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L’industria automobilistica minacciata dalla carenza di gomma

Non c’è pace per l’industria automobilistica: dopo la scarsità di chip semiconduttori, secondo gli analisti potrebbe essere la scarsità di gomma a mettere in ginocchio il settore automotive.

Il tradizionale sistema di fornitura just-in-time ha messo in scacco i produttori di automobili e quelli di componenti in gomma allo stesso modo: entrambi, ora, non sono in grado di tenere il passo con la domanda del 2021, dopo che i lockdown introdotti con la pandemia hanno creato una situazione di calo di fornitura per tutto il 2020.

Nonostante anni di disponibilità relativamente stabile e prezzi bassi, i raccoglitori di gomma sono stati lasciati in una posizione difficile dopo lo scorso anno. Il sovrasfruttamento delle colture esistenti e la riluttanza a piantare nuovi alberi della gomma, a causa dei prezzi bassi, hanno creato una tempesta perfetta, che ha portato a carenze che potrebbero potenzialmente spingere i prezzi a 6,50 dollari australiani al chilogrammo e durare per anni, secondo Bloomberg. Inondazioni e malattie delle foglie hanno ridotto ulteriormente l’offerta.

Le autorità cinesi hanno intravisto la tempesta all’orizzonte nel 2020 e hanno iniziato a costruire le proprie scorte nazionali, per rispondere alla carenza di fornitura in arrivo, causando ulteriori problemi ad altri produttori che si affidano a pratiche just-in-time. Ora, gli osservatori del settore affermano che i prezzi della gomma sono all’inizio di un rally ciclico e pluriennale.

Paesi asiatici come Thailandia, Vietnam e Indonesia sono grandi esportatori di gomma e sono meno preoccupati per le carenze, sebbene alcuni fornitori statunitensi ed europei inizino a considerare queste carenze un problema.

“Ho avvisato tutti che prenderò i materiali il più velocemente possibile”, ha detto a Bloomberg Gary Busch, direttore degli acquisti globali del gruppo Carlstar, che produce pneumatici per fuoristrada e per veicoli agricoli.

Una parte del problema è che la gomma naturale serve anche per prodotti come guanti e nastri da imballaggio, la cui richiesta è aumentata esponenzialente durante l’ultimo anno.

Secondo Assogomma, l’87% delle aziende trasformatrici italiane denuncia una situazione di carenza. Se a questo si aggiunge il perdurare delle consegne dovute alla “crisi dei container“, la situazione è tutt’altro che rosea.

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