L’industria cinese dei pneumatici vuole passare da essere la più grande ad essere la migliore

Se parlate con un occidentale, la Cina è l’ultimo produttore arrivato nell’industria dei pneumatici. Parlate con un cinese e vi farà notare che la Cina è la più grande nazione produttrice di pneumatici a livello mondiale dal 2005 in poi. In effetti, i dati relativi al 2016 mostrano che 600 milioni di pneumatici sono “made in Cina”, molti dei quali per autovetture e autocarri leggeri. Tuttavia, la Cina ora vuole passare dalla quantità alla qualità: Mary Xu, vice segretario generale della China Rubber Industry Association (CRIA), ha parlato di come l’industria cinese dei pneumatici vuole passare da essere la più grande ad essere la migliore.

Come tutti sappiamo, in Cina esiste una vasta gamma di prodotti: alcune aziende sono grandi e/o tecnologiche, altre non sono così impressionanti, per così dire. Oggi, si assiste a rapidi cambiamenti nel mercato cinese dei pneumatici. E questo non significa più la costruzione velocissima di enormi fabbriche, ma si nota la formazione di una massa critica di produttori di pneumatici più progressisti che stanno spingendo verso una maggiore qualità. La CRIA sta svolgendo il suo ruolo nell’influenzare questo movimento e quindi c’è un crescente consenso sul fatto che le imprese cinesi possano non solo influenzare i loro standard del mercato interno, ma anche oltre.

Durante la mostra inaugurale Tire +, che si è tenuta a fine settembre in Cina, la CRIA, partner dell’evento, ha voluto mettere in chiaro 3 obiettivi per il mercato: promuovere esempi di best practices; arrivare a contattare l’utente finale ed estendere la portata dei media nel settore dei pneumatici.

Per raggiungere questi obiettivi, la CRIA ha lavorato a stretto contatto con i principali attori del settore, praticamente tutti presenti in fiera. Per quel che riguarda il futuro, è chiaro che c’è un’enfasi crescente sulle attività OE in Cina. I pneumatici cinesi non sono mai stati considerati per l’OE fino a poco tempo fa, ma oggi si assiste alla stretta di alcuni accordi, ad attività che potranno portare a future intese e ad iniziative di miglioramento della qualità come l’introduzione dell’etichetta cinese dei pneumatici.

Poi c’è la copertura dei media. Ancora una volta, Tire + è stato un buon esempio dell’attività sempre più orientata ai media. Durante l’evento ci sono stati una serie di seminari trasmessi in diretta da media B2B locali. Locale sembra riduttivo, ma stiamo parlando di una popolazione di 1,4 miliardi di persone.

Consolidamento inevitabile

Naturalmente, la spinta verso l’aumento della tecnologia e della professionalità avrà un impatto inevitabile sui player più piccoli. “Molte piccole fabbriche chiuderanno”, ha predetto Mary Xu, aggiungendo che un tale sviluppo è “una buona cosa” per l’industria nel suo complesso. Un’altra conseguenza di questa ristrutturazione del mercato è che i player rimanenti diventeranno sempre più forti. In tale contesto, è probabile che vi sia un consolidamento di ciò che rimane e una migliore cooperazione tra i player nei prossimi tre-cinque anni.

Il 2017 è stato duro per i produttori cinesi, anche per quelli che sono sopravvissuti alla tempesta. I profitti non sono buoni quest’anno. In effetti, se i profitti continuassero la loro attuale traiettoria anche nel 2018, il consolidamento potrebbe avvenire più rapidamente di quanto pronosticato.

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