MotoGP: la roulette francese continua

Ogni GP la stessa storia: il vincitore della gara precedente è in grandi difficoltà, chi è arrivato ultimo nello scorso gran premio è a podio. Il mondiale più incerto della storia, con la classifica che parla di 4 piloti in 10 punti, non ha pace e Michelin è l’indiziata numero 1, sia nel bene che nel male. Nel bene perchè quest’anno c’è spettacolo ad ogni gara, nel male perché qualcuno potrebbe dire che i pneumatici hanno troppa importanza e che il loro adattamento all’asfalto dei vari circuiti, e quello dei piloti alle gomme sta condizionando il campionato.

Basti pensare a Vinales che sembrava un fenomeno nei primi gran premi, e oggi fa fatica ad arrivare quarto. O a Zarco, velocissimo in alcuni GP e in lotta con le KTM in Germania. E Folger, che al Sachsenring ha conquistato il primo podio? Gli esempi sono tanti, come anche Automoto.it ha sottolineato in una comparativa tra gli ultimi 2 GP:

  • GP Olanda, FP3 bagnate: Dani Pedrosa ultimo. Q2 bagnate: Pedrosa 12esimo.
  • GP Germania, Q2 bagnate: terzo e super competitivo.

 

  • GP Olanda, Q2 bagnata: Johann Zarco: pole position.
  • GP Germania, QP bagnate: Zarco 19esimo.

 

  • GP Olanda, Q2 bagnate: Valentino Rossi quarto.
  • GP Germania, Q2 bagnate: Rossi nono.

 

Per continuare: Dovizioso, a cui l’acqua piace, decimo e in difficoltà per tutta la gara in Germania. Petrucci, secondo sul bagnato in qualifica, ha combattuto per tutta la gara con una moto che non girava, chiudendo 12esimo staccatissimo. Gli esempi sono davvero tanti.

Andrea Dovizioso dopo le qualifiche ha criticato le gomme, anche se non apertamente: “Sono deluso della posizione e di come hanno reagito le gomme. Ieri, nelle FP2, avevo fatto 25 giri senza problemi al posteriore e con qualche limite all’anteriore. Oggi abbiamo lavorato in base alle difficoltà emerse ieri, ma in Q2 è accaduto esattamente il contrario: dopo soli quattro giri, il posteriore era finito.”

Valentino Rossi, che ha vinto ad Assen sul bagnato e in Germania ha faticato ad arrivare quinto, ha affermato a Motorsport.com: “Quest’anno è veramente una sorpresa dopo l’altra, perché la cosa che è cambiata davvero tanto e che rende il campionato così incerto ed interessante, è che tra una pista e l’altra il feeling tra la moto e le gomme cambia moltissimo. Sinceramente non ci spieghiamo perché, l’anno scorso la situazione era molto più costante con le Michelin. Magari in alcuni weekend ti trovavi meglio ed in altri peggio, ma quest’anno ogni volta è come ricominciare da zero. E’ proprio una questione di matrimonio tra la gomma e la pista che cambia moltissimo da un weekend all’altro”.

Michelin, per bocca di Pietro Taramasso, ha affermato di essere molto soddisfatta del risultato tedesco: “Siamo stati particolarmente soddisfatti dell’usura considerando quanto abrasiva sia la nuova superficie e non c’è stato nessun drop-off sui tempi sul giro, infatti Marc (Marquez, ndr) ha fatto segnare il suo miglior tempo al giro 28 del 30. Abbiamo anche avuto un nuovo giro record in gara e un record di tutta la durata della gara, quindi siamo molto soddisfatti. Ora ci sarà la pausa di metà stagione e lavoreremo sui dati dei primi nove gran premi e continueremo la nostra ricerca per continuare a produrre le migliori gomme per tutti i piloti.”

Il responsabile Michelin Motorsport ha aggiunto: “Alcuni piloti mi hanno chiesto se fossi sicuro che alcune gomme portate qui fossero le stesse di Assen, sì lo sono ma questa è una pista completamente diversa. Qui c’è un grande grip e diverse temperature, diverse condizioni cambiano le performance delle gomme. A volte i piloti dimenticano che il pneumatico non è l’unico fattore, ci sono le condizioni della pista, la pressione di gonfiaggio, la temperatura, tante cose che possono cambiare le performance. Bastano piccole modifiche alla temperatura delle termocoperte o alla pressione di gonfiaggio per cambiare il comportamento di una gomma.”

Da una parte i piloti quindi, dall’altra Michelin. In mezzo i fan che si godono ogni gran premio dell’anno con il fiato in gola.

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