Il costo della contraffazione gomme in Italia: 274 milioni di euro di vendite perse

Gli impiegati nel settore automotive in Italia sono 1.200.000 in totale (500.000 nella produzione, 700.000 nella distribuzione) e determinano un contributo al PIL di 68 miliardi di euro (28 miliardi per la produzione, 40 miliardi per la distribuzione), pari al 5% del PIL nazionale. Ogni 1.000 abitanti, in Italia, ci sono 624 autovetture, che fanno del nostro Paese quello con il maggior tasso di motorizzazione in Europa.

L’EUIPO, Unione europea per la proprietà intellettuale, ha valutato in dettaglio il costo delle vendite perse, a causa della contraffazione di pneumatici e batterie, in Italia:

  •  Nel periodo 2010-2015 sono andati persi € 256 milioni in vendite (5,9%) nel settore dei pneumatici a causa della contraffazione
  • Nel periodo 2010-2015 sono andati persi € 18 milioni (1.5%) nel settore delle batterie a causa della contraffazione

Si stima che nell’Unione Europea vadano persi ogni anno € 2,4 miliardi nell’industria legittima a causa della presenza di pneumatici e batterie contraffatti; di questi, ben 274 milioni vengono persi in Italia.

Perdite occupazionali nel settore dei pneumatici a causa della contraffazione

In Italia si perdono 651 posti di lavoro a causa della contraffazione (5,7%).

Le vendite perse i cui dati sono riportati sopra si traducono in perdite dirette di
occupazione, poiché le imprese legittime devono far fronte a una riduzione delle vendite dovute alla contraffazione, e in un numero inferiore di posti di lavoro nei settori dei pneumatici e delle batterie.

I paesi con la più alta perdita di posti di lavoro nel settore dei pneumatici sono Francia e Germania, seguiti dalla Spagna, mentre le cifre più preoccupanti per quanto riguarda il settore delle batterie si registrano in Germania, Francia e Polonia.

Se si sommano le perdite nell’indotto i numeri sono molto più alti, portando a 1.859 i posti di lavoro persi in Italia.

L’Italia è il quarto paese più colpito dalla contraffazione in questi due settori, con un totale di vendite perse di € 274 milioni

In termini assoluti, i danni maggiori si riscontrano in Spagna, con vendite perse a causa di pneumatici e batterie contraffatti intorno ai 477 milioni di euro, seguiti da Francia (438 milioni), Germania (292 milioni) e Italia (274 milioni).

L’Italia è il terzo maggior produttore di pneumatici e batterie nella UE. A causa della contraffazione nei due settori, la perdita totale nella UE in termini
di entrate fiscali (imposte sul reddito, contributi previdenziali e imposte sull’attività commerciale) è stimata intorno ai € 340 milioni.

Partendo dal presupposto che i produttori illegali non dichiarano la loro attività e indotto alle autorità competenti, le perdite non sono solo generate in termini di vendite, crescita del settore o occupazione, ma rappresentano anche un problema importante per lo Stato, a causa dell’evasione fiscale: vengono persi annualmente € 320 milioni per la contraffazione dei pneumatici e € 29 milioni per le batterie contraffatte in circolazione nell’Unione.

Impatti non economici: sicurezza e danni ambientali

Inoltre, si deve considerare anche l’impatto della contraffazione in termini di sicurezza e ambiente. Poiché le gomme e le batterie contraffatte spesso sembrano autentiche, è molto difficile distinguere un prodotto originale da uno non originale dal loro aspetto, aumentando il rischio che i consumatori possano inavvertitamente acquistare prodotti di bassa qualità e non sicuri.

Poiché spesso non vengono condotti test di qualità nei prodotti contraffatti, chi guida può correre seri pericoli. Le percentuali di incidenti possono aumentare a causa della scarsa qualità e spessore dei pneumatici o del rischio più elevato di scoppio. Alcuni test effettuati nel settore mostrano che pneumatici contraffatti con profondità del battistrada di 1,4 mm e pneumatici di seconda mano comportano seri rischi per la sicurezza stradale. Per quanto riguarda le prestazioni delle batterie, la situazione è simile. I produttori devono seguire rigorose specifiche per evitare perdite elettrolitiche
e prevenire esplosioni, caratteristiche di sicurezza talvolta assenti nelle batterie contraffatte.

Non bisogna poi dimenticare l’impatto ambientale. I materiali utilizzati per la produzione di componenti contraffatti potrebbero non rispettare gli standard di protezione in tema di produzione e smaltimento dei rifiuti, compreso il loro riciclo e riutilizzo.

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