Puntando alla top 10: il piano di sviluppo quinquennale di Sailun per scalare le classifiche mondiali

Raggiungere la Top 10 dei produttori mondiali di pneumatici è un pò il sogno di tutti. Anche del gruppo Sailun Jinyu, che produce pneumatici con i brand Sailun, Jinyu, Black Lion e Rovelo. Oggi Sailun occupa il 23esimo posto in classifica, con un fatturato annuo di circa 1,65 miliardi di dollari. Ma tra il dire e il fare come al solito il mezzo c’è il mare. Cosa intende, quindi, fare l’azienda per raggiungere il suo obiettivo?

Per migliorare lo sviluppo del prodotto, Sailun è in procinto di aprire un nuovo tracciato di prova, a circa 50 chilometri dalla sua fabbrica nella provincia di Shandong, in Cina. Questa operazione permetterà anche di accelerare il processo di estensione della gamma. Il nuovo tracciato di prova Sai Ya di Sailun è già in costruzione e dovrebbe essere completato entro la fine di quest’anno. Secondo la società, la nuova pista di prova sarà “la più grande della Cina” una volta completata. Per essere più precisi, stiamo parlando di un area di circa 2,4 chilometri quadrati e un budget di oltre 1,5 miliardi di yuan. Qui, Sailun creerà almeno una dozzina di tracciati per testare handling bagnato e asciutto, frenata, sterzata e comportamento ad alta velocità.

Oltre alla parte esterna, la pista di prova Sai Ya comprenderà anche la prima struttura di test su ghiaccio e neve indoor del paese e il terzo del mondo.

Una fabbrica europea?

Attualmente, Sailun gestisce quattro fabbriche di pneumatici. Tre di queste sono in Cina (Qingdao, Shenyang e Dongying) e la quarta, che è in Vietnam, sta producendo la sua prima sfornata di pneumatici per autocarro. In totale, Sailun ha una capacità di produzione annua di 37 milioni di pneumatici per autovettura, 9 milioni di pneumatici per autocarro e 119.000 prodotti OTR.

La fabbrica in Vietnam ha abbastanza superficie per un’estensione, ma ci sono già alcune voci che parlano di una potenziale fabbrica negli Stati Uniti. E anche la produzione europea potrebbe essere nel mirino dell’azienda, come già fatto capire da alcuni membri del management nel corso dei mesi scorsi.

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