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Le tariffe di spedizione diminuiscono del 50%, rendendo le importazioni di pneumatici più competitive

Le tariffe di spedizione si stanno, finalmente, abbassando, e questo significa che i prezzi dei pneumatici importati potrebbero diminuire. La pandemia di Covid-19 ha portato a un aumento senza precedenti dei costi di spedizione e questo, a sua volta, ha inevitabilmente portato a profitti record nella maggior parte delle principali compagnie di navigazione, ma ora ci sono segnali che la festa è finita.

E se i costi di spedizione sono diminuiti, le importazioni di pneumatici in Europa sono sia più attraenti che più competitive.

I costi di spedizione sono diminuiti del 50% nell’ultimo anno, secondo lo Shanghai Containerized Freight Index, che tiene traccia dei prezzi di tutte le principali compagnie di navigazione. Ciò pone i tassi attuali al di sopra dei livelli pre-pandemia, ma nettamente in calo rispetto ai massimi storici.

Tuttavia, numerosi altri indici mostrano cali ancora maggiori, in calo tra il 57% e il 76%. E gli analisti riferiscono che la spirale dei prezzi è più acuta e meno prevedibile del previsto: “Non c’è chiarezza su quando o dove i tassi di mercato potrebbero scendere”, ha detto agli investitori l’analista di Stifel Mark Nolan.

I prezzi più bassi fanno un’enorme differenza per gli importatori di pneumatici che hanno sperimentato una tempesta perfetta, composta da scarsa disponibilità, aumento dei costi dei prodotti (a causa di fattori tra cui i prezzi del nero di carbonio decollati a causa della guerra in Ucraina) e costi di spedizione alle stelle.

Un importatore ci ha detto che il loro ultimo preventivo era meno della metà del prezzo di un anno fa e ha condiviso le seguenti cifre a titolo illustrativo: al culmine dei costi di spedizione, all’importatore internazionale sono stati addebitati 21.000 dollari per container di pneumatici, una cifra che è poi scesa a 14.000 dollari e poi a 8.000 dollari. Si parla persino di prezzi ai livelli pre-pandemia.

Con i produttori di pneumatici asiatici, e in particolare cinesi, non soggetti agli effetti sui costi della guerra russo-ucraina e con i prezzi di spedizione che stanno andando verso il basso, per non parlare della crisi del costo della vita sopportata dai consumatori finali, gli importatori sembrano destinati a capitalizzare sulla ritrovata competitività nel mondo delle spedizioni nel tentativo di invogliare i clienti attenti al prezzo.

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