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Giti in fiera: nuovi prodotti, i problemi del settore, l’Italia

Daniel González, già responsabile dei mercati della penisola iberica, da maggio in poi si occupa anche di Italia e Malta per Giti Tire. Lo abbiamo intervistato a The Tire Cologne.

Come è andata la fiera?

Siamo in una situazione particolare, per diversi motivi. L’impossibilità di gran parte di espositori e visitatori cinesi e russi si è fatta sentire in fiera, non è stata una fiera completa al 100% nè come visitatori nè come espositori. Inoltre, la coincidenza con Bologna ha avuto il suo peso. Nonostante tutto, il numero di visitatori è stato soddisfacente. La cosa positiva è che tutti i nostri clienti erano qui e li abbiamo potuti finalmente rivedere faccia a faccia sia nel nostro bellissimo stand, sia durante una cena organizzata appositamente. Le sensazioni, insomma, sono positive.

Avete lanciato prodotti nuovi?

Abbiamo presentato 3 nuovi prodotti TBR. Il primo è il Giti GSR237 Combi Road per asse sterzante, che offre una capacità di chilometraggio altissima. Stiamo parlando del 30% in più rispetto al predecessore. E’ un prodotto disegnato in Europa, testato in Europa, e fabbricato in Cina.

Il secondo è il Giti GDL617 Ecoroad, il primo prodotto a utilizzare la nuova tecnologia Ecoroad per la riduzione della resistenza al rotolamento e, quindi, dei consumi. Siamo passati da D a B nell’etichetta europea, con un risparmio del 3% nei consumi di carburante. Con i costi di oggi, è una percentuale veramente rilevante.

Infine, il nuovo 621+, un aggiornamento del 621, un pneumatico invernale che presenta una nuova mescola e offre un chilometraggio migliorato.

In tutti e 3 i casi è stato fatto un grande lavoro di sviluppo dei pneumatici qui in Europa e soprattutto, abbiamo svolto qui i test. E’ importante sottolineare questo aspetto: i pneumatici vengono testati su asfalti e strade europee, con il clima europeo. Siamo sicuri di quello che vendiamo perchè le flotte hanno già provato i pneumatici sule nostre strade, alle nostre temperature. Per questo bisogna ringraziare tutto il team di sviluppo prodotto e, in particolare Antonio Palummo, TBR Automotive Engineer di Giti Tire.

Un commento sui due grandi problemi che affliggono il settore: la disponibilità di prodotto e il costo dei noli dei container?

Lato disponibilità, noi siamo a posto, stiamo producendo e i nuovi pneumatici si possono già iniziare a ordinare. Per il costo dei container, viviamo un momento di prezzi folli. Siamo passati da 4.500 a 10.000 dollari per un container dalla Cina, mentre dall’Indonesia è ancora peggio, si parla anche di 16-18.000 dollari perchè non c’è una linea diretta sul mediterraneo e quindi serve un cross docking a Singapore. Il lato positivo è che le relazioni con i nostri clienti sono molto strette, e anche in momenti come questo siamo legati gli uni agli altri più che mai.

E per quel che riguarda i dazi antidumping?

Si tratta di un tema molto complesso. Nessuno sa cosa succederà: potrebbero essere eliminati, ridotti o potrebbe non succedere nulla. Aspettiamo e vediamo cosa succederà.

Il costo dei container e i dazi potrebbero giustificare una fabbrica in Europa?

Si, una fabbrica in Europa teoricamente potrebbe essere una soluzione, ma non è nella nostra strategia. Abbiamo appena iniziato a costruire una nuova fabbrica in Cina che si occuperà anche del mercato Europeo. Per Giti la ricetta “progettazione europea, sviluppo europeo, produzione cinese” è ancora quella vincente.

Parliamo dell’Italia.

Da maggio sono responsabile anche per Italia e Malta, dopo l’uscita di Igino Schiavi. Abbiamo una relazione molto forte con il nostro distributore, Magri gomme, di cui siamo molto contenti. E’ una delle partnership più importanti per il sud Europa, con ben 25 anni di storia. La strategia non cambia, con l’obiettivo di aumentare le quote di mercato, sia vettura che TBR.

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