Mercato

Bridgestone chiude la fabbrica di Bethune a fine aprile

Dopo mesi di negoziazioni, il 17 marzo Bridgestone ha definito un accordo con il Governo francese e con le autorità locali per chiudere lo stabilimento di Bethune a fine aprile. La decisione di chiudere, che era stata annunciata a settembre, rientra in un piano globale di riduzione dei costi, che si è reso necessario per il peggioramento della redditività, anche a causa della pandemia di coronavirus. Gli 860 dipendenti verranno, in parte, trasferiti in altre sedi commerciali o logistiche dell’azienda e, in parte, aiutati a trovare una nuova occupazione.

Lo stabilimento di Bethune, attivo dal 1961, produceva fino a 17.000 pneumatici al giorno, ma aveva perso competitività negli ultimi anni, a causa dell’arrivo nel mercato di nuovi produttori a basso costo, in particolare dalla Cina. Bridgestone ha dunque pensato di chiudere questo impianto per spostare il focus sulla produzione di pneumatici con un margine di profitto superiore, come quelli più larghi utilizzati per i SUV.

IL Governo francese aveva chiesto a Bridgestone una revoca della chiusura, suggerendo di mantenere aperta la fabbrica, riducendo il numero dei dipendenti e producendo pneumatici di fascia più competitiva, ma il produttore giapponese non ha ritenuto realizzabile questa ipotesi. La situazione non riguarda infatti solo lo stabilimento francese, ma una dimensione globale, tanto che Bridgestone ha recentemente annunciato di voler tagliare il 40% delle sue 160 sedi produttive in tutto il mondo entro la fine del 2023.

© riproduzione riservata
made by nodopiano