Argentina: trovato un accordo tra sindacato e produttori di pneumatici
Sono durate mesi le proteste del Sindicato Unico de Trabajadores del Neumatico Argentino (Sutna) contro le tre imprese che producono pneumatici in Argentina: Bridgestone, Fate e Pirelli.
Il conflitto sindacale ha praticamente paralizzato il settore, bloccando con scioperi e picchetti la produzione e inducendo anche le stesse aziende a chiudere temporaneamente le attività. A causa, infatti, dei blocchi da parte del sindacato dell’accesso alle fabbriche da parte dei mezzi, i tre produttori si sono trovati senza materie prime e la mancata produzione si è ripercossa sull’intero settore automobilistico. Ford, per prima, ha dovuto tagliare un turno di lavoro, ma anche Nissan, Renault, Toyota, Fiat e Peugeot, avendo terminato le scorte, si sono trovate nella stessa difficoltà.
Il conflitto sindacale, iniziato già lo scorso aprile, verteva nella richiesta di un aumento salariale del 5% al di sopra dell’inflazione e compensi più alti del 200% per i turni del fine settimana. Nel corso dei mesi ci sono state 33 udienze di conciliazione presso il Ministero del Lavoro e quasi 20 fermi nelle tre fabbriche che producono pneumatici in Argentina: Bridgestone, Fate (l’unica argentina) e Pirelli.
Lo sciopero della settimana scorsa sembra però avere sbloccato la situazione e, dopo un incontro presso il Ministero del lavoro, che è durato fino alle 4 del mattino, le parti hanno raggiunto un accordo, che soddisfa le aspettative del sindacato e supera di gran lunga l’aumento del 38% che avevano proposto i tre produttori. il Sutna ha infatti ottenuto un aumento del 66% su 2021/2022, del 63% più un bonus lordo di 100.000 pesos su 2022/2023 e una clausola automatica, che garantisce il potere d’acquisto dei salari con 10 punti percentuali al di sopra dell’inflazione per il 2023/2024. È rimasto escluso dall’accordo il pagamento del 200% per gli straordinari, che aveva richiesto il sindacato, e le aziende hanno chiesto l’impegno ai lavoratori ad astenersi da qualsiasi azione che possa influire negativamente sulla produzione di tutti gli stabilimenti delle tre società.













