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Bridgestone venderà gomme con guayule entro il 2030

Bridgestone Americas sta compiendo un passo fondamentale per commercializzare il guayule, un arbusto legnoso resistente al calore che prospera nel deserto sud-occidentale dell’America, come fonte di gomma naturale e come coltura sostenibile, dal punto di vista ambientale, nel sud-ovest del deserto americano colpito dalla siccità. L’azienda prevede infatti di investire altri 42 milioni di dollari per stabilire dei centri per la semina e la raccolta del guayule su larga scala, con ulteriori investimenti ed espansione pianificati attorno al 2030. Complessivamente l’investimento supera i 100 milioni di dollari ed è parte integrante dell’obiettivo di neutralità delle emissioni di carbonio e di gomme da fonti rinnovabili al 100% entro il 2050.

Nizar Trigui, Chief Technology Officer e Group President di Solutions Businesses, Bridgestone Americas, Inc.

Siamo estremamente ottimisti sul potenziale del guayule come fonte domestica di materiali strategicamente critici, come gomma, lattice ipoallergenico, adesivi per materiali da costruzione e combustibili rinnovabili, solo per citarne alcuni. Siamo entusiasti di compiere questo importante passo verso la commercializzazione prima della fine del decennio“, ha dichiarato Nizar Trigui, Chief Technology Officer e Group President di Solutions Businesses, Bridgestone Americas, Inc. “Con il guayule, possiamo ridurre gli impatti ambientali che derivano dall’approvvigionamento all’estero, realizzando al contempo un sistema agricolo più sostenibile per alcune parti di questo paese, che stanno affrontando condizioni climatiche in persistente peggioramento. Quindi è davvero qualcosa con molti benefici per il nostro ambiente e la nostra economia”.

Guayule e Bridgestone

Guayule è un arbusto legnoso che sopporta bene il calore e che pertanto prospera in ambienti desertici, in particolare nel sud-ovest del deserto americano. L’arbusto può essere coltivato con attrezzature esistenti per le colture a filari, risparmiando sui costi per gli agricoltori e richiede solo la metà dell’acqua per crescere, rispetto a colture come il cotone e l’erba medica.

Bridgestone ha lanciato la ricerca sul guayule nel 2012, quando ha aperto un progetto nel centro di ricerca a Mesa, in Arizona. Oggi, l’azienda gestisce il centro di ricerca e una fattoria di guayule di 281 acri a Eloy, in Arizona. Bridgestone ha investito più di 100 milioni di dollari per riuscire a commercializzare il guayule, raggiungendo importanti traguardi, come la produzione del primo pneumatico realizzato in gomma naturale derivata dal guayule nel 2015 e la continua espansione del suo programma di coltivazione molecolare dell’arbusto. L’azienda ha anche ottenuto molteplici sovvenzioni di ricerca dal governo degli Stati Uniti.

Dalla fattoria alla pista

Bridgestone continua a utilizzare le corse come terreno di prova per dimostrare le prestazioni del guayule. I pneumatici da corsa Firestone Firehawk, realizzati con gomma naturale derivata dal guayule nel fianco, sono infatti stati introdotti alla Indy 500 Pit Stop Challenge a maggio, prima di fare il loro debutto nella competizione come pneumatico da gara alternativo al Big Machine Music City Grand Prix di Nashville il 7 agosto.

Questo primo utilizzo sportivo di gomma naturale derivata dal guayule è servito a dimostrare sia la sicurezza che le prestazioni del materiale negli ambienti ad alta velocità e ad alte prestazioni.

Espansione in Arizona

Attualmente, Bridgestone sta allargando il numero di agricoltori con cui lavora nell’Arizona centrale e punta a 350 nuovi acri di guayule da piantare il prossimo anno. La conversione a colture meno intensive è il risultato diretto dell’accordo di Bridgestone con l’Environmental Defense Fund (EDF), una ONG attivamente coinvolta in soluzioni di carenza idrica per il fiume Colorado, che viene utilizzato per l’irrigazione nell’Arizona centrale.

Guayule fa parte del piano Bridgestone per raggiungere la neutralità carbonica e produrre pneumatici con materiali rinnovabili al 100% entro il 2050. L’azienda è attivamente alla ricerca di una gamma di soluzioni per supportare il riciclaggio dei materiali provenienti da pneumatici fuori uso e promuovere la sostituzione di materiali non rinnovabili come olio, silice e nero di carbonio vergine nei pneumatici nuovi.

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