Economia circolare: il caso virtuoso della filiera dei pneumatici

Autopromotec, la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, nell’ambito di AutopromotecEDU ha ospitato il convegno “Economia circolare: il caso virtuoso della filiera dei pneumatici”, dedicato alla logica di produzione votata al completo riuso di un prodotto e delle sue componenti, nonché all’azzeramento dei quantitativi di spreco e di scarto.

La tavola rotonda, moderata da Laura La Posta, Il Sole 24 Ore, ha visto la partecipazione di personaggi di spicco delle case produttrici di pneumatici – Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia e André Billet, Direttore Commerciale di Michelin Italia, delle associazioni di categoria – Guido Schiavon, Presidente Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici), Stefano Carloni, Presidente AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus e, in rappresentanza delle istituzioni, Stefano Vaccari, Capogruppo PD in Commissione Ambiente del Senato.

Una delle principali sfide che l’industria globale deve affrontare è quella di conciliare sostenibilità economica ed ecologica. L’efficienza produttiva non può più prescindere dall’esigenza di contenere i consumi energetici e di materie prime, né ignorare l’impatto sociale e ambientale della propria attività. In questa visione, oggi si impone a livello internazionale il concetto di economia circolare, una logica di produzione industriale votata al completo riuso di un prodotto e delle sue componenti, nonché all’azzeramento dei quantitativi di spreco e scarto. Il settore automobilistico da tempo ha fatto della rigenerazione (o “remanufacturing”) delle proprie componenti una filosofia di azione sempre più diffusa e condivisa.

L’industria del pneumatico, come esempio concreto di economia circolare, si pone come un modello altamente strategico nel quadro dei sistemi produttivi odierni e soprattutto del futuro; in particolare le recenti dinamiche di crescita dei prezzi del petrolio da una parte, delle materie prime dall’altra, configurano per l’industria del pneumatico un ruolo ancora più centrale per tutte le pratiche di riuso e recupero. Tuttavia, la catena dell’economia circolare nell’ambito specifico del pneumatico, di cui fanno parte produttori, rivenditori, ricostruttori, e gli attori del recupero e del riciclo, può funzionare solo se ogni singolo anello della catena si trova in condizione di poter operare al meglio delle proprie possibilità: cosa che oggi in Italia non avviene, per una serie di criticità che penalizzano alcuni di questi soggetti e che minacciano le prospettive di altri, criticità che invece meritano di essere affrontate e risolte in un’ottica di sistema, che riconosca e valorizzi come tale l’intero ciclo economico del pneumatico, offrendo a tutti i soggetti coinvolti la possibilità di operare sul mercato in condizioni sostenibili, nell’interesse comune sia a livello economico, sia ambientale.

A livello nazionale sono diversi i fronti sui quali i decisori pubblici potrebbero intervenire per incentivare la virtuosità del sistema. A monte del ciclo, tutelare la concorrenza corretta nella produzione e distribuzione dei pneumatici costituisce un supporto ai prodotti di alta qualità, i soli che, in quanto maggiormente ricostruibili, possano entrare nella filiera “lunga” dell’economia circolare.

Quanto alla ricostruzione, si tratta di una pratica fondamentale per risparmiare materie prime, petrolio, energia e ridurre notevolmente il volume di prodotti destinati al fuori uso; nonostante il ruolo strategico della ricostruzione, questa attività è fortemente minacciata dalla crescente offerta di prodotti a basso costo non ricostruibili, per questo si chiede al decisore pubblico di incentivare il settore in virtù dei benefici ecologici che esso genera. Infine, il sistema di recupero dei PFU vede oggi una serie di criticità che richiedono di essere affrontate per una più razionale organizzazione delle attività sul territorio nazionale.

In termini di soluzioni concrete infine il convegno di AutopromotecEDU ha voluto riunire e mettere a sistema diverse soluzioni ipotizzate dagli operatori e dalle associazioni del settore, illustrando una reale piattaforma propositiva per questa virtuosa filiera.

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