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Primo trimestre debole per Michelin a causa dell’euro forte

Le vendite segnano un -3,3% nel primo trimestre dell’anno del Gruppo Michelin, che attribuisce questo risultato all’euro particolarmente forte. I ricavi si sono attestati a 5,24 miliardi di euro, rispetto ai 5,6 miliardi dello stesso periodo nel 2017.

I pneumatici passenger e light truck sono scesi dell’1%, in termini di volumi, nel primo equipaggiamento a livello globale. In Europa, inclusi Russia e Paesi CIS, il declino è stato invece del 3%, nonostante la domanda rimanga sostenuta. Nel segmento aftermarket i volumi vettura e trasporto leggero sono rimasti ai livelli dello scorso anno sia a livello globale che in Europa con Russia e repubbliche ex-sovietiche. Se invece si analizza la sola Europa, il produttore francese registra un calo del 2%, dato poco significativo se visto come riflesso dell’ottimo risultato dell’anno scorso in vista dell’aumento dei prezzi.

Il business autocarro è andato meglio per Michelin, soprattutto per quanto riguarda il primo equipaggiamento. La crescita anno su anno del 5% nel primo quarter del 2018 è dovuta ad uno straordinario incremento dei volumi del 45% in Sud America e del 20% in Nord America. L’Europa, senza Russia e CIS, ha registrato un +7%. L’aftermarket delle gomme truck di Michelin è sceso del 2% rispetto all’anno scorso.

I volumi complessivamente hanno perso il 2,3% nel primo trimestre, principalmente a causa, come già accennato, dell’incremento della domanda nel primo trimestre 2017 dovuta al fatto che i rivenditori volevano riempire i magazzini prima dell’aumento dei prezzi.

Per l’intero anno 2018, Michelin prevede che la domanda aumenterà leggermente nei mercati vettura e trasporto leggero e rimarrà stabile nel settore autocarro. Il segmento cava e miniera dovrebbe mantenere lo slancio, come ha fatto nel primo trimestre, e continuare a crescere significativamente. L’effetto valutario rimarrà altamente sfavorevole nel corso dell’anno, con un impatto negativo attualmente stimato in 350 milioni di euro sui proventi operativi derivanti da attività ricorrenti.

Goldman Sachs ha detto “buy” per il titolo Michelin, con un target price a 148 euro. La Banca d’affari ha infatti segnalato che i risultati del produttore francese sono stati deboli, a causa dell’euro e del rallentamento delle Case auto cinesi e americane, ma ha anche sottolineato che rimane in linea con le aspettative del consenso, che pronosticava ricavi a 5,24 miliardi di euro. Il rating di JPMorgan è invece “overweight” con un target price a 145 euro, mentre Equita suggerisce “buy” a 136,2 euro. Per le tre Banche d’affari, insomma, Michelin è sostanzialmente in linea con il mercato e con le previsioni per l’anno.

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