Diventare gommisti con un corso – La proposta di Confartigianato

L’inserimento della vendita e manutenzione pneumatici nelle officine di autoriparatori, meccatronici, carrozzieri e concessionarie auto è un trend ormai assodato. In parte deriva dal fatto che questi professionisti automotive hanno intuito una possibilità di business, ma in parte anche dal fatto che gli automobilisti hanno sempre più bisogno di risparmiare tempo per la manutenzione dell’auto e quindi preferiscono rivolgersi ad un unico centro in grado di soddisfare tutte le esigenze, gomme incluse.

Da questa tendenza del mercato deriva la contrazione del numero dei gommisti puri, che diminuiscono sì di numero, ma migliorano in termini di qualità e professionalità, anche grazie alla collaborazione con le Case produttrici che di fatto offrono loro la possibilità di diventare un centro di riferimento per la meccanica leggera, confermando quindi il trend di centri multi-servizio, che mantengono però in questo caso la loro origine nel mondo dei pneumatici.

Confartigianato vede però in questa evoluzione del mercato un problema: come regolarizzare l’attività di gommista all’interno dei centri multi-servizi? “Oggi per inserire questa attività sono necessari un corso di 600 ore e almeno un anno di esperienza presso un gommista (Legge 122/92, Articolo 7)”, dice Giancarlo Milanese, responsabile automotive di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. “Questo rappresenta un ostacolo per molti autoriparatori che hanno bisogno di regolarizzare la posizione professionale dei propri dipendenti. La proposta di Confartigianato è di togliere l’obbligo di un anno di esperienza presso un operatore specializzato, per concentrare invece l’attenzione sul percorso formativo professionalizzante”.

 

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