BKT: storia, filosofia, mercato di un azienda che cresce

Era il 1954. L’India era indipendente da pochi anni e si apprestava a sviluppare la sua economia per diventare una delle maggiori potenze mondiali. Per rispondere alla crescente domanda di mobilità del suo Paese, un giovane imprenditore tessile, Mahabirprasad Poddar, decise di avviare una nuova linea di produzione: copertoni per biciclette. A partire da quella prima coraggiosa iniziativa, in pochi decenni si è sviluppato il gruppo industriale Balkrishna Industries Limited (BKT), che oggi conta più di 7.000 dipendenti in India, Europa e America del Nord, 5 impianti produttivi in India e una gamma d’offerta fra le più ampie del mercato: oltre 2.400 prodotti esportati in ben 130 Paesi in ogni parte del mondo.

Il primo impianto per la produzione di pneumatici per veicoli a motore a due-tre ruote venne aperto nel 1987 ad Aurangabad, nell’India occidentale, portando in breve tempo l’azienda ai primi posti nel mercato indiano. Ma la svolta decisiva per il core-business di BKT arrivò nel 1994, quando venne presa la decisione strategica di lanciare la produzione di pneumatici Off-Highway, in base a un’approfondita analisi dei mercati internazionali.

La seconda fabbrica BKT sorse nel 2002 a Bhiwadi, nell’India del nord, per rispondere sia alle esigenze crescenti del mercato indiano, sia e soprattutto alla forte domanda dei mercati esteri di pneumatici radiali e convenzionali per l’agricoltura, ma anche per il movimento terra e per il settore industriale. Due anni più tardi BKT lanciò sul mercato i pneumatici agricoli radiali “Agrimax”, che assicurarono all’azienda una presenza solida e importante sul mercato agricolo.

Nello stesso 2004 BKT avviò anche la produzione in proprio di stampi per pneumatici, insediando a Dombivali una moderna fabbrica che oggi ha raggiunto la considerevole capacità di 300 stampi all’anno. Il quarto impianto fu inaugurato nel 2006 a Chopanki (India del nord) per la produzione di pneumatici radiali All Steel per i settori industriali e OTR.

Ultimo nato e fiore all’occhiello di BKT è lo stabilimento di Bhuj, nello stato del Gujarat, ufficialmente inaugurato nel dicembre 2015 in un’area di oltre 120 ettari. Costato oltre 500 milioni di dollari, l’impianto di Bhuj è dotato di macchine e strutture produttive all’avanguardia, alimentate da una centrale termoelettrica interna ed è situato in posizione strategica a poca distanza dal porto commerciale di Mundra, già importante hub logistico per l’export di BKT. L’ideale per favorire i piani di esportazione a medio-lungo termine dell’azienda. Bhuj si è meritato il titolo di “The Game Changer” non solo per l’elevato contenuto tecnologico delle sue linee di produzione, ma anche per le infrastrutture dedicate ai dipendenti e alla loro sicurezza: un grande villaggio con moderni appartamenti per 406 famiglie, un centro medico, una stazione dei vigili del fuoco, un grande centro sportivo e una scuola.

Colonna portante della filosofia di lavoro di BKT è la responsabilità sociale e ambientale che ben si riassume nel motto “We care” incluso nel logo della BKT Foundation. La Fondazione promuove diverse iniziative sociali: dalla fornitura di attrezzature chirurgiche e sanitarie agli ospedali di Aurangabad e Mumbai, ai finanziamenti per l’istruzione gratuita di 800 ragazze in una scuola nel Rajasthan e per la formazione universitaria di brillanti studenti indiani in patria. Inoltre la BKT Foundation sostiene concretamente la Akshaya Patra Foundation nei suoi programmi per l’alimentazione e l’istruzione infantile delle classi meno abbienti in 10.000 scuole indiane, che raggiungono oltre 1,4 milioni di bambini in condizioni di povertà e malnutrizione.

“La sostenibilità in BKT – afferma Lucia Salmaso, AD di BKT Europe – nasce dalla ferma volontà di essere parte attiva nel miglioramento delle condizioni di vita di tutti. Una filosofia di lavoro che passa in primis attraverso processi produttivi a ridotto impatto ambientale, per investire poi la comunità lavorativa e la società civile, fino a essere concreto supporto alle attività di carattere umanitario”.

Anche grazie a queste iniziative concrete, BKT si è affermato come un brand dai forti e radicati valori, simbolo di un’azienda sempre più moderna, dinamica e solida, costantemente impegnata nella ricerca e sviluppo. Lo conferma il fatto che ogni anno l’azienda presenta sui mercati mondiali da 60 a 80 nuovi prodotti o nuove misure di pneumatici.

Tutti gli stabilimenti di produzione e i processi di progettazione e sviluppo dei pneumatici, hanno ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001: 2000. Inoltre BKT aderisce ai più rigorosi standard internazionali in materia di controllo della produzione e della qualità, in conformità con varie normative ambientali, tra cui la Direttiva Europea “REACH” e la Certificazione ISO 14001:2004. L’installazione di impianti eolici e la scelta di utilizzare energia da fonti rinnovabili (oltre il 40% del fabbisogno) confermano l’impegno di BKT per la tutela del clima e dell’ambiente.

Attualmente la quota di BKT nel mercato mondiale degli pneumatici Off-Highway è stimata intorno al 6%, un risultato ottenuto grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo dei suoi prodotti, a un servizio clienti capillare e affidabile e a un efficace struttura commerciale e di marketing.

Lo scorso anno BKT ha registrato un fatturato di oltre 840 milioni di dollari di cui il 65% nel settore agricolo, il 14% in quello industriale, il 13% nel settore OTR e il restante 8% è suddiviso negli altri ambiti specialistici in cui l’azienda opera.

Il trend è in continua crescita e BKT investe costantemente nella ricerca e sviluppo (circa 4,5% del fatturato) per migliorare le performance dei prodotti esistenti e trovare nuove soluzioni alle esigenze degli utenti finali. Come sempre l’azienda punta in alto e nel prossimo futuro intende incrementare il fatturato e ampliare la sua quota di mercato Off-Highway, seguendo una filosofia così riassunta da Arvind Poddar, Chairman e Managing Director di BKT: “La crescita è il nostro impegno. Guardare avanti è il nostro obiettivo costante. Un’azienda che non sa guardare con coraggio verso il proprio futuro è come una persona incapace di sognare”.

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