Mitsubishi bara sulla pressione delle gomme nei test di efficienza – 625.000 minicar sotto esame

Volkswagen, Nokian e adesso Mitsubishi. Si allunga la lista delle aziende che ammettono di avere condotto impropriamente i test per vendere più prodotti.

Nel corso di una affollatissima conferenza stampa, il presidente di Mitsubishi, Tetsuro Aikawa, ha ammesso che l’azienda ha alterato, nel corso del processo di certificazione di alcune mini-car, i dati di consumo di carburante presentati al Ministero giapponese e che ha “condotto i test in maniera impropria con l’obiettivo di presentare dei dati di consumo dell’auto migliori rispetto a quelli reali, utilizzando un metodo di prova diverso da quello previsto dalla legge”. “Esprimiamo le nostre scuse più profonde a tutti i nostri clienti, agli azionisti e alle parti coinvolte”, ha detto il presidente inchinandosi.

mtsLe vetture di piccola cilindrata implicate sono 625.000 e sembra che siano state distribuite solo nel mercato giapponese. Si tratta delle eK Wagon ed eK Space prodotte da Mitsubishi e di altre due, la Dayz e la Dayz Roox, prodotte da Mitsubishi per Nissan, a partire dal giugno 2013. Mitsubishi dichiara di avere venduto, fino alla fine di marzo 2016, 157.000 di queste mini-car e di averne fornite a Nissan altre 468.000.

A scoprire le carte è stata Nissan, che nel processo di sviluppo della nuova generazione di mini-car aveva riscontrato delle incoerenze nei dati dichiarati da Mitsubishi per i consumi e che ha chiesto al fornitore di fare delle verifiche. Approfondendo la questione, Mitsubishi ha effettivamente riscontrato che i test di resistenza al rotolamento, in cui sono coinvolti primariamente i pneumatici, e quelli di resistenza all’aria venivano condotti in modo non corretto.

“Abbiamo deciso di fermare la produzione e le vendite delle vetture coinvolte”, hanno dichiarato i dirigenti Mitsubishi in conferenza stampa. Anche Nissan ha naturalmente bloccato le vendite e le due aziende discuteranno il da farsi.

Anche M.M. Automobili Italia Spa, importatore unico per il mercato italiano dei prodotti Mitsubishi Motors, appartenente al Gruppo Koelliker, ha diffuso nella serata la notizia, sottolineando che i modelli non sono commercializzati in Italia. Per il momento dunque la questione sembra riguardare esclusivamente vetture prodotte per il mercato giapponese, ma Mitsubishi, in considerazione della serietà del problema, farà altri controlli sui prodotti destinati all’esportazione.

“Per poter fare un’indagine oggettiva e accurata, – ha dichiarato Aikawa – abbiamo intenzione di istituire una commissione composta esclusivamente di esperti esterni e ne pubblicheremo i risultati non appena terminata”.

Alla Borsa di Tokyo il titolo ha già perso il 15% e c’è da scommettere che la Casa giapponese nei prossimi giorni verrà messa alla gogna, così come Volkswagen e  Nokian, per aver fatto il peccato di ammettere il proprio errore, mentre chi rimane nell’ombra e nega, come sempre, la passa liscia.

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