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Caro gasolio, CNA Fita fa appello al governo per interventi urgenti

Continua il caro carburanti, ma oltre all’impennata senza precedenti del costo del gasolio si aggiungono segnali allarmanti che evidenziano la scarsità di carburanti nel mercato.

Le compagnie petrolifere tagliano le forniture di oltre il 50% e, a catena, tutti gli utenti finali stanno iniziando a subire conseguenti ed allarmanti ripercussioni.

I tagli del prodotto colpiscono non soltanto gli autotrasportatori, che stanno iniziando ad avere difficoltà nella programmazione dei loro servizi, ma anche interi settori dell’economia, che rischia così di spegnersi ulteriormente.

Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli.

CNA Fita in una fase così critica per le imprese di autotrasporto e per il Paese chiede al Governo un maggiore ed immediato sforzo per contenere le difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore.

“Per le imprese di autotrasporto il gasolio incide per oltre il 30% sui costi totali di gestione, occorrono misure eccezionali per contenere il costo dell’energia“. Così Cna-Fita nel corso di un’audizione sull’aumento dei costi nel settore dell’autotrasporto, presso la commissione Lavori pubblici del Senato.

Tra le varie proposte avanzate, Cna-Fita chiede di “rivedere la norma sull’adeguamento automatico del costo del gasolio e renderla effettivamente cogente, unitamente all’introduzione, anche temporanea, di un credito di imposta che compensi l’incremento del costo del carburante“. Secondo Cna-Fita “per diminuire il numero delle imprese di autotrasporto e aumentarne il livello dimensionale, si potrebbe pensare a una forma di incentivazione che ne favorisca l’esodo”. Un’altra proposta prevede di “aumentare il rimborso attualmente previsto per il Marebonus, così da compensare gli incrementi dei costi di traghettamento da e per la Sicilia“.

Inoltre per contenere gli aumenti dei costi da e per la Sardegna (che non rientra nel “Marebonus”), introdurre, nell’immediato, una forma di compensazione che consenta di contenere i costi di traghettamento e, contestualmente, in proiezione futura e strutturale, rivedere la legislazione sulla continuità territoriale.

Nel frattempo Patrizio Ricci, presidente CNA Fita, intervistato per il programma “Colazione con Simona” di Rai Isoradio fa il punto della situazione dell’autotrasporto che al caro-gasolio deve affiancare segnali allarmanti che evidenziano la scarsità di carburanti nel mercato.  Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli.

“Per superare lo tsunami di questo periodo, le risposte devono essere date con una rapidità adeguata al momento, perché i cambiamenti stanno avvenendo con grande velocità. Il nostro settore che comprende non solo l’autotrasporto, ma anche il trasporto persone, non riuscirà a reggere gli aumenti di questo periodo che sono stati del 50-60% nell’arco di 2-3 mesi. La prima cosa che chiediamo al Governo è lo scorporo del costo dell’energia in fattura, e la nostra energia si chiama gasolio. L’80/95% dei nostri veicoli va al gasolio.”

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