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Ges.Tyre investe nella ricerca scientifica

Ges.Tyre, società consortile di Brescia, fondata da Gorla e Pneus & Company Franciacorta per la raccolta e il recupero dei pneumatici fuori uso, ha intrapreso un programma di collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, che prevede ricerche mirate a sviluppare nuove tecnologie di utilizzo delle materie prime secondarie ottenibili da PFU.

La sede di Ges.Tyre in Via della Volta a Brescia

Il primo risultato di questa collaborazione sottoscritta a inizio dicembre 2018 è uno studio dal titolo “Il recupero degli pneumatici usati: stato dell’arte”.

I ricercatori dell’Università hanno realizzato una vasta ricerca bibliografica della letteratura in materia di recupero, riciclo e reimpiego di pneumatici fuori uso, per descrivere lo stato dell’arte di questo settore in una relazione di oltre 100 pagine, che Ges.Tyre rende disponibile a tutti online.

Analizzando nel dettaglio lo stato dell’arte, in termini di ricerca scientifica internazionale, Ges.Tyre può ora valutare possibili nuovi sbocchi dei materiali recuperati dal processo di macinazione dei pneumatici usati.

“Ges.Tyre crede nella ricerca scientifica come nel migliore strumento per dare valore ai rifiuti”, afferma l’ing. Mario Simeone, presidente di GesTyre. “Le Università hanno accesso a database e pubblicazioni di tutto il mondo e noi abbiamo intenzione di continuare la collaborazione con gli esperti dell’Università di Brescia, per identificare e approfondire le idee più interessanti per la valorizzazione dei PFU”.

Lo studio, che, pur essendo una sintesi, supera le 70 pagine, è disponibile sul sito di Gestyre. Si parte da storia ed evoluzione della gomma, naturale e sintetica, per passare all’analisi del prodotto ‘pneumatico’ fino alla sua trasformazione in PFU. Si passa poi ad un excursus sulle tecnologie utilizzate per il recupero della gomma a fine vita: ricostruzione, recupero di materia, de-vulcanizzazione, recupero energetico, granulazione, processi elettrotermici e water-jet. Una sezione è dedicata al quadro legislativo italiano e il contesto europeo. Nella seconda metà dello studio, invece, vengono vagliati i possibili riutilizzi di PFU realizzati in Italia e nel mondo.

“Gli pneumatici fuori uso (PFU) sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente; se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%”, conclude Simeone. “L’attività di ricerca svolta ha dimostrato che l’interesse rivolto alla valorizzazione di prodotti innovativi a basso impatto ambientale, realizzati con gli pneumatici fuori uso (PFU) opportunamente trattati, risulta crescente in tutto il mondo. Infatti, il recupero in nuove applicazioni di tali risorse mirate ad una finalità ecocompatibile consente di risolvere due problematiche: smaltimento dei rifiuti tal quali (quantitativi sempre crescenti) e risparmio nell’utilizzo delle materie prime attraverso la sostituzione delle stesse con frazioni di PFU. La finalità delle attività di ricerca deve essere mirata allo screening di soluzioni sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico tese a massimizzare il recupero degli pneumatici a fine vita”.

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Oltre ai soci fondatori, Gorla e Pneus & Company Franciacorta, sono entrati a far parte della compagine sociale di Ges.Tyre anche Pneus Marene (Marene CN), Pneus Service (Camporosso IM), Adri Gomme (Brescia), Sassoli Pneumatici (Arezzo), Autoriparazioni Badia (Brescia), Origlia Tires (Scandicci FI).

A partire dal 1° gennaio 2019 i Soci di Ges.Tyre applicano sui pneumatici da loro immessi sul mercato nazionale i seguenti contributi ambientali:

Cat. Veicoli utilizzatori (indicativo) Pesi min-max
(chilogrammi)
Contributo (€/pneumatico)
A Ciclomotori e motoveicoli 
(ciclomotori, motocicli, motocarri, ecc.)
A1 (2-8) 1,31
B Autoveicoli e relativi rimorchi
(autovetture, autovetture per il trasporto promiscuo, autocaravan, ecc.)
B1 (6-19) 2,10
C Autocarri, Autobus
(autotreni, auto snodati, auto articolati, filoveicoli, trattori stradali, ecc.)
C1 (20-40,999) 7,20
C2 (41-70) 14,90
D Macchine agricole, macchine operatrici, macchine industriali
(trattori, escavatori, ecc.)
D1 (4-20,999) 1,80
D2 (21-40,999) 5,47
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