Pneumatici positivi al Covid-19, in Cina scatta l’allarme

La notizia, diffusa dai quotidiani indiani e cinesi due giorni fa, è stata ripresa oggi dalla stampa italiana: in Cina sono state trovate tracce di Covid19 sull’imballaggio di pneumatici e di ricambi auto.

La scoperta nasce da un’analisi realizzata dal centro prevenzione e controllo per il Covid-119 della città di Jincheng, nella provincia di Shanxi, nel nord della Cina. Sono naturalmente scattate subito le misure di sicurezza con l’isolamento delle persone entrate in contatto con i materiali infetti, che sono stati sigillati. Tutti i soggetti testati sono però risultati negativi.

L’indagine si è poi allargata ad altre città cinesi e sono stati trovati altri tre casi di ricambi e pneumatici, il cui imballaggio dimostrava la presenza del virus: Cangzhou nella provincia di Hebei, Yantai e Linyi nella provincia di Shandong.

L’origine delle ricerche risale a fine dicembre, quando un dipendente di un’azienda di Pechino, attiva nella vendita di ricambi auto, è risultato positivo e così anche alcune delle confezioni di ricambi da lui maneggiate.

Non solo gomme e ricambi, ma anche cibo surgelato

L’allarme non riguarda tuttavia solo il comparto dei ricambi auto. Sempre a Pechino, infatti, nelle ultime ore almeno 43 persone sono state messe in quarantena, dopo che del cibo congelato è risultato positivo al test sulla nuova variante del coronavirus. Gli alimenti arrivavano da Harbin, il capoluogo dell’Heilongjiang, la provincia più a nord della Cina. Complessivamente sono stati testati 1.350 campioni di alimenti e di questi 989 sono risultati negativi. Le autorità hanno disinfettato e sigillato merci e locali e il tracciamento dell’origine dell’infezione è in corso.

Un’analoga operazione di tracciamento, realizzata a novembre per scoprire l’origine di altri casi di cibo surgelato importato infetto aveva portato a identificare come fonti del manzo proveniente dal Brasile e del pesce proveniente dal Vietnam.

Per i pneumatici e i ricambi staremo a vedere.