione strategica per la sostenibilità, qualità, sicurezza e durata delle infrastrutture stradali nazionali, la valorizzazione di una risorsa (la gomma riciclata), risparmio economico per la pubblica amministrazione sui costi di manutenzione e rifacimento stradale. Gli strumenti:

  • obbligo di utilizzo di pavimentazioni a bassa emissione sonora in tutte le strade urbane principali e secondarie (categorie “D” ed “E” definite al comma 2, articolo 2 del dpr 30 marzo 2004, n 142), verso obiettivi di riduzione dell’inquinamento acustico in ambito urbano.
  • Emissione urgente del decreto sui CAM (Criteri Ambientali Minimi) strade, ad oggi in procedura di revisione. Uno strumento rilevante per l’indirizzo delle scelte della P.A. e cruciale per la diffusione degli asfalti con polverino di gomma.

Un tavolo interministeriale della filiera dei pfu

Per seguire e sostenere il percorso descritto verso gli obiettivi assunti con tempi certi e adeguati alle esigenze del mercato.

I Pneumatici Fuori Uso rappresentano una risorsa preziosa che alimenta una filiera vitale per l’economia circolare del nostro paese. Attualmente, il sistema nazionale di rintracciamento, raccolta e riciclo gestisce circa 400.000 tonnellate di pneumatici per autovettura, autocarro e moto ogni anno.

Questi pneumatici vengono trasformati in prezioso materiale riutilizzabile, la gomma riciclata, che trova applicazione non solo nelle superfici sportive, asfalti stradali, pavimentazioni antitrauma e sistemi antivibranti, ma anche energia, principalmente presso cementifici, in Italia e all’estero.

Il Viceministro Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica On. Vannia Gava ha dichiarato:
“L’impegno del Governo e del Ministero dell’Ambiente è per una maggiore sostenibilità che sia ambientale, sociale ed economica. Dal canto nostro abbiamo subito raccolto le istanze del settore e avviato la revisione del decreto End of Waste per i PFU che renderà più flessibile gli usi della gomma riciclata. Nella revisione i nuovi usi comprenderanno nuovi mercati che auspichiamo possano in parte sostituire quello degli intasi sportivi e con i CAM strade saranno inseriti i requisiti minimi obbligatori per la presenza di materiali derivanti dal riciclo dei PFU nelle miscele bituminose, così da aumentarne la durabilità e la resistenza e soddisfare così una domanda sempre più crescente, alimentata anche dai fondi del PNRR e fondamentale per consentire al Paese di fare ancora un passo in più nel settore del riciclo e dell’economia circolare”.

Il Direttore Generale di Ecopneus, Federico Dossena ha dichiarato:

“Le sfide che abbiamo davanti, come sempre, sono per Ecopneus opportunità di miglioramento per il sistema di recupero dei PFU. Chiediamo agli stakeholder tecnici e istituzionali di seguire questo nostro lavoro e di supportare il percorso che ci attende con gli interventi normativi e regolatori necessari. Fine del nostro impegno sono gli obiettivi di sostenibilità ed economia circolare nel Paese, di cui le Istituzioni sono i primi responsabili. Asfalti con polverino di gomma e riciclo chimico dei PFU restano ambiti cruciali su cui chiediamo a tutti i soggetti responsabili di fare la propria parte, con azioni chiare e concrete”.

“Il bando assoluto dell’utilizzo del granulo riciclato nei campi di calcio”, afferma Renzo Maggiolo – Presidente di UNIRIGOM “costituisce una misura assolutamente non proporzionata al rischio effettivo per l’ambiente, e determina un danno irreparabile all’economia circolare privando il settore del riciclo di uno dei principali sbocchi di utilizzo di questi materiali. Ad oggi infatti l’Italia non dispone di soluzioni alternative a far fronte alla maggiore quantità resa disponibile dal bando di questa applicazione (considerato inoltre, com’è ovvio, il divieto di smaltire i PFU in discarica) e quindi sarebbe costretta ad aumentare l’esportazione fuori della Comunità, con ulteriori aggravi di costi per l’ambiente e per la filiera della gestione dei PFU (che si andrebbero inevitabilmente a riflettere sugli eco contributi applicati sul prezzo degli pneumatici pagato dai consumatori)”.

“La filiera della gestione degli pneumatici fuori uso si trova oggi a fronteggiare iniziative, nazionali ed europee, che ostacolano e rendono sempre più complesso il riciclo dei materiali ottenuti dal trattamento degli pneumatici fuori uso, in pieno contrasto con la gerarchia delle forme di gestione dei rifiuti e dei principi dell’economia circolare. Il recupero di materia, che in Italia raggiunge percentuali considerevoli grazie agli investimenti in tecnologie di trattamento e sviluppo di applicazioni innovative promosse dalle imprese del riciclo italiane, viene oggi messo sempre più a rischio da norme europee che bloccano i principali mercati di sbocco. Si profila il rischio di chiusura di imprese e di impossibilità di avviare a riciclo grandi quantità di PFU. Chiediamo urgentemente ai Ministeri competenti MASE e MIMIT, di istituire un tavolo di confronto con la filiera su tematiche strategiche per il settore come la revisione del regolamento End of Waste e i CAM Strade”, ha sottolineato il Past President UNIRIGOM – Andrea Fluttero.

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