Gommisti

Gommista: serve valorizzare la professione agli occhi del consumatore

Nel corso del convegno “Pneumatici e Sicurezza Stradale: la voce degli operatori del settore e il ruolo chiave del gommista” è emerso un tema che più volte è stato toccato nel corso degli ultimi anni, ma mai affrontato con decisione: è necessario rilanciare la professionalità del gommista. I relatori del convegno erano tutti d’accordo: la Legge 122 deve essere rivista, reintroducendo le attrezzature minime che identifichino un gommista professionista. È necessario anche che il gommista rilasci un certificato di conformità e di esecuzione del lavoro a regola d’arte ma soprattutto, oggi più che mai, è fondamentale che il consumatore possa essere messo in condizione di riconoscere chi è un professionista e chi no. Ben vengano quindi insegne, contrassegni, distintivi, tutto quello che possa servire a differenziare chi è in possesso di determinati requisiti e chi invece, per qualsiasi motivo, non ne è provvisto. Oltre ai controlli da parte delle autorità, naturalmente.

Renzo Servadei, Segretario Generale di Federpneus e Amministratore Delegato di Autopromotec, ha affermato: “Negli ultimi consigli di Federpneus il tema della legalità è primario. 15 anni fa pensare che i controlli venissero promossi da un’associazione di categoria sembrava fantascienza, mentre oggi è realtà. I professionisti che vendono pneumatici omologati, pagano l’Iva e il PFU, hanno attrezzatura all’avanguardia e hanno tutti i permessi in regola affrontano dei costi che chi invece opera nell’illegalità non ha. E quel che è peggio è che, per assurdo, sono proprio i professionisti ad essere tacciati come ladri, avendo prezzi più alti a causa dei costi più elevati. Tutto questo deve finire. I controlli ci sono e continueranno ad esserci.”

Giuseppe Calì, portavoce nazionale di CNA per la sezione gommisti, ha aggiunto: “La Legge 122 del 1992 ha 27 anni di vita, è datata e non ha seguito il processo tecnologico dell’auto e infine, nel corso degli anni, è stata semplificata e svuotata del senso originario. È necessario reintrodurre le attrezzature minime, ripristinare il registro degli esercenti attività e obbligare al rilascio di una dichiarazione di conformità e del lavoro eseguito a regola d’arte. L’attività del gommista deve essere rivalutata, attraverso azioni promozionali verso l’utenza, per informarla e sottolineare l’importanza di rivolgersi a professionisti.”

Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, ha concluso aggiugendo che “sono anni che affermo queste cose: la professione del gommista va valorizzata, riformando la legge 122. Oltre alle attrezzature minime, è necessario introdurre le sanzioni. Una legge non ha senso senza sanzioni per chi non la rispetta. Infine, tutto questo si completa con la consapevolezza dell’automobilista.”

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