Bridgestone Bari: lo scontro va avanti

Sono giorni di tensione per lo stabilimento Bridgestone di Bari. A fine luglio l’azienda ha rilanciato i tagli economici (187 esuberi e un altro taglio degli stipendi dopo quello del 2013, con l’eliminazione degli scatti di anzianità, dei superminimi e delle maggiorazioni sui turni), aumentando al contempo le risorse destinate proprio a quei dipendenti che avrebbero deciso di lasciare l’azienda. È stata sfiorata la rissa più volte all’annuncio della proposta, che è stata successivamente bocciata con il 60% dei no da una votazione del personale. Bridgestone, però, non si arrende e in questi giorni sta consegnando ai singoli lavoratori un documento “personalizzato”, perché il sì alle condizioni avverrà singolarmente.
L’obiettivo dell’azienda è di portare i dipendenti a quota 530-560, portando la produzione annuale a 3,5 milioni di pneumatiic, un milione più di oggi. Subito dopo ferragosto, sono previsti alcuni scioperi.

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