La posizione dei gommisti CNA sulla proroga del meccatronico

Era stata la stessa CNA a chiedere di posticipare di un anno l’avvio del regime per la nuova qualifica professionale di Meccatronico, che unisce e integra le due qualifiche di Meccanico ed Elettrauto, motivando la richiesta con il fatto che i cinque anni a disposizione, come periodo transitorio, non erano stati sufficienti a tutte le Regioni per organizzare adeguatamente i percorsi formativi.

La proroga è arrivata, ma anziché di un anno di cinque. Troppi, secondo il gruppo dei gommisti aderenti a CNA, che esprime la propria posizione attraverso la lettera aperta del portavoce nazionale Giuseppe Calì, che riportiamo di seguito:

 

Giuseppe Calì, portavoce nazionale di CNA

Nel ribadire le nostre perplessità nel merito dell’accordata lunga proroga per l’adeguamento del requisito di professionalità per l’accesso all’attività di meccatronico, sottolineiamo come la norma che tende a dilatare nel tempo (cinque anni) l’opportuna e necessaria qualificazione delle imprese, contribuisce a depotenziare e a rottamare la legge di riferimento del settore, n.122 del 1992.

La proroga, prevista nella legge di Bilancio per l’anno 2018, di fatto ha anche eliminato il requisito di un anno di lavoro alle dipendenze di un’impresa del settore per coloro che, alla data del 5 gennaio 2013, già esercitavano l’attività di autoriparatore.

E’ necessario che la nostra organizzazione, con le dovute azioni presso il tavolo della conferenza Stato-Regioni e successivamente a livello delle singole regioni, si adoperi per l’attuazione di adeguati profili professionali e come pure dei relativi corsi di formazione, ponendo particolare attenzione sui requisiti professionali di accesso all’attività imprenditoriale come sugli enti attuatori della formazione.

E quindi, rimane accesa la nostra attenzione perché quanto previsto nel comma 669, n.1 bis non si traduca in una condizione di turbolenza nel mondo dell’autoriparazione e che vengano, in qualsiasi caso, salvaguardate le professionalità degli imprenditori.

Allo stesso tempo si ritiene non più procrastinabile una seria rivisitazione della legge 122 del 1992, che deve servire a dare garanzie e promuovere qualità e servizi per l’ampio mondo degli utenti.

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