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Dal 1° febbraio il gommista dovrà controllare il green pass dei clienti

Dal 1° febbraio 2022 per accedere a tutti gli esercizi commerciali sarà necessario esibire il cosiddetto Green Pass base (tranne i negozi che vendono beni essenziali individuati dal DPCM 21 gennaio 2022 e disponibili a questo link): questa disposizione riguarda naturalmente anche le attività del settore automotive, come gommisti, officine, concessionari auto, centri di revisione e via dicendo, che saranno pertanto accessibili al pubblico solo mostrando la certificazione verde.

Green Pass negli esercizi commerciali dal 1° febbraio 2022

L’articolo 3 del decreto-legge n. 1 del 7 gennaio 2022 ha esteso l’impiego del Green Pass anche per l’accesso a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e alle attività commerciali, fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

L’obbligo entra in vigore dal 1 febbraio 2022 e resterà tale almeno sino al 31 marzo 2022, attuale termine dello stato d’emergenza. È sufficiente il Green Pass base, cioè quello che si può ottenere anche con tampone molecolare (valido 72 ore) o antigenico (valido 48 ore).

Il rispetto della misura dovrà essere assicurato dai titolari degli esercizi attraverso lo svolgimento di controlli anche a campione.

Green pass negli esercizi commerciali: le attività escluse dall’obbligo

Come richiesto dal DL 1/2022 il premier Draghi ha firmato un apposito DPCM che individua i servizi e le attività essenziali per le quali, in deroga alla normativa generale, non sussiste l’obbligo di mostrare il Green Pass per potervi accedere. Tra queste ci sono numerose attività commerciali di vendita al dettaglio che, nello specifico, sono:

  • attività di commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande. Quindi ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari. Escluso in ogni caso il consumo sul posto;
  • attività di commercio al dettaglio di prodotti surgelati;
  • attività di commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in negozi specializzati;
  • attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati;
  • attività di commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari;
  • attività di commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati. Ossia farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati nella vendita di medicinali non soggetti a prescrizione medica;
  • attività di commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati;
  • attività di commercio al dettaglio di materiale per ottica;
  • attività di commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

Per fare benzina, quindi, non serve avere il green pass. Supponiamo, a ragion di logica, che non sarà necessario esibire la certificazione anche per usufruire di altri servizi essenziali per la circolazione di un veicolo in sicurezza, come il gonfiaggio dei pneumatici o il cambio gomme, come avvenuto gli scorsi anni.

Tutte le altre attività di riferimento del settore automotive (officine, carrozzerie, gommisti, concessionari auto, centri di revisione, ecc.), non inserite dal DPCM nella lista dei servizi essenziali, dal 1° febbraio al 31 marzo 2022 (salvo proroghe) saranno accessibili al pubblico solo previa esibizione del Green Pass base o rafforzato, con controlli demandati al titolare o al personale di ciascuna attività.

Rimane, forse, la possibilità di lasciare l’auto esternamente e procedere al pagamento del servizio sempre all’aperto.

Come controllare il Green Pass

Il processo di verifica delle Certificazioni verdi COVID-19 prevede l’utilizzo della app di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.

L’applicazione VerificaC19 è conforme alla versione europea, ma ne diminuisce il numero di dati visualizzabili dall’operatore per minimizzare le informazioni trattate.

L’App VerificaC19 è gratuita.

Come avviene la verifica

  1. La Certificazione verde COVID-19 è richiesta dal verificatore all’interessato che mostra il relativo QR Code (in formato digitale oppure cartaceo).
  2. L’App VerificaC19 legge il QR Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato.
  3. L’App VerificaC19 applica le regole per verificare che la Certificazione sia valida.
  4. L’App VerificaC19 mostra graficamente al verificatore l’effettiva validità della Certificazione nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della stessa.

Ai verificatori basta inquadrare il QR Code della Certificazione verde COVID-19, che si può esibire in formato cartaceo o digitale, e accertarsi della validità (colore verde se la Certificazione è valida, rosso se non lo è, arancione in caso di verifica di green pass booster per ciclo vaccinale primario completato o guarigione) e dei dati identificativi.

Per facilitare e rendere più veloce la scansione di un alto numero di green pass è possibile utilizzare la “modalità automatica”. Il verificatore, selezionandola sul proprio dispositivo mobile con il quale procede manualmente alle verifiche delle Certificazioni verdi COVID-19, potrà effettuare le scansioni in maniera continuativa senza riavviare l’applicazione.

Green pass rafforzato o booster

L’App VerificaC19 permette di selezionare la tipologia di green pass secondo la normativa e il contesto in cui viene effettuata la verifica del QR Code. La modalità di verifica deve essere selezionata prima della scansione:

  • “base” per certificazione da vaccinazione, guarigione o test antigenico rapido o molecolare;
  • “rafforzata” per certificazione da vaccinazione o guarigione;
  • “booster” per certificazione da vaccinazione con dose di richiamo/booster. Questa funzione riconosce valida anche una certificazione da vaccinazione per ciclo vaccinale primario completato o guarigione e segnala contestualmente al verificatore di richiedere all’utente un documento, cartaceo o digitale, di un test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti, che attesti l’esito negativo al SARS-CoV-2.

Assicurati di utilizzare sempre la tipologia di verifica più appropriata in base alla normativa e al contesto in cui effettui la scansione.
Consulta la tabella delle attività consentite senza green pass, con green pass “base” e con green pass “rafforzato”. Vai a governo.it: apre una nuova finestra su governo.it
Attualmente il green pass booster è richiesto soltanto ai visitatori per accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice.

Ricorda che la app VerificaC19 lavora offline ma deve connettersi almeno una volta al giorno al backend per acquisire gli aggiornamenti necessari per le verifiche.

FAQ – Domande e Risposte

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