Michelin ristruttura: investimenti ma anche tagli per 1.600 posti di lavoro. 578 in Italia

Michelin, nell’ambito di un piano strategico che coinvolge Italia, Regno Unito e Germania, ha annunciato la riorganizzazione delle attività che prevede, oltre ad investimenti per 180 milioni di euro, anche il taglio di 578 posti di lavoro entro il 2020, la maggioranza dei quali derivanti dalla chiusura dello stabilimento di Fossano.
“La decisione segue un’analisi dei cambiamenti strutturali del mercato europeo del pneumatico che risulta profondamente trasformato e dove i costi di produzione e la reattività sono sempre più elementi chiave di competitività tra i diversi attori” si legge in una nota di Michelin Italiana.
Michelin in Italia realizza più del 10% della produzione europea e impiega più di 4.000 persone. Il piano strategico prevede un investimento in Italia di 180 milioni di euro ed è focalizzato su tre principali obiettivi, il primo dei quali è migliorare la competitività e l’efficienza dell’attività produttiva. A tal proposito, verrà potenziato lo stabilimento di Cuneo: i volumi complessivi, compatibilmente con il mercato, aumenteranno del 17% entro il 2020, con un incremento particolare delle attività di produzione di pneumatici alto di gamma. Lo stabilimento di Cuneo è il maggiore sito produttivo Michelin in Europa Occidentale per pneumatici vettura e rafforzerà ulteriormente la sua posizione all’interno del Gruppo.
Anche lo stabilimento di Alessandria, specializzato nella produzione di pneumatici autocarro, vedrà crescere la sua importanza, con l’obiettivo di incrementare, compatibilmente con le condizioni di mercato, entro il 2020 la produzione del 20%. Contestualmente verrà arrestata nella prima metà del 2016 l’attività di ricostruzione alla quale il mercato, ormai in trend negativo da anni (-20% nel periodo 2007-2014), non assicura più i volumi necessari per essere competitiva. In entrambi gli stabilimenti saranno lanciati specifici progetti finalizzati al miglioramento della produttività e della reattività.
fbIl secondo macroobiettivo è razionalizzare l’attività dei prodotti semi-finiti, necessità che porta alla chiusura dello stabilimento di Fossano entro la fine del 2016: “Dal 2009 ad oggi il sito industriale di Fossano ha registrato una flessione dei volumi del 45%, che si traduce in una situazione di cronica non saturazione degli impianti. I 2/3 dell’attuale produzione di cavi metallici standard di Fossano sono oggi acquistabili sul mercato a costi decisamente inferiori. La fornitura di questi semilavorati, in una logica di ottimizzazione dei costi di tutta la filiera di produzione degli pneumatici, richiede soluzioni economicamente sostenibili. A dare l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Fossano è stato il Sindaco della cittadina, Davide Sordella, che su Facebook ha parlato di “giorno più brutto da quando ho iniziato questo nuovo percorso.”
Infine il terzo obiettivo è migliorare il Servizio al Cliente attraverso una riorganizzazione dell’attività logistica, cercando di offrire ai clienti soluzioni logistiche più efficaci ed adatte alle loro necessità. Una nuova e più lineare organizzazione logistica sarà realizzata attraverso lo sviluppo dell’efficienza dei trasporti e la gestione degli stock per una soddisfazione più puntuale delle aspettative dei clienti. L’evoluzione della rete logistica in Italia, a regime entro il 2017, comporta l’ampliamento dei magazzini degli stabilimenti di Cuneo ed Alessandria, l’arresto dell’attività del magazzino di Tribano (PD) e l’evoluzione del Polo Logistico di Torino (con il venir meno della funzione di magazzino intermedio) e del magazzino territoriale di Roma in unità più articolate, capaci di servire aree geografiche più ampie.
Le persone direttamente interessate sono in totale 578 di cui 30 ad Alessandria, 400 a Fossano, 120 Torino e 28 a Tribano. Nel rispetto della propria tradizione e dei suoi valori fondamentali l’azienda assicura la propria disponibilità ed un concreto impegno per accompagnare ogni persona nella ricerca di una soluzione. In questa logica l’azienda conferma la volontà di aprire un trasparente confronto con le Organizzazioni Sindacali.
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A livello europeo, come anticipato, il piano riguarda Germania e Regno Unito. Anche in questo caso ci saranno investimenti e tagli: 85 milioni di euro investiti (in UK) a fronte di 1.024 posti di lavoro tagliati. Nel Regno Unito il Gruppo Michelin investirà 85 milioni di euro, ma verrà chiusa la fabbrica di pneumatici per autocarro a Ballymena, in Irlanda del Nord, entro la metà del 2018. Michelin ha affermato che questa decisione è stato fatta alla luce delle difficoltà specifiche che il sito sta vivendo da diversi anni: la concorrenza molto aggressiva e l’eccesso di capacità di produzione di pneumatici per autocarro, gli alti costi logistici dovuti alla sua posizione e gli elevati costi di produzione dovuti principalmente al prezzo dell’energia. Un processo di consultazione con i sindacati inizierà immediatamente in merito alla proposta di chiusura. La fabbrica di Ballymena attualmente impiega 860 persone.
La fabbrica di Dundee, che produce pneumatici per autovetture e veicoli per il trasporto leggero e impiega 855 persone, beneficerà di un investimento di 69 milioni di euro, grazie al quale la produzione aumenterà del 30% entro il 2020, secondo le previsioni di mercato, attraverso l’installazione di nuovi macchinari che permetteranno la produzione di pneumatici più grandi, un segmento in crescita nel mercato. Un nuovo magazzino sarà costruito sul posto per accogliere questo aumento della produzione.
Lo stabilimento di Stoke-on-Trent, che impiega 260 dipendenti, ha trasformato i suoi impianti di produzione di pneumatici ricostruiti nel corso degli ultimi anni, come parte di una nuova strategia multi-brand. Un investimento di 16 milioni di euro sarà implementato per costruire un nuovo impianto di stoccaggio per servire sia i rivenditori che i partner da un’unica piattaforma logistica. L’investimento a Stoke e Dundee porterà alla creazione di 110 posti di lavoro.
Laurent OranienburgInfine, a causa delle gravi difficoltà incontrate sul mercato europeo dei pneumatici ricostruiti, Pneu Laurent chiuderà entro la fine del 2016 il suo sito di Oranienburg, situato a nord di Berlino. In questo stabilimento lavorano 180 persone e il gruppo concentrerà tutte le sue attività presso il suo sito francese di Avallon.

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