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Il team Factory Xtremeplus Polaris by CST Tires alla Dakar 2022

Una gara di 8.300 km attraverso alcuni dei terreni più difficili del pianeta, quattro equipaggi Xtremeplus alla partenza a Jeddah e quattro al traguardo due settimane dopo.

È stato un viaggio incredibile per tutti i nostri piloti. Un’autentica montagna russa di emozioni e colpi di scena in un evento dove tagliare il traguardo è comunque una vittoria, sia per i dilettanti, sia per i professionisti.

Il team francese Xtremeplus gestito da Marco Piana schierava quattro equipaggi al volante del Polaris Pro XP equipaggiato con pneumatici CST APACHE (-> https://www.csttires.com/us/tire/apache/):

– L’esperto duo italiano composto da Michele Cinotto e Maurizio Dominella (CST Polaris Xtremeplus team). I due piloti, insieme, possono vantare 37 partecipazioni alla Dakar

– Il giovane duo, sempre italiano, composto da Pietro Cinotto e Alberto Bertoldi (CST Polaris Xtremeplus team). Per loro un totale di 6 partecipazioni alla Dakar

– Il giapponese Shinsuke Umeda in coppia con David Giovannetti (team Motul Polaris Xtremeplus) al debutto nel rally più duro del mondo

– L’equipaggio francese composto da Jean-Claude e Jerome Pla (padre e figlio) alla loro prima partecipazione al Rally Dakar

Xtremeplus Il team Factory Polaris by CST Tires alla Dakar 2022 gomme pneumatici classifica APACHE cinotto bertoldi dominella Jean-Claude e Jerome Pla rALLY

La gara

Prima settimana

Entrambi gli equipaggi CST Polaris Xtremeplus hanno avuto un’ottima partenza: il duo più esperto formato da Michele Cinotto e Maurizio Dominella è partito molto forte terminando la prima tappa in P8, la più impegnativa in termini di navigazione. Un risultato sorprendente considerando che l’80% di tutti i concorrenti si è perso. Il duo italiano ha continuato con una buona performance con un P12 nella seconda tappa e con un P25 e un P24 nelle due tappe successive. Erano 10° in classifica generale e fiduciosi di poter difendere la loro posizione quando, il 6 gennaio, hanno avuto un problema elettrico che ha compromesso la gara. Sono comunque rientrati, anche se con la penalità di tempo massima, hanno recuperato molte posizioni per terminare la tappa al 27° posto prima del giorno di riposo.

Un buon inizio anche per Pietro Cinotto, figlio di Michele, in coppia con Alberto Bertoldi, secondo equipaggio CST Polaris Xtremeplus al via. Il giovane duo ha dimostrato di essere molto veloce con un P11 nella prima tappa e P14 nella quarta tappa. Hanno pagato alcuni problemi meccanici, ma al termine della prima settimana erano in una promettente 24a posizione in classifica generale.

Come accennato, c’era un’altra famiglia sul “bivacco” Xtremeplus: Jean-Claude Pla ha fatto squadra con suo figlio Jerome. Alla loro prima Dakar, il duo francese ha fatto un ottimo lavoro godendosi l’avventura e vivendo il proprio sogno. L’obiettivo finale era quello di finire la gara, che è già una vittoria in una competizione così estrema. La loro strategia è stata quella di guidare entro i limiti per minimizzare i rischi, godendosi i percorsi e salvando la macchina, soprattutto sui percorsi rocciosi attraverso i canyon o le dune più impegnative. Sono stati molto costanti nelle prime 6 tappe, sempre entro le prime 35 posizioni, con un P26 come miglior piazzamento nella seconda tappa e un P28 nella generale dopo la prima settimana di gara.

La 44a edizione della Dakar ha segnato il debutto anche per il giapponese Shinsuke Umeda, cresciuto seguendo, alla Dakar, le gare di Mitsubishi e Hino  Umeda ha fatto squadra con l’italiano David Giovannetti. Giorno dopo giorno si è migliorato superando problemi e ottenendo un ritmo sempre migliore. Il duo ha guidato con costanza e grandissimo impegno terminando ogni prova sempre intorno al P40, con un P37 alla quarta tappa e un ottimo 39° posto della classifica generale al temine della prima settimana.

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Seconda settimana

Durante la seconda settimana la carovana della Dakar ha continuato l’esplorazione della parte sud-ovest del paese con prove speciali impegnative su dune di ogni forma e dimensione, sentieri rocciosi attraverso canyon e veloci altopiani. Michele Cinotto e Maurizio Dominella hanno usato la loro esperienza per superare i tanti ostacoli e, anche se hanno sofferto di alcuni problemi meccanici, l’atteggiamento è sempre stato molto positivo.

“Il bello di essere qui con mio figlio Pietro (pur se in equipaggi diversi) è che ogni giorno ci spingiamo a vicenda per cercare di fare meglio e arrivare davanti all’altro. Ma quando il risultato per uno dei due equipaggi non arriva, ci consoliamo con il risultato dell’altro”, ha dichiarato Michele Cinotto, ex pilota professionista di rally. “Nella prima settimana siamo partiti bene e puntavamo a un buon risultato in classifica generale considerato che avevamo chiuso all’8° posto la prima tappa, la più difficile per ciò che riguarda la navigazione e ci siamo mantenuti costanti nelle prime 13 posizioni fino a quando non abbiamo avuto il problema elettrico sul nostro ss5. Da quel momento, siamo rientrati in gara con il solo obiettivo di correre delle buone tappe, goderci la gara e, quando necessario, sostenere mio figlio Pietro. I punti salienti della prima settimana sono le posizioni raggiunte delle prime tappe: P8, P9, P11, P13. Il clou della seconda settimana è stato il fantastico 10° posto nell’ultima tappa Bisha-Jeddah caratterizzata da sentieri sabbiosi e navigazione insidiosa. Tutto sommato, l’avventura ci è piaciuta moltissimo, peccato solo per la classifica generale perché senza quel problema avremmo potuto fare molto meglio”.

Riferendosi al mezzo, Michele ha detto: “Il nostro Polaris ha funzionato perfettamente nella prima parte, poi il problema elettrico ha compromesso la classifica generale, ma il team dei meccanici è stato molto bravo a riparare il guasto in modo che potessimo continuare, ma era quel tipo di problema che è difficile da capire e risolvere completamente. Abbiamo avuto alcuni alti e bassi, ma nonostante tutto siamo felici. Gli pneumatici CST APACHE ci hanno supportato al meglio. In una gara contro il cronometro, contare su gomme così robuste ha fatto davvero la differenza. La sabbia è stata la protagonista principale e i nostri pneumatici si sono comportati benissimo dandoci grip e fiducia in tutte le condizioni, anche sulle dune più morbide”. 

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Dopo un ottimo inizio nella prima tappa con un superbo P11 seguito da alcuni alti e bassi a causa di qualche problema meccanico, il duo Cinotto-Bertoldi ha vissuto una seconda settimana più consistente che li ha visti stabili in P20. Con un fantastico 11° posto nell’ultima tappa, hanno ottenuto un meritatissimo P18 assoluto che li ha resi il miglior team italiano della categoria. “È stato bello tornare a correre dopo alcuni anni di assenza – ha detto Pietro Cinotto -. Ci siamo preparati bene e giorno dopo giorno abbiamo migliorato il ritmo e messo a punto la navigazione. Alberto ha fatto un ottimo lavoro in qualità di ex motociclista della Dakar. E’ stata una grande esperienza e ci siamo goduti la “competizione” all’interno della famiglia Cinotto.  In termini di risultati, abbiamo progredito ma abbiamo avuto anche qualche alto e basso a causa di alcuni problemi meccanici soprattutto nella prima settimana. Su una gara di oltre 8.300 km sappiamo che tutto può succedere e ciò che conta è l’atteggiamento “mai mollare”. Considerate le condizioni davvero estreme in cui siamo passati attraverso polvere, sabbia, grandi dune e rocce, i pneumatici CST APACHE hanno lavorato davvero bene permettendoci di risparmiare minuti preziosi e siamo super soddisfatti di essere giunti al traguardo, qualcosa che non si può mai dare per scontato”.

Se i due equipaggi CST Polaris Xtremeplus puntavano a un buon risultato in classifica, i due debuttanti: Pla (padre e figlio) e Shinsuke Umeda avevano come priorità quella di finire il rally.

Essendo alla loro prima partecipazione, Jean-Claude e Jerome Pla hanno affrontato ogni tappa senza mai spingere oltre i limiti così da minimizzare i rischi e salvare il materiale. A parte qualche piccolo errore, hanno finito nei primi 30 in 10 delle 12 tappe per un piazzamento P29 finale. “Ci siamo davvero goduti questa avventura e ho avuto il privilegio di condividerla con mio figlio Jerome“, ha detto Jean Claude. “Abbiamo gestito molto bene la tensione nell’abitacolo. I nostri momenti più immportanti? Nella seconda settimana abbiamo finito al 22° posto per due giorni consecutivi. Abbiamo pagato un po’ di inesperienza fra le dune, ma abbiamo realizzato il nostro sogno: finire il rally. Vogliamo ringraziare Marco Piana e tutta la squadra per il loro grandissimo sostegno. Ci vuole un grande team per finire una gara impegnativa come la Dakar”.

È stata una bella esperienza anche per Shinsuke Umeda, Motul Polaris Xtremeplus che grazie a un meritato P33 della classifica generale è il primo giapponese nella categoria SSV.

Nel suo anno da rookie, Umeda ha potuto contare sull’esperienza del suo navigatore, David Giovannetti, e sulla squadra. Hanno progredito costantemente e nella seconda settimana hanno terminato le varie giornate sempre nella top 35. “Siamo migliorati in termini di velocità ed è stato un piacere quando siamo arrivati al bivacco con ancora un po’ di luce. Da essere una eccezione, con il passare dei giorni è diventato più normale. Sono molto soddisfatto di aver realizzato questo sogno e di aver vinto la mia sfida personale. Ho apprezzato davvero tantissimo i paesaggi incredibili e la natura superba dell’Arabia Saudita”, ha infine affermato il chirurgo di Tokyo. 

“Il bilancio finale è positivo perché tutti e quattro i Polaris sono arrivati al traguardo, qualcosa che non può mai essere dato per scontato quando si corre la Dakar”, ha dichiarato Marco Piana, il proprietario del team. “È stato fantastico condividere questa avventura con due famiglie e due debuttanti perché la Dakar è più di una competizione, è un’esperienza umana, un sogno. Vorrei ringraziare CST Tires, Polaris, Motul e tutti i nostri sponsor e partner per il loro prezioso sostegno”. 

Classifica generale (TEAM XTREMEPLUS by CST – categoria SSV):

Pietro Cinotto         18° posto

Jean Claude Pla      29° posto

Shinsuke Umeda     33° posto

Michele Cinotto       43° posto

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