Pirelli: crescono i ricavi ma si abbassano le stime

Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. SpA ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015. I risultati dei primi nove mesi 2015 sono stati caratterizzati in particolare da ricavi per 4,7119 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2014, in cui l’azienda aveva chiuso con vendite nette per 4,5287 miliardi di euro. Escludendo l’effetto positivo dei cambi, pari allo 0,7%, la crescita è del 3,3%. I ricavi del segmento Premium sono stati pari a 2,2625 miliardi di euro, in crescita di un ottimo 17% rispetto ai primi nove mesi del 2014, periodo in cui Pirelli ha realizzato vendite per 1,9339 miliardi di euro. I volumi del Premium sono cresciuti dell’11%, con un’incidenza pari al 60% sui ricavi Consumer (56% nei primi 9 mesi del 2014). Nonostante questi buoni risultati, Pirelli segnala la leggera flessione del risultato netto delle attività in funzionamento a 291,2 milioni di euro (-6,2 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo 2014), che riflette i maggiori oneri finanziari legati alla svalutazione del Bolivar venezuelano e l’incremento dei tassi di interesse nei mercati emergenti in cui Pirelli opera.

L’azienda riporta anche un miglioramento della componente price/mix pari al 4,8% nei primi nove mesi dell’anno e del 7% nel terzo trimestre, superiore al target del 4% circa previsto per l’anno 2015, grazie alle maggiori vendite sul canale Ricambi e al differente mix geografico (maggiori vendite in Europa, Nafta e Apac).

Tuttavia, si è registrata una flessione dei volumi complessivi nei primi nove mesi pari all’1,4% (-3,3% nel terzo trimestre) che riflette il differente andamento della domanda tra mercati maturi (+4,5% nei primi 9 mesi, +7,3% nel terzo trimestre) ed emergenti (-4% nei primi 9 mesi, -8,4% nel terzo trimestre), questi ultimi impattati dal deterioramento del contesto macroeconomico in Russia e Sud America, nonché dal rallentamento della crescita del mercato in Cina;

La crescita organica (escluso impatto cambi) dei ricavi consolidati è stata pari a +3,3% nei primi 9 mesi (+3,7% nel terzo trimestre), sostenuta dal buon andamento del business Consumer (+5,9% nei primi 9 mesi, +6,4% nel terzo trimestre) che compensa la flessione dell’Industrial (-5,1% nei primi nove mesi, -4,9% nel terzo trimestre). Includendo l’impatto cambi, i ricavi consolidati hanno registrato una crescita del +4% nei primi 9 mesi (-0,5% nel terzo trimestre).

Pirelli è stata in grado di conseguire efficienze per 72,6 milioni di euro (81% dell’obiettivo annuale di 90 milioni di euro) quale prosecuzione del piano quadriennale (2014-2017) di 350 milioni di euro annunciato nel novembre 2013 (92 milioni di euro le efficienze nel 2014). Inoltre, è riuscita a migliorare la profittabilità, con un Ebit pari a 648,1 milioni di euro, in crescita del +2,9% rispetto ai primi nove mesi 2014 e un margine sostanzialmente stabile al 13,8% rispetto al 13,9% dei primi 9 mesi del 2014 (13,1% nel terzo trimestre invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Infine, è diminuita la posizione finanziaria netta passiva, ad oggi a 1.685,5 milioni di euro rispetto ai -2.003,9 milioni di euro al 30 settembre 2014.

Le previsioni per l’intero esercizio 2015 parlano di una conferma della posizione finanziaria netta pari a circa 850 milioni di euro e della crescita del premium maggiore al 10%. Pirelli rivede al rialzo il price/mix, che passa dal 4% circa al +5,5%, ma stima volumi in calo per una cifra compresa tra lo 0,5% e l’1% circa, a causa del rapido peggioramento della congiuntura macroeconomica in Brasile e Russia. Inoltre, ha ribassato le stime per l’effetto cambi, che passa da +1% a -1,5% circa e, soprattutto, ribassa la stima per i ricavi, che passano da una cifra maggiore di 6,35 miliardi di euro a una cifra maggiore di 6,25 miliardi di euro che, comunque, significa una crescita del 4% circa.

Infine, Pirelli ha stimato un EBIT ante oneri non ricorrenti e di ristrutturazione pari a 925 milioni di euro, in calo rispetto ai 960 milioni stimati precedentemente. Il calo è imputato, ancora una volta, al peggioramento dello scenario economico di Brasile e Russia, anche se l’impatto è parzialmente compensato dal price/mix e dalle efficienze. L’EBIT dopo gli oneri non ricorrenti e di ristrutturazione ora previsto è pari a 870 milioni di euro circa, con oneri pari a 55 milioni. La precedente stima parlava di un EBIT di 930 milioni e oneri per 30 milioni.

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